Fiori, il poeta dalla voce precisa

Umberto Fiori

Coro (da Esempi, 1992)

Ai tavolini del bar
con l’ultima luce
la gente stava al fresco
a dire la sua.
Tutto il discorso in aria
per un attimo
erano solo le voci.

Inventate, sembravano.
Sembravano quelle che un matto
si trova in bocca
quando all’incrocio
grida e risponde
chiede scusa e dà ordini,
tutto da solo.

Lì intorno
non capiscono bene
ma appena sono
davanti a lui che si sbraccia,
subito cercano la faccia di qualcun altro,
e la trovano.
Ecco – così anche ora, con le cose
che ci sono da dire
vorresti dentro
voltarti, trovare la voce:
come all’incrocio
si incontrano i curiosi.
Poi via, come loro.

Stare in un momento
con la voce precisa.

La voce sola, buia, che in un punto
ha più occhi di un coro.

Per strada (da Chiarimenti, 1995)

Se all’angolo una signora
– o magari un vigile –
si volta
con la faccia scavata dalla luce
nella bella giornata
e parla – proprio a me,
a me, qui – del rispetto che si è perso
o del caldo che fa,
io mi sento mancare, come un santo
quando lo sfiora l’eternità.
Sento le piante crescere, sento la terra
girare. Tutto mi sembra forte e chiaro, tutto
deve ancora succedere.

Altra statua (da La bella vista, 2002)

Una musica gira per tutto il parco.
I cani ballano, si annusano.
Sbanda una barca a vela
nella fontana. Sopra le panchine
il cielo si spalanca. Le mani
cercano sotto i maglioni
la pelle liscia. Si tuffano dalle nuvole
sui bicchieri di plastica le rondini, rimbalza
da un prato all’altro il pallone.

Ma la statua
dritta sul piedistallo,
la barba ferma
nella gorgiera di bronzo,
il gioco che fa col mondo
chi lo capisce?

Umberto Fiori, nato nel 1949 a Sarzana, vive da sempre a Milano. È poeta, saggista, musicista e musicologo: dalla militanza (come cantante e autore) degli Stormy Six negli anni ’70, alle collaborazioni col compositore Luca Francesconi (per il quale ha scritto, tra le altre cose, due libretti d’opera), tra i frutti più noti del suo lavoro di critico e studioso si ricordano il saggio sulla musica Scrivere con la musica (Unicopli, 2003) e La poesia è un fischio (Marcos y Marcos, 2007), raccolta di scritti critici sulla poesia. Nel 2014 è uscito per Mondadori un volume inclusivo delle sue poesie (1986-2014). È di recentissima uscita (2019), per Marcos y Marcos – che ha già pubblicato gran parte delle raccolte poetiche di Fiori – Il conoscente , lungo racconto in versi, definito da Fabio Pusterla ‘la summa del lungo cammino poetico di Umberto Fiori’.

La scelta dei testi qui riportati di Umberto Fiori è di Emanuele Franceschetti

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