Il ricordo di Gian Mario Villalta dell’amico Francesco Durante

Francesco Durante

Pordenone, 5 agosto 2019

di Gian Mario Villalta

Erano le 4.30 di mattima, minuto più minuto meno, di sabato 15 giungo e l’anteprima del festival Salerno Letteratura, che Francesco Durante ha creato insieme a Ines Mainieri, era in pieno svolgimento. Su istigazione di Francesco, la quindicina di poeti che praticano lingue minori e dialetti di regioni d’Italia tutte diverse, stava recitando la propria traduzione dell’Infinito di Leopardi. In salentino, in sardo, in napoletano, in piemontese, in siciliano e negli altri idiomi rappresentati, la poesia dell’ermo colle era occasione per riflessioni sulla lingua e sulla poesia non peregrine. Non mi ero dimostrato entusiasta, a dire il vero, all’idea, ma Francesco sapeva contagiare con la sua forza. E proprio lui era il più partecipe e il più attento nella discussione. Quando ci siamo salutati con un abbraccio si stava facendo giorno. È stata l’ultima volta che l’ho visto. Continua a leggere

Andrea Camilleri, “Lo scatto del ricordo”

Lo scrittore Andrea Camilleri durante la presentazione dello spettacolo ‘Festa di Famiglia’ al teatro India di Roma, 28 settembre 2009.
ANSA / GUIDO MONTANI

PER ANDREA CAMILLERI
(6 settembre 1925, Porto Empedocle – 17 luglio 2019, Roma)

di Luigia Sorrentino

Conobbi a Roma Andrea Camilleri nel periodo in cui era titolare della cattedra di regia all’Accademia nazionale d’arte drammatica nel 1991. Mi fu presentato da un’amica, Lucia Panaro, che avevo conosciuto a Milano alle prove di ammissione di “regia” al Piccolo Teatro di Giorgio Strehler. Lucia nel frattempo era entrata in Accademia e aveva studiato con Camilleri del quale era diventata amica. Me ne parlava spesso, mi diceva che voleva farmelo conoscere perché avevamo una passione in comune, la poesia. Ricordo perfettamente la mattina in cui incontrai per la prima volta Camilleri a Roma, proprio davanti l’Accademia. Entrammo in un bar per prendere un caffè, quando, all’improvviso, dopo le presentazioni, ebbe inizio fra me e lui una tenzone sui versi di Eugenio Montale: “ E dai” mi disse, “facciamo una gara e vediamo chi vince!” Continua a leggere

PoesiaEuropa, per una riflessione democratica sull’unità d’Europa

C O M U N I C A T O   S T A M P A
ISOLA POLVESE, LAGO TRASIMENO, Perugia

Dalla necessità di riflettere, soprattutto oggi, sul significato delle radici umanistiche dell’Europa, da un’idea di Maria Borio nasce PoesiaEuropa.  L’iniziativa, realizzata con i membri del Comitato Scientifico e del Comitato di Redazione di UmbròCultura, verrà lanciata il 13 luglio 2019, presso il Centro Arpa dell’Isola Polvese. 

L’evento, che pone come obiettivo primario, la riflessione democratica sull’unità dell’Europa, è sponsorizzato da Umbrò in collaborazione con il Centro ‘Cambiamento Climatico e Biodiversità in ambienti lacustri ed aree umide’ di Arpa Umbria, posto sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo, patrocinato dall’Università degli Studi di Perugia, dalla Provincia di Perugia, da EUNIC Rome, UPTER di Roma, Movimento Europeo Italia, Europe Direct, Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Perugia (i cui studenti hanno lavorato alle traduzioni delle poesie degli autori che parteciperanno ai reading), Ambasciata d’Irlanda, Accademia d’Ungheria, Ambasciata d’Ungheria, Centro di Studi CILBRA, Czech Literature, D. Akademie Darmstadt, Flanders Literature, Georgian National Book Centre, Goethe Institut, Goranovo Proljece, Immagini d’Irlanda in Umbria, Instituto Cervantes, Institut Français, Ireland United Nations Security Council 2021-2022, Printemps des Poètes, Pro Helvetia, RiflessiDiversi, Skudigk (Studentsko kulturno umjetničko društvo ‘Ivan Goran Kovačić’), e supportato dalle associazioni La Balena Bianca, CaLibro, Metanoia, Medium Poesia e SettePiani.

PoesiaEuropa intende portare una viva discussione sulla situazione culturale e politica europea a partire dalle voci della poesia, per riconsiderare il valore delle radici umanistiche e spirituali dell’Europa e costruire insieme visioni per il futuro. Continua a leggere

Fernanda Pivano e Edgar Lee Masters

Fernanda Pivano

Fernanda Pivano, nome tutelare della Beat Generation in Italia, cominciò la sua attività letteraria sotto la guida di Cesare Pavese, nel 1943, con la traduzione dell’Antologia di Spoon River, di Edgar Lee Masters. Un libro considerato scandaloso per quei tempi, che divenne, con la pubblicazione, un grande successo editoriale.

Il racconto di Fernanda Pivano a Luigia Sorrentino

“Cesare Pavese [n.d.r. professore di comparatistica della Pivano], un giorno mi lasciò in portineria alcuni libri: A Farewell to Arms di Hemingway, A Storyteller’s Story di Sherwood Anderson, The Leaves of Grass di Walth Whitman e, coperta da una carta da imballo arancione, di Edgar Lee Masters l’antologia di Spoon River. Avevo aperto il libro a caso e mi era capitata la poesia con l’epitaffio di Francis Turner. E lo tradussi così.”

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Alle radici dell’ identità

C  O  M  U  N  I  C  A  T  O    S  T  A  M  P  A

Torna anche quest’anno il Festival – organizzato dal Consorzio per il Festival della Memoria di Mirandola, con la collaborazione della casa editrice Einaudi – l’edizione intermedia del Memoria Festival, e dà appuntamento a Mirandola da venerdì 31 maggio a domenica 2 giugno 2019 per incontri, spettacoli e approfondimenti dedicati al tema dell’Identità. A riprova dello stretto legame con il territorio e della predilezione per allestimenti suggestivi che conferiscano nuova vita e significato a luoghi della città già ricchi di storia, tutti gli appuntamenti del Festival si svolgono presso il Parco Piazza Matteotti, già sede della Cassa di Risparmio di Mirandola di piazza Matteotti.

L’identità di ciascuno di noi, come quella di popoli, nazioni e appartenenze, è senza dubbio figlia della memoria: i ricordi individuali, il passato collettivo, le tradizioni di pensiero e dei costumi, i miti fondatori, sono tutti tasselli indispensabili per completarne il mosaico. La formula più concentrata del pro-memoria offre quindi un filo conduttore che filosofi e scienziati, storici e scrittori, giornalisti e critici letterari possono seguire spaziando nel tempo e negli argomenti. Così, dopo l’inaugurazione di venerdì 31 maggio (alle 16.30), si entra nel vivo con un ricordo di Leonardo Sciascia a trent’anni dalla scomparsa, attraverso la testimonianza del suo amico e biografo Matteo Collura in dialogo con Mario Patanè (alle 17) e con lo storico Alberto Melloni e l’arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi che riflettono sull’identità religiosa (alle 19), per chiudere in serata con la proiezione, in prima visione assoluta, del film Le monde de Sorrentino (idea di Jean Antoine Gili, regia di Sandra Marti e Emmanuel Barnault; alle 21.30), accompagnata dal dialogo tra lo storico e critico cinematografico Gian Piero Brunetta e il collega francese Jean Antoine Gili. Sabato 1 giugno, il filologo Maurizio Bettini, in dialogo con Ernesto Franco (alle 11), segue le tracce del concetto di “umanità” nella cultura antica, sulla base di ciò che oggi definiamo “diritti umani”, lo psicobiologo Alberto Oliverio e Patrizia Campolongo, docente di Farmacologia all’Università La Sapienza di Roma, sono impegnati ad analizzare il rapporto fra l’io e i ricordi (alle 15), Gian Piero Brunetta dialoga con la regista e sceneggiatrice Francesca Archibugi raccontando al pubblico Il cinema che ho incontrato, amato e vissuto (alle 16.30) e la scrittrice e critica letteraria Nadia Fusini ripercorre, insieme all’antropologo Marino Niola, la storia dell’identità in amore, da Giulietta a Don Giovanni (alle 17.30). La sera, invece, il critico musicale Sandro Cappelletto dialoga con i cantanti, compositori e polistrumentisti siciliani Enzo e Lorenzo Mancuso (alle 19) i quali, a seguire (alle 21.30), invitano il pubblico nella loro isola natale attraverso il concerto Sfrimma (Apri la serratura dell’anima, dille qualcosa), un viaggio musicale fatto di molteplici modulazioni di accenti, cadenze e melismi che risuonano di antiche memorie. Continua a leggere

Il primo blog di poesia della Rai

William Kentridge Tevere eterno

William Kentridge, fiume Tevere  Triumphs and Laments, 20 aprile 2016 – credits Ph. Fabrizio Fantoni, ombra supplicante Luigia Sorrentino

 

L’IDENTITA’ DELLA POESIA

DI Luigia Sorrentino

 

La mia esperienza di blogger è cominciata nel settembre 2007. Intendevo creare in rete, sul sito di Rai News 24, un luogo di confine nel quale custodire, difendere e  proteggere, l’identità dei poeti e della poesia.   Volevo, insomma, determinare un luogo ove fosse riconosciuta l’identità dei reietti, sempre respinti e costretti a vagare nella solitudine e nell’isolamento. Desideravo un luogo di sguardi. Volevo depositare il seme di una presenza, mettere radici su quel confine e lasciare la traccia di volti emersi dal magma della parola, in tutta la loro verità.

Il primo blog di poesia sul sito della Rai, è diventato in breve tempo, un luogo di forza sul quale si è fermato lo sguardo di coloro che, come me, volevano stupirsi, meravigliarsi. Finalmente i volti dei poeti emergevano in tutta la loro potenza espressiva, in uno scatto autobiografico e fotografico. Grazie, devo dire, anche, alla collaborazione del fotografo e poeta, Dino Ignani, alcuni di quei volti, sono stati, via via, sempre più riconoscibili. Un grazie enorme anche a Viviana Nicodemo, attrice, regista e  fotografa straordinaria: ci ha donato scatti e intuizioni indimenticabili. Grazie a poeti come Antonella Anedda, Silvia Bre, Franco Buffoni, Nanni Cagnone, Alessandro Ceni, Giuseppe Conte, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Vivian Lamarque, Franco Loi, Mariangela Gualtieri, Valerio Magrelli, Umberto Piersanti, Davide Rondoni, Patrizia Valduga, Gian Mario Villalta, per citare solo alcuni dei più importanti poeti italiani contemporanei che ci hanno offerto i loro contributi e talvolta, anche testi inediti e anteprime editoriali. Grazie al loro prezioso contributo il blog si è accresciuto e affermato come luogo privilegiato della grande poesia italiana.

Nel 2007 lavoravo a Rai News 24 e avevo realizzato  per i programmi di approfondimento culturale interviste televisive (oltre che con i poeti italiani già citati) con alcuni dei maggiori poeti  noti a livello internazionale  fra i quali, il poeta siriano Adonis, il grande poeta francese Yves Bonnefoy, l’inglese Tony Harrison, le polacche Julia Hartwig e Ewa Lipska, i Premi Nobel Seamus Heaney, Derek Walcott e Orhan Pamuk, il Premio Pulitzer Mark Strand e il poeta candidato al Nobel, Adam Zagaiewski e molti altri.

ORHAN PAMUK

Nel settembre 2006, quindi un anno prima di iniziare l’esperienza di blogger, avevo avuto l’ occasione di incontrare a Napoli per un’intervista per RaiNews24, lo scrittore turco Orhan Pamuk pochi giorni prima che l’Accademia di Svezia gli conferisse il Premio Nobel per la Letteratura.

Orhan Pamuk, che in Italia aveva pubblicato romanzi come Il mio nome è rosso, Neve e Istanbul, mi aveva profondamente colpito perché al centro della sua opera di scrittore,  aveva messo il tema dell’identità, un argomento poco riflettuto e quasi per niente esplicitato nella letteratura contemporanea in quegli anni. Per me fu illuminante scoprire in quel preciso momento storico, che a porsi domande così importanti sulla propria individualità, su quella della propria nazione in relazione a altre culture e minoranze etniche, non fosse un poeta laureato, ma uno scrittore. La riflessione e l’osservazione dell’opera di uno scrittore nato e vissuto in Turchia che si è battuto per il riconoscimento dei dei diritti umani, dei crimini contro l’umanità, mettendoci “la faccia”, sapendo perfettamente quali erano i rischi che correva, è stata per me una lezione fondamentale. Pamuk mi ha fatto comprendere che anche la poesia e i poeti dovevano andare in quella direzione  rimettendo in discussione il proprio ruolo e la propria posizione nella storia di questi anni.

Fin da adolescente, avendo vissuto a Napoli e nella provincia, ho sempre sentito di avere qualcosa in comune con il popolo turco. Basti pensare che ancora oggi, alcune parole della lingua napoletana sono identiche a quelle turche: ad esempio,  “avash” in napoletano, in turco pronunciato “javash”,  hanno lo stesso significato: “abbassa”, “non correre”, “fermati”. E’ il “tono”, l’autorità con cui la parola viene pronunciata che fa assumere alla stessa parola diversi significati, ma il senso è lo stesso.

Ho ancora negli occhi la prima volta che vidi Istanbul. Il meraviglioso Palazzo Dolmabahçe, il primo palazzo in stile europeo di Istanbul, situato nella parte occidentale della città a ridosso del Bosforo, ex residenza di Ataturk, e poi le stradine di Sultanahmet, l’università,  il venditore di acqua, i minareti, Santa Sophia, la moschea blu, la voce del muezzin, il mercato coperto, l’odore del pesce fritto e servito sulla carta, la confusione a piazza Taksim e l’affabilità delle persone, mi avevano dato la netta sensazione di non essere poi tanto lontana da  Napoli. E tutte le volte che ero tornata lì, nel tempo, e mi ero  fermata di notte sul Bosforo a guardare il paesaggio, nel brulicare delle luci davanti a me, avevo  avvertito sulla mia pelle una certa familiarità con quel luogo. I contrasti, le contraddizioni, i sentimenti di discordia tra fratelli descritti  da Pamuk nel suo romanzo autobiografico Istanbul, li conoscevo; facevano parte anche della mia cultura e erano realtà incandescenti almeno quanto lo erano per Pamuk.

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La voce dei prediletti

Tutti gli incontri si terranno alle 21 alla Centrale dell’Acqua di Milano, Piazza Diocleziano, 5

A Milano, dal 6 al 27 maggio 2019 alle ore 21, alla Centrale dell’Acqua,  (Piazza Diocleziano, 5) si terrà LA VOCE DEI PREDILETTI, incontri tra i poeti a cura di MILO DE ANGELIS.

Per tutto il mese di maggio, ogni lunedì sera, un importante poeta del nostro tempo parlerà di se stesso e di un altro poeta che è stato essenziale nella sua formazione e nella sua vita. Potremo così assistere a un incontro tra due anime che, lungo i secoli, hanno trovato un’affinità elettiva e una visione del mondo capace di renderle vicine per sempre.

Maurizio Cucchi

Lunedì 6 maggio

MAURIZIO CUCCHI E GUIDO CAVALCANTI Continua a leggere

Qual è la funzione della poesia oggi?

Franco Fortini

FRANCO FORTINI E BERTOLT BRECHT

commento DI FABRIZIO FANTONI

Vi propongo oggi la lettura di due poesie, una di Franco Fortini e l’altra, famosissima, di Bertolt Brecht scritte a vent’anni di distanza l’una dall’altra, in due momenti storici differenti eppure, legate fra di loro, da una potente riflessione sul valore della poesia quale testimonianza.

Scrivere, dice Fortini, è necessario anche se apparentemente sembra inutile: il dibattito nella comunità è ormai sopito; oppressore e oppresso vivono l’uno accanto all’altro; addirittura, scrive, “l’odio è cortese” e non si sa più di chi sia la colpa.

Eppure, compito del poeta è vigilare e testimoniare su quello che accade dentro e fuori gli uomini, per dare loro consapevolezza, per aiutarli a comprendere dove si trovano in quel preciso momento e verso cosa stanno andando.

Fortini, avverte il lettore: “La poesia non muta nulla. Nulla è sicuro, ma scrivi.” Quindi, il vero mutamento che compie la poesia, sembra dirci, è dentro l’uomo, non fuori di esso.

Invito i lettori del blog a scrivere commenti su qual è la funzione della poesia oggi.

Traducendo Brecht
Franco Fortini

Un grande temporale
per tutto il pomeriggio si è attorcigliato
sui tetti prima di rompere in lampi, acqua.
Fissavo versi di cemento e di vetro
dov’erano grida e piaghe murate e membra
anche di me, cui sopravvivo. Con cautela guardando.
Ora i tegoli battagliati ora la pagina secca,
ascoltavo morire
la parola d’un poeta o mutarsi
in altra, non per noi più, voce. Gli oppressi
sono oppressi e tranquilli, l’odio è cortese, io stesso
credo di non sapere più di chi è la colpa.

Scrivi mi dico, odia
chi con dolcezza guida niente
gli uomini e le donne
che con te si accompagnano
e credono di non sapere. Fra quelli del nemici
scrivi anche il tuo nome. Il temporale
è sparito con enfasi. La natura
per imitare le battaglie è troppo debole. La poesia
non muta nulla. Nulla è sicuro, ma scrivi.

dalla raccolta Una volta per sempre, Einaudi, 1978

Bertolt Brecht

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La via del domani

Mariella Mehr credits pf. Dino Ignani

La patria redenta di Mariella Mehr

Di Andrea Galgano

La poesia di Mariella Mehr (1) (1947) è un annidamento splendente di scogli e ferite, paesaggi che gridano, come la sua storia di sopraffazione e annullamento e che trovano nella parola che si scrive non una liberazione dal dolore, ma un’apertura alla profondità e nella profondità:

Ancora ti prospera il fogliame intorno al cuore
e una fresca presa di
sale
impregna il tuo sguardo.
Di me nessuno vuol sapere,
di chi io

sia la spezia
e di quale amore la durata.
Spesso canta il lupo nel mio
sangue
e allora l’anima mia si apre
in una lingua straniera.
Luce, dico allora, luce di lupo,
dico, e che non venga nessuno a tagliarmi i
capelli.
Mi annido in briciole straniere / e sono a me parola sufficiente.

Effimero, mi dico,
perché presto cesserà ogni annidare,
e scorre

via il resto di ogni ora.

Nata a Zurigo da madre zingara di etnia Jenisch, diffusa prevalentemente tra Svizzera e Svezia, fu vittima assieme ad altri seicento ragazzini rom, di un programma eugenetico (una violentissima pulizia etnica vera e propria) chiamato Enfants de la grand-route «Opera di soccorso per i bambini di strada» (in tedesco Kinder der Landstrasse) promosso dal governo svizzero e attivo tra il 1926 e il 1972, con cui si proponeva un processo di sedentarizzazione verso i figli appartenenti a famiglie di etnia nomade, sottraendo i bambini ai loro genitori e affidandoli a famiglie svizzere, orfanotrofi o ospedali psichiatrici.

Mariella Mehr fu portata via a due anni, nel 1949 e chiusa in un istituto per ritardati mentali. Segregata in un mutismo volontario, come la bambina del suo romanzo, «La bambina si rifiuta di parlare, si chiude nel silenzio», dirà a Maurizio Cecchetti su “Avvenire”, in un’intervista del 9 settembre 2006,

Ed è anche una difesa contro le violenze che la società le riversa addosso. Questa bambina in realtà è il riflesso della stessa società in cui anche noi viviamo: soltanto nel nostro mondo la vita di una bambina come questa è possibile. Solo una società individualista come la nostra, dove ciascuno bada a se stesso, può esistere una bambina che ormai è una sorta di essere autistico, uno specchio da cui la bambina stessa non riesce ad uscire se non uccidendo. Così possiamo dire che nella nostra società ogni vittima, se vuole liberarsi, è costretta a diventare anche carnefice. Ma il suo futuro, certo, non è roseo. Il comportamento degli adulti, la loro violenza, genera in lei altra violenza. (2)

Venne affidata a sedici case famiglia e tre diversi istituzioni educative, subendo diversi elettroschock. Quando ebbe diciannove anni le tolsero il figlio, come racconta a Paolo Di Stefano sul “Corriere”: Continua a leggere

Napoli città Libro 2019


SALONE DEL LIBRO A NAPOLI

Dal 4 al 7 aprile 2019 a Napoli si terrà il Salone del Libro e dell’editoria. Oltre cento gli eventi in programma. Tanti rappresentanti del mondo della cultura e dello spettacolo si ritroveranno a Castel Sant’Elmo per la seconda edizione di Napoli Città Libro.


CONSENTIRE IL CAMBIAMENTO

La manifestazione è promossa dall’Associazione Liber@Arte fondata dagli editori Alessandro Polidoro, Diego Guida e Rosario Bianco, in collaborazione con il Centro per il libro e la lettura e il Polo museale della Campania del Ministero per i beni e le attività culturali, con il patrocinio di AIE Associazione Italiana Editori.


LA CULTURA COME APPRODO

Il filo conduttore di questa seconda edizione sarà “Approdi. La cultura come porto sicuro”, un tema che coniuga la natura della città partenopea come snodo del mediterraneo, aperta a tutte le culture.  Una cittadinanza senza confini attraverso i libri e per i lettori.

I GRANDI INTERPRETI DELLA CONTEMPORANEITA’

Nelle sale di Castel Sant’Elmo i visitatori potranno incontrare grandi nomi della letteratura contemporanea.

Tra gli ospiti più significativi, lo scrittore Raffaele La Capria, che ripercorrerà le sue molte vite e il rapporto fra verità e trasfigurazione narrativa. E ancora: Ruggero Cappuccio,  Gianrico Carofiglio,  Maurizio Cucchi, Giancarlo De Cataldo, Francesco Piccolo, Davide Rondoni, Sandra Savaglio, Ilaria Tuti, Licia Troisi,  Viola, Andrea Tarabbia e molti altri.

ROTTA SU NAPOLI
Tradizione e napoletanità

La sezione intitolata “Rotta su Napoli” sarà dedicata a tradizioni, storie e protagonisti della città e della napoletanità.

IL SALONE

La manifestazione si articola in più sezioni che coinvolgeranno il pubblico a livelli diversi a cominciare dalla sezione ANCORE in cui si affronteranno i temi della contemporaneità, dell’attualità e della società e dalla sezione SIRENE dedicata invece alla figura mitologica e al significato simbolico di voci ingannevoli. E poi conferenze, presentazioni e dibattiti nella sezione UN’ORA CON… dove i visitatori potranno ascoltare e dialogare con grandi nomi della letteratura e dello spettacolo.

LA LETTERATURA COME INCLUSIONE SOCIALE
L’assorbimento della cultura

Il Salone prevede poi altri appuntamenti tra i quali, il convegno Libri e lettura per l’inclusione sociale e il seminario per gli aspiranti librai sul valore dell’assortimento a cura del Centro per il Libro e la lettura, la presentazione del torneo letterario “IoScrittore” e della nuova serie tv Food Wizard fino agli spot sul made in Italy realizzati dagli studenti per il Pmi Day.

 

PROGRAMMA  Continua a leggere

OmbraLuce, piccola antologia della poesia femminile contemporanea

VIVIAN LAMARQUE PRESENTA OMBRALUCE
Un’antologia di poesia al femminile

L’appuntamento con la poesia è per domenica 24 marzo 2019, alle ore 21.00, presso la Biblioteca del comune di Cassina de’ Pecchi. Ospite graditissima e madrina Vivian Lamarque, poetessa e autrice di favole.


PER CONOSCERE DODICI POTESSE CONTEMPORANEE

Si presenta una piccola antologia dal titolo OmbraLuce. Dodici voci della poesia femminile italiana contemporanea, preziosa e bella da aprire anche a caso e sfogliare, gustare, fare propria per saperne di più (o qualcosa) su questo territorio letterario dell’espressione, della sensibilità. Scritto introduttivo della poetessa e monaca buddista Giulia Niccolai. Promossa dall’assessorato alla cultura di Cassina de’ Pecchi, la pubblicazione, di 64 pagine a colori, a cura di Giovanni Bonoldi e dell’associazione milanese dipoesia, è edita da BVS – Edizioni Biblioteca Vittorio Sereni nella collana “i versi”. Continua a leggere

Giornata Mondiale della Poesia

LA GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA

Il 22 e 23 marzo 2019 a Verona, presso la Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico, si terrà la 18esima edizione della Giornata mondiale della poesia promossa dall’Accademia Mondiale della Poesia (www.accademiamondialepoesia.com).

Nata nel 2001 a Verona, la città che diede i natali al poeta latino Catullo, avrà come titolo “Poesia e Viaggio” .

Quest’anno la Giornata intende celebrare il cinquantesimo anniversario della scomparsa del poeta Jack Kerouac, e l’uscita, cinquant’anni fa, del libro di Eugenio MontaleFuori di casa”.

L’evento, con ingresso libero fino ad esaurimento posti,  quest’anno si divide in due giornate e sarà condotto dal regista e attore Alfonso De Filippis.

 

IL TEMA DEL VIAGGIO

La XVIII^ edizione si aprirà la mattina del 22 marzo, presso la Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico, con i saluti delle autorità, a seguire la cerimonia di premiazione del Secondo concorso nazionale di Poesia con Immagine via Instagram che ha come tema “Il Viaggio”; nessuna prospettiva come quella del viaggio ha attirato e incantato i poeti antichi e moderni, dall’autore di Gilgamesh all’Omero dell’Odissea a Dante, da Bashō a Santōka, da Baudelaire a Rimbaud, da Whitman alla Beat Generation. Continua a leggere

Napoli Teatro Festival Italia 2019


NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA

La dodicesima edizione del Napoli Teatro Festival Italia, la terza diretta da Ruggero Cappuccio, realizzata con il sostegno della Regione Campania, presieduta da Vincenzo De Luca, e organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival, guidata da Alessandro Barbano, presenta, dall’8 giugno al 14 luglio, una ricca programmazione che si declina tra teatro, danza, letteratura, cinema, video/performance, musica, mostre e laboratori. Oltre 150 eventi, per 37 giorni di programmazione, distribuiti in 40 luoghi tra Napoli e altre città della Campania (Salerno, Benevento, Caserta, Carditello, Baia, Amalfi, Pietrelcina e Mercogliano), dove andranno in scena creazioni mai presentate in Italia — prime nazionali e internazionali —, e coproduzioni che confermano l’attività produttiva del Festival.

Ruggero Cappuccio

RIMETTERE IL TEATRO AL CENTRO DELLA VITA CIVILE

Il Napoli Teatro Festival Italia si pone come organismo di crescita culturale e sociale, in tal senso favorirà la partecipazione del pubblico, continuando a proporre un’oculata politica di prezzi, con biglietti popolari (da 8 a 5 euro) e agevolazioni assolute per le fasce sociali più deboli.

L’edizione 2019 presenta 29 eventi internazionali, di cui 19 prime in Italia tra prosa e danza, e 44 prime di spettacoli italiani. Il NTFI amplia anche la sua struttura e diventano 12 le sezioni del festival. Alle 11 già consolidate del progetto artistico di Ruggero Cappuccio (Italiana, Internazionale, Osservatorio, Danza, SportOpera, Musica, Letteratura, Cinema, Mostre, Laboratori, Progetti Speciali) si aggiunge la nuova sezione dedicata al Teatro Ragazzi, che quest’anno propone Puglia Showcase Kids, una vetrina di spettacoli e momenti di approfondimento rivolta alla migliore produzione per ragazzi, promossa dalla Regione Pugliaideata e realizzata dal Teatro Pubblico Pugliese. Continua a leggere

A Duino e a Trieste la festa della poesia

A TRIESTE E DUINO GIOVANI POETI DA TUTTO IL MONDO PER UNDICI GIORNATE DEDICATE ALLE CULTURE DEL NOSTRO PIANETA

Con l’arrivo della primavera Duino e il suo splendido castello a picco sul mare, e Trieste, città di Umberto Saba, Italo Svevo e James Joyce, ospiteranno nuovamente la “Festa della Letteratura e della Poesia”, che in questi luoghi ha trovato già da molti anni dimora.

L’edizione 2019 si preannuncia ricca d’iniziative, con undici giorni di incontri letterari, spettacoli teatrali e musicali, workshop, mostre e flash mob poetici. Sarà un nuovo modo per scoprire questo affascinante territorio nell’estremo lembo orientale d’Italia e una città letteraria per vocazione storica, perché i vari appuntamenti saranno dislocati nei diversi luoghi cittadini in cui si fa cultura: dai più celebri caffè letterari triestini (Tommaseo, Antico Caffè San Marco, Caffè degli Specchi) ai musei, fino al Castello di Duino, celebrato da Rainer Maria Rilke nelle sue “Elegie Duinesi”. Tra un appuntamento e l’altro rimarrà comunque il tempo per conoscere dal vivo la città, liberamente o su richiesta con tour guidati.

SOGNO E CONOSCENZA

La manifestazione in calendario dal 20 al 31 marzo, passando per il 21, Giornata Mondiale della Poesia, ruoterà intorno al tema “Il sogno e la conoscenza”, esplorato nella XV edizione del Concorso Internazionale di Poesia e Teatro “Castello di Duino” da cui nasce l’iniziativa. La premiazione delle varie sezioni della competizione letteraria sarà il momento culminante attorno al quale si snoderanno i tanti eventi letterari e artistici in programma nelle giornate della “Festa”.

Asli Erdogan

OSPITE D’ONORE LA SCRITTRICE TURCA ASLI ERDOGAN Continua a leggere

A Milano la grande poesia polacca

Alla Casa della Poesia di Milano (in Via Formentini 10), giovedì 14 marzo 2019 alle ore 19:30 POLONIA E POESIA, a cura di Milo De Angelis.

Un incontro con i grandi poeti polacchi del nostro tempo: Zbigniew Herbert, Adam Zagajewski e i premi Nobel Czesław Miłosz e Wisława Szymborska presentati da due giovani e appassionati studiosi, Alessandro Bellasio e Giovanni Rapazzini, con la partecipazione del Professor Luca Bernardini, docente di Letteratura Polacca all’Università degli Studi di Milano.

Voce recitante Viviana Nicodemo.

Musiche Bianca Brecce. Continua a leggere

Ritratti di Poesia al Tempio di Adriano

Torna l’appuntamento annuale al Tempio di Adriano. Alla rassegna dedicata alla poesia, partecipano poeti provenienti da tutto il mondo

Oggi, 15 febbraio al Tempio di Adriano si svolge la tredicesima edizione della giornata dedicata alla poesia internazionale. Una maratona di 10 ore, dalla mattina alla sera, animata da incontri, confronti, letture, idee, versi e voci, con la partecipazione di importanti autori, italiani e stranieri, e di giovani promesse. Il tutto nel segno della poesia e del suo rapporto con le altre espressioni del genio umano (musica, scienza, medicina). In particolare, quest’anno il percorso della rassegna porta all’attenzione del pubblico alcune significative iniziative di valore culturale e sociale legate alla poesia. L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, è nata nel 2006 per volontà del Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, Presidente della Fondazione, ed è diventata un appuntamento imperdibile per tutti coloro che amano il genere letterario poetico.

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Antologica di Honoré Daumier al Museo internazionale della grafica

Il  10 febbraio 2019 alle ore 18.00 a Castronuovo Sant’Andrea, nelle sale del MIG, Museo Internazionale della Grafica, Biblioteca Comunale “Alessandro Appella”  Atelier “Guido Strazza”, inaugurazione della mostra dedicata a Honorè Daumier.

La mostra è in continuità con il lavoro di informazione cominciato il 20 agosto 2011 con la storia della grafica europea e proseguito con le personali di Degas, Renoir, Bonnard, Matisse, Bernard, Mirò, Dufy, Picasso, Calder, Ben Shann, Secessione di Berlino, Pechstein, Zadkine, Marcoussis, Assadour, Henri Goetz, Gentilini, Strazza, Accardi, Ciarrocchi, Consagra, Melotti, Maccari, Anselmo Bucci, Perilli, Raphaël, Del Pezzo, Mascherini, Bartolini, Marino, Azuma, Guarienti, Richter, Viviani, Arp, Viani, Breton e il Surrealismo, Fazzini, Max Bill, Sol LeWitt, Bram Van Velde, Gruppo CoBrA, Martin Bradley, Jean Messagier e Lucio Venna.

La mostra dedicata a Honoré  Daumier, a cura di Giuseppe Appella, accoglie 70 litografie realizzate dall’artista tra il 1830 e il 1864 che fecero la loro prima apparizione nella rivista “La Silhouette” (1829-1831).

Daumier, acuto osservatore della vita parigina, che considerava uno spettacolo affascinante, non ritraeva dal vivo i suoi soggetti, bensì preferiva memorizzare ciò che gli accadeva attorno per poi rielaborare il tutto sulla pietra litografica, con quel suo segno energico e al tempo stesso morbido.

Le sue osservazioni venivano tradotte poi in immagini lampanti, attraverso un tratto considerato, per l’epoca, una vera e propria rivoluzione: nei manuali ottocenteschi, infatti, si consigliava ai litografi di utilizzare matite ben appuntite e di tratteggiare con segni incrociati e regolari per ottenere le diverse tonalità. Daumier, invece, preferiva usare avanzi di matita, dando così ai suoi soggetti una vitalità ed una profondità mai viste prima.

Quello di Daumier era un segno espressivo che riusciva a far vibrare le figure che riempivano i suoi fogli, a infonderle movimento e forza grazie all’evidenza plastica del chiaroscuro.

La gente era il soggetto preferito di Daumier: ripresa per la strada, seduta al caffè, nelle piccole o grandi azioni quotidiane e, soprattutto, nella sfera politica e sociale. Sebbene Daumier fosse prima di tutto un pittore e uno scultore, la maggior parte della sua fama proviene dalle sue caricature pubblicate su riviste francesi settimanali come “La Caricature” e “Le Charivari

Immagini di politici corrotti, giudici, imbroglioni, bricconi e folli in generale, facevano eco alla sua forte coscienza sociale. Un occhio satirico acuto che portò la litografia (e la scultura che ne consegue: piccoli busti in terracotta policroma) all’altezza di un vero e proprio documento storico, in grado di lasciare una testimonianza insostituibile  della vita borghese e popolare di Parigi fra la rivoluzione del ’48 e la Commune.

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Magnum miraculum homo

MAGNUM MIRACULUM HOMO

Laboratorio di filosofia della natura e studi umanistici
Organizzato dal Centro studi sulla natura, l’umano e l’unità del pensiero
Dal 3 Febbraio  h15
al 10 Febbraio  h20
Villa Falconieri, Frascati

La natura, il vivente e l’uomo non sono una macchina – critica dell’ideologia transumana e post-umana: esplorazioni scientifiche, filosofiche e letterarie.

Docenti:

Ignacio Armella Chávez (Accademia Vivarium novum)
Novella Bellucci (Università di Roma “La Sapienza”)
Remo Bodei (Scuola normale superiore di Pisa, Accademia dei Lincei e Università della California di Los Angeles)
Luciano Boi (École des hautes études en sciences sociales di Parigi)
Mauro Carfora (Università di Pavia)
Giulio Maria Chiodi (Istituto universitario “Suor Orsola Benincasa” di Napoli)
Franco D’Intino (Università di Roma “La Sapienza”)
Paolo Ercolani (Università d’Urbino “Carlo Bo”)
Giulio Ferroni (Università di Roma “La Sapienza”)
Françoise Graziani Giacobbi (Università di Corsica “Pasquale Paoli” e Fédération de recherche interdisciplinaire environnement et société)
Flavio Keller (Università Campus bio-medico di Roma)
Paolo Maddalena (già Vicepresidente della Corte costituzionale)
Lamberto Maffei (Scuola normale superiore di Pisa e Accademia dei Lincei)
Sebastiano Maffettone (LUISS, Roma)
Luigi Miraglia (Accademia Vivarium novum)
Giuseppe Mussardo (Scuola internazionale superiore di studi avanzati, Trieste)
Giorgio Parisi (Università di Roma “La Sapienza” e Accademia dei Lincei)
Tiziana Provvidera (University college London e Istituto italiano per gli studi filosofici)
Antonio Rostagno (Università di Roma “La Sapienza”)
Marcelo Sánchez Sorondo (Pontificia Accademia delle scienze sociali) Continua a leggere

Milton e l’ira di Dio

Nota di Fabio Izzo

John Milton nacque a Londra nel 1608. In vita frequentò l’Università di Cambridge e, una volta abbandonati i suoi studi, si dedicò con passione alla lettura dei più famosi scrittori latini e inglesi, iniziando a scrivere poesie egli stesso. Quando re Carlo I fu ucciso, Milton divenne “Segretario latino per il Consiglio di Stato di Cromwell”. Purtroppo però, poco dopo, nel 1652, a causa dei suoi occhi deboli, provati da anni di letture a lume di candela, divenne cieco. Paradossalmente anche se vecchio, cieco, avendo visto il fallimento di tutte le sue speranze, cominciò qui il suo periodo più creativo, dove scrisse i suoi capolavori, tra cui il poema epico  Paradise Lost, pubblicato in una prima edizione di 10 volumi nel 1667, i cui diritti furono venduti per dieci sterline, e in una seconda edizione di 12 volumi nel 1674. Milton era un appassionato visitatore del nostro paese e profondo conoscitore, così nel 1655 scrisse Sul tardo massacro in Piemonte“, un sonetto ispirato alle Pasque Piemontesi, cioè al massacro dei valdesi in Piemonte da parte delle truppe di Carlo Emanuele II, duca di Savoia, nell’aprile del 1655. Le Pasque piemontesi sono le persecuzioni di cui furono vittima i valdesi delle cosiddette valli Valdesi, in special modo nell’anno 1655, ad opera dell’esercito del Ducato di Savoia. Le campagne militari, fermate poi da un movimento di opinione internazionale, a cui contribuì Milton stesso con il suo poema, portarono alla morte, secondo fonti valdesi, di 1712 persone, dando inizio alle guerre sabaudo- valdese. Continua a leggere

Guido Mazzoni, con “La pura superficie” vince il Premio Napoli 2018 per la sezione Poesia

I vincitori della sessantaquattresima edizione del Premio Napoli sono: per la sezione “Narrativa”, Giorgio falco, con “Ipotesi di una sconfitta”, (Einaudi); per la “Saggistica” il più votato è stato Francesco Merlo, con “Il sillabario dei malintesi”, (Marsilio); per la sezione “Poesia” si è aggiudicato il prestigioso riconoscimento Guido Mazzoni, con “La pura superficie”, (Donzelli). La serata di premiazione si è svolta al Teatro Mercadante di Napoli.

Il servizio di Luigia Sorrentino
Napoli, 18 dicembre 2018

COMPATTO, le letture inedite di Raffaello Baldini

Raffaello Baldini, foto di Simone Casetta (Tutti i diritti riservati)

Se la raccolta fondi raggiungerà il budget stabilito, finalmente vedrà la luce un patrimonio acustico, ancora inedito, di immenso valore culturale.
Raffello Baldini legge 47 poesie in dialetto e le stesse 47 in italiano. Tutte le poesie sono state raccolte in un quadruplo CD audio.

Compatto si può acquistare, regalare per Natale oppure sostenere attraverso questo link di crowdfunding:

https://www.eppela.com/raffaellobaldini

Le registrazioni, rimaste nel cassetto per un più di un ventennio e curate da Simone Casetta, sono il frutto di 10 anni di lavoro fatto con Raffaello Baldini, poeta e drammaturgo di Santarcangelo di Romagna. L’autore che meglio ha saputo fondere la marginalità del dialetto con l’universalità della grande poesia, considerato uno dei maggiori autori del secondo Novecento.

Una figura mite e prorompente allo stesso tempo, capace di parlare dei temi umani più drammatici con sapiente ironia. Per la quale Silvio Soldini è di recente tornato dietro la macchina da presa per dedicargli un film, il cui titolo, “Treno di parole”, allude alla sua specialissima poetica che fa di ogni componimento un monologo.

Compatto si svilupperà su 4 CD audio con fotografie e testi critici raccolti in un unico contenitore. Il progetto è concepito e prodotto da Simone Casetta, fotografo milanese, che lo ha pensato insieme al poeta santarcangiolese prima della sua scomparsa.

Raffaello Baldini, foto di Simone Casetta (Tutti i diritti riservati)

L’autore, che nelle due versioni autografe, italiana e dialettale, mantiene una medesima forza espressiva, testimonia il carattere orale della sua poesia. Per la parte in dialetto l’opera registrata ha anche il valore di documento sistematico per le fonie e la pronuncia del dialetto di Santarcangelo, nel modo in cui si è parlato quando il poeta era bambino. Uno strumento preziosissimo anche per l’interpretazione delle opere di Raffaello Baldini non presenti in Compatto.

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Scuola di cultura e scrittura poetica “Sibilla Aleramo”

L’Associazione culturale “SibillA”, l’Amministrazione comunale di Civitanova Marche in collaborazione con la Biblioteca comunale “S. Zavatti” di Civitanova vi invitano all’inaugurazione del nuovo anno (V°) della Scuola di cultura e scrittura poetica “Sibilla Aleramo”.

Molte le iniziative in programma nella Scuola, che si propone di allargare la conoscenza della poesia, soprattutto quella italiana e contemporanea, con la pratica diretta dei testi e il dialogo e la frequentazione con poeti e critici; andremo dalle lezioni sugli autori del ‘900, tenute da Umberto Piersanti, ai laboratori di scrittura, dalle pubblicazioni agli incontri mensili con addetti ai lavori (poeti, critici, editori, filosofi di fama), con la possibilità anche di affrontare il cinema di poesia. Continua a leggere

L’Accademia Mondiale della poesia promuove la Seconda Edizione del Concorso di Poesia con Immagine “ON THE ROAD”


DESCRIZIONE

Il concorso di poesia promosso quest’anno dall’Accademia Mondiale della Poesia di Verona propone il tema del viaggio. Nessuna prospettiva come quella del viaggio ha attirato e incantato i poeti antichi e moderni, dall’autore di Gilgamesh all’Omero dell’Odissea a Dante, da Bashoa Santoka, da Baudelaire a Rimbaud, da Whitman alla Beat Generation.

L’esperienza contemporanea del viaggio, però, rischia spesso di ca- dere nello stereotipo, nei recinti convenzionali della cultura di massa. Mai come oggi, dunque, i poeti hanno il compito di risvegliare lo spirito vero del viaggio (spirito aperto al diverso, all’ignoto, all’altrove; spirito flessibile, intrepido e ardente, capace di confrontarsi col movimento incessante della vita, col mistero multiforme del mondo) dalle ceneri del disincanto, dalla noia del turismo prefabbricato, dai luoghi comuni del pensiero unico.

I poeti autentici sanno che per risvegliare questo spirito non occorre inventare immagini eccessive, effetti speciali o ipotesi fantascientifi- che: spesso l’altrove si annida, per chi sa riconoscerlo poeticamente, anche nel più umile luogo, nella più inappariscente occasione, nel più semplice “qui”; non di rado le montagne sacre, i castelli incantati e le isole del tesoro sono a pochi passi da noi…

La vera poesia sa tentare le proprie fughe e i propri ritorni fra tutti i luoghi dell’universo, dai più remoti ai più prossimi; sa spostarsi dalla realtà ai sogni, dal possibile all’impossibile e viceversa; sa mostrarci la bellezza che rinasce di continuo di fronte a noi e in noi quando ci mettiamo in cammino con un bagaglio leggero.

L’ACCADEMIA MONDIALE DELLA POESIA

L’Accademia Mondiale della Poesia nasce il 23 giugno 2001 a Verona con il sostegno del Comune di Verona e della Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale del Ministero italiano degli Affari Esteri, dell’’UNESCO, della Regione Veneto, della Provincia di Verona e dell’Università di Verona.

Nel corso della sua 30^ sessione tenutasi a Parigi nel 1999, la Con- ferenza generale dell’UNESCO aveva adottato una risoluzione (n. 29) che proclamava il 21 marzo di ogni anno Giornata Mondiale della Po- esia. Per dare seguito a tale risoluzione occorreva costituire un con- servatorio dell’eccellenza poetica ed un legame creativo tra le diverse espressioni poetiche dei cinque continenti.

Per questo, dal 22 al 24 giugno 2001 Verona, classificata dall’UNESCO città patrimonio storico e culturale dell’umanità, ha accolto una cinquantina di poeti provenienti dall’insieme delle aree geo-culturali del mondo: dall’Africa il Premio Nobel per la Letteratura 1986 Wole Soyinka (Nigeria), Jean Baptiste Tati Loutard (Congo) e Babacar Sall (Senegal); dall’America latina il Presidente del PEN Club International Homero Aridjis (Messico), Haroldo de Campos (Brasile), Marcia Theo- philo (Brasile) e Luis Mizon (Cile); dall’Asia Ayyappa Paniker (India), Gozo Yoshimasu (Giappone) e Ko Un (Corea del Sud); dal Mondo Arabo Adonis e Mahmoud Darwich; dall’Europa Mario Luzi e Andrea Zanzotto (Italia), Kenneth White (Gran Bretagna), André Velter (Fran- cia), Andrei Voznesenski (Russia), Ana Blandiana (Romania), Jean Portante (Lussemburgo); dall’America del Nord Nicole Brossard (Ca- nada) e Jerome Rothenberg (Stati Uniti). Grandi poeti, come Leopold Sedar Senghor, Seamus Heaney (Premio Nobel per la Letteratura), Yves Bonnefoy e Andrea Zanzotto, hanno ugualmente accettato di essere membri dell’Accademia. Il Professor Nadir M. Aziza, riveste la carica di Cancelliere dell’Accademia.

IL CONCORSO

Oltre al concorso nazionale, è prevista una sezione rivolta a tutte le scuole superiori di ogni tipo statali e parificate, nonché per le Università.

CERIMONIA DI PREMIAZIONE DEL CONCORSO

Lo svolgimento della Cerimonia di Premiazione del concorso avverrà in occasione della Giornata Mondiale della Poesia, il 22 marzo 2018 mattina a Verona, presso la Sala Maffeiana dell’Accademia Filar- monica nell’ambito delle celebrazioni della Giornata mondiale della poesia.

REGOLAMENTO

Per partecipare al concorso di poesia con immagine Instagram, occorre realizzare, a partire dal 30 novembre 2018 e fino al 15 febbraio 2019, una poesia dedicata al tema “Il Viaggio”, sia esso reale o onirico, fisico o simbolico. Peculiarità del concorso è unire la fotografia e la parola scritta: la poesia dovrà essere un componimento originale di massimo 15 versi e la parola scritta dovrà essere riprodotta attraverso la foto- grafia. Il testo potrà essere scritto nei modi più svariati: a mano, a mac- china, attraverso una realizzazione grafica, purché la parola scritta sia creativamente prodotta attraverso l’uso contemporaneo della fotogra- fia digitale social. Le poesie selezionate dalla Giuria saranno pubblica- te sulla piattaforma Instagram dell’Accademia Mondiale della Poesia. Si partecipa pubblicando la foto sul proprio canale Instagram tag- gando il profilo di accademiamondialepoesia e inserendo gli hashtag #accademiapoesia o #infinito200.

Affinché la partecipazione sia regolare la fotografia andrà anche inviata all’indirizzo: info@accademiamondialepoesia.com
Non si accetteranno le poesie pervenute solo via instagram. Per chi lo desidera sarà possibile partecipare anche inviando solo la poesia sempre all’indirizzo mail sopra indicato. In questo caso saranno esa- minate e premiate a parte. Farà fede la data di invio.

I lavori inviati non saranno restituiti
I riferimenti di segreteria dell’Associazione per ulteriori chiarimenti ed informazioni sono i seguenti:
Tel. 045 59 25 44 – Fax 045 59 19 91
e-mail: info@accademiamondialepoesia.com www.accademiamondialepoesia.com

PREMI PER I VINCITORI DEL CONCORSO

Per i primi 3 classificati della sezione scuole è previsto un laboratorio di poesia con Isabella Leardini. Per gli altri classificati (3 primi premi a livello nazionale e 7 menzioni speciali) è previsto il Diploma d’Onore dell’Accademia Mondiale della Poesia che verrà assegnato nel cor- so di un incontro di poesia con Isabella Leardini venerdì 22 marzo presso la Sala Maffeiana dell’Accademia Filarmonica di Verona.

È previsto anche un premio speciale assegnato dalla Giuria web di cui fanno parte Andrea Cati, Ottavio Rossani e Marcia Theophilo che rappresentano i più importanti canali web di poesia e che diffonderanno attraverso i loro canali il progetto determinando assieme ai loro followers il vincitore decretato dal web.

GIURIA

Sono membri della Giuria, in ordine alfabetico: Claudio Damiani, Paolo Lagazzi, Paolo Ruffilli e Luigia Sorrentino.

“Il Tempo dove” 2018, Potenza della parola

Giunta alla sua seconda edizione, la manifestazione IL TEMPO DOVE/ POTENZA DELLA PAROLA,  si terrà nei giorni 28/ 29/ 30 Settembre 2018. La sede è la stessa dello scorso anno, l’Abbazia di San Claudio al Chienti (Macerata), nella parte superiore della Chiesa, uno dei luoghi romanici più suggestivi d’ Italia.

La rassegna, patrocinata dal Comune di Corridonia,  si inaugurerà  venerdì 28  alle ore 16.30 con la mostra della scultrice Petra Lange, animata dal chitarrista Michele Settembri  (del conservatorio di Fermo) e ospiterà,  nei diversi giorni, cinque autori rilevanti del panorama poetico contemporaneo:

Umberto Piersanti, Poeta, Presidente del Centro Mondiale della Poesia, candidato al Premio Nobel nel 2005; Roberto Marconi Poeta, Coordinatore della scuola di cultura e scrittura poetica “Sibilla” con sede a Civitanova Marche; Danilo Mandolini Poeta, editore, direttore della piattaforma online Arcipelago Itaca; Filippo Davoli Poeta, Direttore della pagina online “Nuova Ciminiera”; Luigia Sorrentino Poetessa, giornalista RAI, Ideatrice e curatrice del Primo Blog di Poesia della RAI. Continua a leggere

Addio a Guido Ceronetti

Guido Ceronetti in una foto d’archivio datata 26 aprile 2013. ANSA

E’ morto a Cetona Guido Ceronetti, scrittore, poeta e drammaturgo, che amava Celine. Colpito da una broncopolmonite non si è più ripreso. Aveva compiuto 91 anni, in ospedale, il 24 agosto.
La notizia è stata comunicata dalla casa editrice Adelphi con la quale Ceronetti aveva pubblicato nel 2017 la raccolta di aforismi e pensieri ‘Messia‘ e nella primavera del 2018 ‘Odi’, una scelta sue traduzioni delle odi di Ovidio. Continua a leggere

Il Rotary Club di Torre del Greco conferisce a Massimo Cacciari il Premio “La Ginestra 2018”. La cerimonia di premiazione nella settecentesca Villa delle Ginestre

Massimo Cacciari / ph. Ansa

E’ il filosofo Massimo Cacciari il vincitore del premio “La Ginestra” 2018, che gli sarà consegnato a Torre del Greco giovedì 13 settembre. Il riconoscimento, giunto alla dodicesima edizione, è promosso dal Rotary Club Torre del Greco Comuni Vesuviani – presieduto da Vittorio De Feo – in collaborazione con la Fondazione Ville Vesuviane e l’Università degli Studi di Napoli Federico II come riconoscimento ai più prestigiosi studiosi dell’opera leopardiana.

“Fare filosofia – si legge nella motivazione – implica per Cacciari interrogare quasi necessariamente le opere di grandi artisti. Esse mettono in gioco una ricchezza di vita ineguagliabile. Pongono domande alla cui profondità solo i loro linguaggi sembrano alludere nella maniera più radicale. Il fare dell’arte parla di conflitti in perenne contesa. Presenta questioni e dilemmi che non hanno soluzioni fisse e definitive e che nessuna scorciatoia può risolvere. Gli studi leopardiani si collocano all’interno di questo scenario filosofico. Continua a leggere

Mariù Safier, “Ester”

ESTER

Il fasto del re persiano Serse
la corte prodiga e dissoluta di Susa
-stupore, scandalo, meraviglia diffusa-
alimentavano nel regno
la leggenda della sua grandezza.
Il mio popolo
asservito dai Babilonesi
nell’impero achemènide
crogiuolo di razze
lingua, cultura, religione
osservava i precetti del suo Dio.
Orfana di genitori ebrei
io, Ester, adottata dallo zio Mardocheo
con affetto allevata
alla fede dei padri, ero educata:
lui assegnato alla reggia, tra le guardie di palazzo.
Di due di loro conobbe il complotto
per assassinare il sovrano:
sventato l’attentato
più alti onori ottenne da Serse.
Colpevole Aman della congiura:
l’uomo perdente, non pagò niente
ma implacabile nemico
abile serpente
nascosto nell’ombra, giurò
di vendicare il fallimento.
A mostrare la sua gloria
conviti per sei mesi Serse imbandì
principi, nobili e prefetti
da ogni capo dello sterminato impero
accorsero a ossequiare il condottiero;
sfoggio di ricchezza e lusso
negli arredi dei palazzi, tra le pieghe delle vesti
nei ceselli dei gioielli. Continua a leggere

Attribuito al poeta Nanni Cagnone il vitalizio della Legge Bacchelli

Una buona notizia, una notizia che fa bene: l’attribuzione del vitalizio della Legge Bacchelli “per chiara fama” al poeta Nanni Cagnone.

L’Italia dunque, anche in tempi di crisi, non dimentica i poeti, i veri fondatori della società civile, quelli che si caricano sulle spalle il peso indefinibile di una umanità sempre più sola, confusa e emarginata.

La legge Bacchelli (legge 8 agosto 1985, n. 440) è una legge della  Repubblica italiana che ha istituito un fondo per il sostentamento economico di cittadini illustri che versino in stato di particolare necessità e indigenza, cittadini che hanno dedicato tutta la loro vita a ciò che è fondamentale per ciascuno di noi: l’arte, la letteratura, la poesia e anche lo sport.

Il vitalizio straordinario è stato attribuito quest’anno, oltre che a Nanni Cagnone, al critico cinematografico, sceneggiatore e regista Ernesto Guido Laura e al cantante Gianni Pettenati.

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Biancamaria Frabotta, l’equilibrio del linguaggio


Oggi, 20 marzo 2018, esce nelle librerie italiane la raccolta “Tutte le poesie”, 1971-2017 di Biancamaria Frabotta (Mondadori, 2018). Le poesie accompagnate dal commento nel risvolto di Maurizio Cucchi, raccolgono in unico volume il percorso poetico di una delle poetesse più durature e rilevanti della poesia contemporanea. “Una vicenda poetica, quella di Biancamaria Frabotta, che – come scrive Cucchi – si muove, sempre in pieno equilibrio di linguaggio e toni, alla ricerca, anche, della meraviglia semplice, nella felice perlustrazione, sempre più fitta, dell’apparentemente minimo o marginale.”

da La testa leggera

Mio marito ha un cuore generoso
come quel Dio che dona il primo verso.
La notte a sé non tira le coperte
sul petto non mi pungono i suoi peli
e al risveglio vorrebbe unirsi al coro
anonimo che sole e fame assillano.
Mio marito diffida delle ore scure
e al suo cospetto io mi vergogno.
E anche di vergognarmi mi vergogno.
Mio marito diffida delle cose oscure.
Così, per amor suo, io cambierò stile
e per lui terrò in serbo cose chiare.

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Alessandro Ceni è il vincitore del Premio Poesia Città di Fiumicino 2017. Consegnato a Maurizio Cucchi il Premio alla Carriera

Incisione del 500, di Sebastian Munster, raffigurazione dei porti di Roma nella zona della moderna Fiumicino, quello di Traiano e quello di Claudio.

Alessandro Ceni con “Combattimento ininterrotto” è il vincitore del premio Poesia Città di Fiumicino edizione 2017. Secondo classificato Alberto Pellegatta, con “Ipotesi di felicità”, al terzo posto Eleonora Rimolo con “Temeraria gioia”. Continua a leggere

“Caro Poeta…”

Luigia Sorrentino a “Caro poeta” – Ph. Credits / Ritratti di Poesia 2016-2017

 

Nota di Luigia Sorrentino

Quest’anno per “Caro poeta”, sono stata ospite della II A del Liceo Gaetano De Sanctis (di Via Malvani) a Roma, classe seguita dalla professoressa M. C. Casa.

Con i ragazzi ho avuto due incontri. Fin dal primo, ho provato a portare questi ragazzi giovanissimi, (hanno un’età compresa fra i 14 e i 16 anni) nel luogo fisico della parola della poesia. Anche quest’anno, come nei precedenti, le mie lezioni si sono basate su un mio metodo già sperimentato in diversi istituti scolastici, che consiste in un “gioco” che si fonda sullo scambio della parola e su elementi come l’iterazione, la ripetizione, senza cercare il significato primario delle parole, per entrare in quello che si può definire in diversi modi: un esercitare la memoria come primo approccio alla poesia, ma anche un dire, pronunciare la parola, per la prima volta come un dono da esprimere e da porgere ai compagni. In realtà quella che adotto è proprio una tecnica collettiva di approccio alla lettura e alla scrittura della poesia ed è basata su diversi fattori: collocarsi nello spazio a una certa distanza dall’altro, cercare il proprio luogo, considerare il proprio tempo,  entrare nel ritmo collettivo della parola.

imagesIl movimento avvenuto in uno spazio circolare, ci ha messo in una condizione di comunicazione profonda della parola della poesia. Il gesto di “passarsi la parola”  equivale a scambiarsi un dono e, allo stesso tempo, cioè contemporaneamente, ma anche nello stesso tempo, cioè nello stesso momento. E’ cioè qualcosa che accade, e di cui tutti insieme siamo testimoni, in quel preciso istante.

Ho risposto alle domande dei ragazzi, per quanto sia stato possibile rispondere …

Gli ho detto, ad esempio, (ripetendo quanto avevo dichiarato in un’intervista a Alessandro Canzian) che per me il momento germinale della poesia è nell’infanzia, quando inizia la percezione. Ho detto che è un suono di culla che arriva all’orecchio, un suono ipnotico, labirintico, concentrico, ermeticamente chiuso nel suo nucleo centrale.  La prima scintilla nasce lì, in un luogo intimo e protetto nel quale ci siamo trovati e dal quale non avremmo voluto separarci, e dal quale, invece, ci siamo separati… Ed è proprio dalla separazione, dalla nostalgia, nel dolore del ritorno, che nasce la poesia, che non è necessariamente e subito uno scrivere. La scrittura arriva, a un certo punto, quando si incomincia a lavorare per ricongiungersi a quel suono dal quale ci siamo separati. Ogni poesia che scriveremo in futuro, manterrà molto di quell’origine musicale, ripeterà, nell’azione della volontà, la pienezza di quel suono che l’ha germinata e sarà sempre il frutto di un’attività solitaria e segreta.

Luigia Sorrentino a “Caro poeta” ph. Credits /Ritratti di Poesia 2016-2017

Abbiamo poi cercato di capire perché la poesia è guardare il mondo da angolature diverse, per poi soffermarci, nel secondo incontro, sull’analisi del rapporto tra poesia e pittura. Abbiamo visto insieme una mia intervista a Mark Strand, che mi racconta che da ragazzo aveva studiato per diventare pittore e che poi aveva deciso di dedicarsi esclusivamente alla poesia.  Abbiamo parlato della poesia di Mark , dello straniamento, e dell’inaspettato che producono i suoi versi. Analizzando il rapporto poesia e pittura siamo entrati nel vivo della poesia osservando due opere di Edward Hopper, il celebre pittore americano che nei suoi dipinti ha portato la solitudine dell’uomo e l’attesa, proprio come fa Strand nella sua poesia. Siamo stati dentro l’opera, quando abbiamo visto la scala dipinta a da Hopper durante il periodo parigino e fuori dall’opera quando abbiamo visto la strada americana e il bar all’angolo, con le persone impegnate a fare cose diverse.

Il fine degli incontri per me è sempre lo stesso: trasmettere ai ragazzi – a ognuno di essi – l’energia della poesia, che è proprio una fiamma… trasferita di mano in mano e, una volta ricevuta, sarà trasmessa ad altri, con la gioia e l’ entusiasmo che accenderà altre scintille.

 

Il poeta messicano Eduardo Lizalde è il vincitore del Premio Carlos Fuentes 2016

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In Messico poeti come Eduardo Lizalde possono vincere 250 mila dollari grazie al Premio Internazionale Carlos Fuentes per la creazione letteraria in lingua spagnola.

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The Anthology of Contemporary Italian Poetry

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Nota di Luigia Sorrentino

In Anteprima segnalo l’uscita di “Italian Contemporary Poets“, a cura di Franco Buffoni (FUIS, 2016) la prima antologia di poeti  italiani contemporanei ideata e realizzata in Italia per i lettori la cui lingua madre, o seconda lingua, è l’inglese.  Essa è destinata alla circolazione internazionale come facile strumento per la diffusione del pensiero poetico italiano. Da qui la scelta del curatore di selezionare solo quaranta poeti e di pubblicare le poesie e le biografie interamente in lingua inglese e senza testo a fronte. Quaranta poeti viventi pienamente attivi sulla scena italiana degli ultimi anni. Continua a leggere

Nino Morena & Eugenio Montale

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Un poeta legge un poeta
a cura di
Luigia Sorrentino

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“La scelta di leggere ‘I limoni’ di Eugenio Montale, è stata spontanea, sentita.
In questa poesia vi sono “silenzi in cui le cose si abbandonano”  come scrive Montale.
L’attrazione per la sua poetica, nasce dalle cose semplici delle quali il poeta ci ha parlato: natura, (come l’odore dei limoni, il volo degli uccelli che si disperde nell’ aria, le viuzze , i ciuffi d’erba , i ciglioni e che si accostano in maniera quasi coincidente con quelli della mia terra di origine), punti di partenza verso cui proiettare tematiche universali, interiori alla ricerca del libero volo. Il  giallo dei limoni è una apertura alla vita, tanto da disfare il gelo dei nostri cuori  e ricominciare dal suono della speranza, nella più alta espressione di gioia e felicità che un animo possa offrire e custodire.”

Nino Morena

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Patrizia Giovannoni, “Visione al fuoco di un’architettura”

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Dalla Prefazione di Roberto Mussapi

“…leggendo questo libro viene in mente la versione fotografica di “messa a fuoco”. La poesia da cui il libro prende il titolo, poi, rappresenta una visione ispirata da un’architettura, che però appare come ossificata: contrario del pieno, del tornito, l’architettura qui è “un arco” che “sospende l’occhio a mezz’aria / tra il veggente e l’accecato”, l’occhio cade sui serramenti, una colonna bianca all’inizio, solitaria, mentre le fondamenta sono amalgama “collante la prossima rovina”. La visione è anche, quindi, la messa a fuoco di un’architettura, un edificio crollante, arco, colonna, serramenti: una visione spettrale. E l’ossessione ottica organizza questo libro complesso, irto, teso, fondato su un primigenio contrasto luce buio, con rapinose apparizioni di squarci di bianco, un racconto in bianco e nero fortemente contrastato.” Continua a leggere

Una poesia per l'Aquila…

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Nota di Loretto Rafanelli
La poesia, si sa, non cambierà il mondo, ma di sicuro ci consegna il tratto di una verità ulteriore e un’ emozione rara: il linguaggio della solidarietà più profonda. I versi che tante persone ci hanno inviato,  si mescolano a quelli di poeti noti,  come Franco Arminio, Alberto Bertoni, Tiziano Broggiato, Anna Buoninsegni, Giuseppe Conte, Maurizio Cucchi, Emilio Coco, Roberto Carifi, Fabrizio Dall’Aglio, Matteo Fantuzzi, Enrico Fraccacreta, Paolo Lisi, Valerio Magrelli, Roberto Mussapi, Elio Pecora, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Luigia Sorrentino, Gian Mario Villalta, Cesare Viviani, Emilio Zucchi,  a formare un’unica, grande e luminosa voce. Continua a leggere