Stefan George (1868 -1933)

Die sommerwiese dürrt von arger flamme

Auf einem uferpfad zertretnen kleees
Sah ich mein haupt umwirrt von zähem schlamme
Im fluss trübrot von ferner donner grimm.
Nach irren nächten sind die morgen schlimm:
Die teuren gärten wurden dumpfe pferche
Mit bäumen voll unzeitig giftigen schneees
Und hoffnungslosen tones stieg die lerche.

Da trittst du durch das land mit leichten sohlen
Und es wird hell von farben die du maltest.
Du lehrst vom frohen zweig die früchte holen
Und jagst den schatten der im dunkel kreucht ..
Wer wüsste je – du und dein still geleucht –
Bänd ich zum danke dir nicht diese krone:
Dass du mir tage mehr als sonne strahltest
Und abende als jede sternenzone

*

Devasta una maligna fiamma i campi

Da un argine di magra erba calpesta
vidi tra il fango torba la mia testa
nel fiume bieco di lontani lampi.
Da notti folli torbidi mattini:
avvelenata neve rifioriva
fatti acri stabbi i nitidi giardini
e sgomenta l’allodola saliva.

Tu vieni lieve ora per la campagna
e ai colori che temperi schiarisce.
Insegni a coglier frutti dalla rama
e scacci l’ombra che ne buio striscia…
Sapevi tu e la tua calma spera
che io ti offrirei ghirlanda di parole:
giorni tu mi raggirasti più del sole,
più di ogni zona d’astri qualche sera.

Stefan George, una poesia da Der siebente ring (Il settimo anello) 1907. La traduzione italiana è di Leone Traverso.

Il poeta tedesco Stefan George esordì nel 1890 con la raccolta Hymnen (Inni), cui seguirono Pilgerfahrten (Pellegrinaggi, 1891) e Algabal (Eliogabalo, 1892), la più nota, che stabilirono subito la sua fama ed entusiasmarono molta gioventù tedesca e non solo. Nel 1895 uscirono i tre Die Bücher der Hirten- und Preisgedichte, der Sagen und Sänge und der hängenden Gärten (Libri delle poesie pastorali e delle laudi, delle leggende e dei canti e dei giardini pensili), preziosi quadretti ispirati alla Roma antica, al Medioevo e all’Oriente; nel 1897 seguì la raccolta Das Jahr der Seele (L’anno dell’anima), ove prevale il mondo interiore del poeta; nel 1900 Der Teppich des Lebens und die Lieder von Traum und Tod (Il tappeto della vita e i canti del sogno e della morte), influenzato dall’estetica preraffaellita, ove il poeta è visto come un rivelatore del divino. Il tema politico emerge in Der siebente Ring (Il settimo anello), del 1907, che contiene tra l’altro alcune poesie d’amore dedicate al giovane Maximilian Kronberger (vedi più in basso), che sarà al centro della raccolta successiva, Der Stern der Bundes (La stella del patto, 1914), per essere infine eretto dal poeta a simbolo della divina giovinezza nell’ultima raccolta, Das neue Reich (Il nuovo regno, 1928). Per la nota bibibliografica la fonte è Wikipedia.

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