Silvio Ramat, da “Corre voce”

Padova 07 giugno 2008 foto ©Michela Gobbi
Selezione cinquina Premio Campiello

NELLA CONCHIGLIA

Al tempo delle candele, dei lumi
a olio, della rara acqua corrente,
chissà se sarei stato io
pienamente:
viaggiare, amare e, all’occorrenza, scrivere
(in un poeta rimava con vivere),
guarire dalle subdole infezioni?

Oggi, chi fa il Camino di Santiago
trova l’antico, inventa l’emergenza.
Ago filo un ricambio, ed è fin troppo
corredo per quei sentieri divisi
dalle arterie che pulsano ai motori.
Nella conchiglia si sentono i cuori.

LABOR LIMAE

Che io sappia orientarmi, esservi guida,
è una vostra illusione. Non lo nego,
vissi in questa città, in questo rione
forse metà della mia vita; e adesso
neppure il sole mi sembra lo stesso
da come bagna il piede delle case,
mutato il chiasso del genere umano,
modificato il profilo dei tetti,
stravolti i profumi che ancora piovono
da tigli acacie ligustri (per chi?).
Fate conto che io sia giunto qui
da forestiero – esperto di crocicchi
e labirinti, più che di passioni –
e venite dietro di me, non siamo
al tramonto della lunga giornata.
Qualcosa troveremo: forse l’ultima
frasca sull’ultima osteria rimasta,
forse il sospiro di un’ultima rima
perduta nel travaglio della lima.

28 giugno 2015

NATURA MORTA CON DATTERI E NOCI

Augurarmi il Buon Anno a lume spento
(oggi nulla di più mi riprometto)
e con un fil di voce: ma che arrivi
a qualcuno dei miei perduti, scorta
esitante con garbo alla mia porta.
Né mi dispiace, nel regno dei vivi,
che mi si veda intento a un mio banchetto
fra i datteri e le noci di Sorrento.

24 gennaio 2007

Silvio Ramat, fiorentino, è professore emerito di letteratura italiana contemporanea nell’università di Padova, dove ha insegnato dal 1976 al 2014. La sua carriera di poeta, avviatasi nel 1959, include numerose raccolte presso editori importanti. I versi fino al 2005 sono riuniti ora in Tutte le poesie 1958-2005 (Interlinea 2006). Fra i titoli successivi: Il Canzoniere dell’amico espatriato (viennepierre 2009); Banchi di prova (Marsilio 2011); La dirimpettaia e altri affanni (2013) e Elis Island (2015), entrambi da Mondadori. Del 2015 è l’edizione accresciuta di Mia madre un secolo (Marsilio) e del 2017 Fuori stagione (Crocetti). La sua attività di critico, premiata nel 2001 dall’Accademia dei Lincei, comprende studi sulle maggiori correnti e personalità della poesia del Novecento.

1 pensiero su “Silvio Ramat, da “Corre voce”

  1. Neppure il sole mi sembra lo stesso
    da come bagna il piede delle case.

    Bellissimi versi che accompagnano gli occhi in tutta la loro visione.

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