Antonella Anedda, da “Notti di pace occidentale”

Antonella Anedda

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell’ombra della sera
per la sera che di colpo crollava sulle nuche.

Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta a una ringhiera
per l’attesa marina – senza grido – infinita.

Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare più sola nell’enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi, mia la luce deserta
– da brughiera –
sulla terra del viale.

Scrivi perché nulla è difeso e la parola bosco
trema più fragile del bosco, senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

Antonella Anedda, da Notti di pace occidentale, Donzelli Poesia, 1999

Di origini sarde, Antonella Anedda è nata a Roma, dove vive. Tra le sue raccolte di poesia: Residenze invernali (Crocetti 1992), Notti di pace occidentale (Donzelli 1999), Il catalogo della gioia (Donzelli 2003), Dal balcone del corpo (Mondadori 2007), Salva con nome (Mondadori 2012). In prosa ha pubblicato Cosa sono gli anni (Fazi 1997), La luce delle cose. Immagini e parole nella notte (Feltrinelli 2000), La vita dei dettagli (Donzelli 2009) e Isolatria. Viaggio nell’arcipelago della Maddalena (Laterza 2013). Le sue traduzioni di poeti classici e moderni sono pubblicate in Nomi distanti (Empiria 1998). Per Einaudi ha pubblicato la raccolta di poesie Historiae (2018).

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