La ricerca multiforme di Elio Pagliarani

Elio Pagliarani

da Tutte le poesie (1946-2005), a cura di A. Cortellessa, Garzanti, 2006

Che ci portiamo addosso il nostro peso
lo so, che schermaglia d’amore è adattamento,
guizzo, resistenza necessaria perché baci
la nostra storia i nostri uomo-donna
non solo all’ombra dei parchi
lo imparo ora, forse.
Oh, ma scompagina come il vento
freddo di viale Piave i giorni scorsi, e spaura,
quanto di me non solo porto
sulle spalle, ma mi tocca travasare
adattare al tuo flusso flessibile
e scontroso.
Io che speravo
necessario e sufficiente solo il fiore
che affiora, tocco con le carezze oltre che il tuo
fusto flessibile lo specchio la certezza
di come sia insufficiente il mio amore
per la tua capacità di comprenderlo,
per la tua capacità di comprenderlo
come sia immane il mio bisogno d’amore.

Ripensavo la gioia, il tuo alimento,
ti guardavo i capelli, il viso chiuso
e intento sul giornale dove ho finto
anch’io di leggere, rimanendo escluso,
a te seduto accanto sul tuo filobus.
Ho le prove – potrei gridarlo ai giudici –
che non mi hai visto porterò le prove
fino che campo, che la capacità del mio pensiero
nemmeno con la forza dello sguardo
di un estraneo passeggero sopra il filobus
sa arrivare a sfiorarti.

Elio Pagliarani, nato a Viserba nel 1927, si è spento a Roma l’8 marzo 2012. Poeta e critico, è stato tra le figure più rilevanti dello scenario culturale italiano del secondo dopoguerra. Membro del Gruppo ’63 e già incluso, nel 1961, nell’antologia I novissimi, è parte integrante del dibattito culturale e critico, collaborando con le più importanti riviste in circolazione (Nuovi Argomenti, Il Menabò, Il Verri, Officina). Pur essendo uno dei principali esponenti della neoavanguardia, la sua produzione poetica reca traccia di una ricerca multiforme, ravvisabile in esiti assolutamente eterogenei, i più noti dei quali sono i poemetti in versi: qui, la ‘dizione poetica’ e il ‘prosciugamento’ del tono lirico fino alla obiettiva registrazione del reale producono una sintesi che si rivelerà decisiva per i successivi sviluppi della poesia italiana. Tra i suoi lavori poetici ricordiamo Cronache e altre poesie (Schwarz, Milano, 1954), il celebre La ragazza Carla (prima sul Menabò – 1960 – e poi in La ragazza Carla e altre poesie, Mondadori, Milano, 1964), La ballata di Rudi (Marsilio, Milano, 1995), Esercizi platonici (Acquario, Palermo, 1985). È di recentissima pubblicazione, a cura di Andrea Cortellessa (dopo l’edizione Garzanti del 2006), la raccolta di tutte le poesie di Pagliarani (Tutte le poesie 1946-2011, Il Saggiatore, Milano, 2019).

La scelta dei testi qui proposti è a cura di Emanuele Franceschetti

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