Stefano Benni “L’ora più bella”

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Stefano Benni. L’ora più bella.
Feltrinelli 2012

di Nadia Agustoni

Un breve racconto di quattordici pagine (e il primo eBook che leggo) questo di Stefano Benni. C’è il respiro dei suoi libri, l’inconfondibile malinconia che caratterizza il suo sguardo e la fedeltà a un vissuto che è ancora presente. Questo frammento di memoria potrà nei lettori di Benni evocare alcuni dei suoi libri precedenti e penso sopratutto a “La compagnia dei Celestini” e a “Saltatempo”. L’infanzia e l’ora felice di una piccola rivolta all’ingiustizia ci vengono restituite con poche frasi, ma come se Continua a leggere

Sloterdijk, “La mano che prende la mano che dà”

Nello scaffale: Peter Sloterdijk
“La mano che prende la mano che dà”
Raffaello Cortina Editore 2012 (euro11,00)
a cura di Luigia Sorrentino

Peter Sloterdijk, il filosofo antitasse
di Laura Cervellione

Perché la filosofia non può parlare di tasse? Soprattutto quando il fisco diventa una selva oscura, il filosofo avrebbe buon diritto di accendervi un po’ di lumi. Così rivendica Peter Sloterdijk in alcuni interventi sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, andati a comporre un volumetto polemico, La mano che prende e la mano che dà. Una mano che tormenta il teutonico di Karlsruhe, tanto da convincersi che non è l’Essere, né il Tempo, ma sono le Tasse l’assillo più orizzontale del pianeta. Giacciono lì, nella loro datità, senza che nessuno le abbia mai decentemente giustificate. Continua a leggere

Antonella Bukovaz, al Limite

Nello scaffale, Antonella Bukovaz
a cura di Luigia Sorrentino
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di Nadia Agustoni

Antonella Bukovaz ci consegna con “al Limite” un libro aperto, la cui materia è incandescente. Dal Friuli non sono mancate in queste anni voci importanti (Cappello, Vallerugo, Tomada, Obit, Villalta) che hanno parlato forte e chiaro di tematiche che sentiamo attuali, e in questo senso Bukovaz conferma la vitalità di una regione che ha dato i natali a tanti poeti e dove di poesia si ragiona da sempre. Questo libro esce per “Le Lettere” nella collana fuoriformato diretta da Andrea Cortellessa ( la sua nota è in seconda di copertina) e con prefazione di Alina Marazzi, la postfazione è di Franco Armino seguita da una nota di Moreno Miorelli che traccia brevemente la geografia e la storia delle Valli del Natisone, di cui Bukovaz ci parla nei suoi versi. Continua a leggere

Poesie di Guadalupe Grande

La poesia di Guadalupe Grande
a cura di Luigia Sorrentino

Informazioni
Guadalupe Grande
è nata a in Spagna, a Madrid, il 30 maggio 1965. Poeta, scrittrice, critico letterario è laureata in Antropologia Sociale.
In poesia ha pubblicato: “El libro de Lilith”, Premio Rafael Alberti, 1995; “Renacimiento”, 1996 e “La llave de niebla”, 2003; il suo libro “Fábula del murciélago” ha ricevuto una menzione al premio Barcarola nel 1996. Continua a leggere

Antonella Anedda, “Salva con nome”

Nello scaffale “Salva con nome”, di Antonella Anedda
a cura (e di) Luigia Sorrentino
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Le poesie contenute nella nuova raccolta di versi di Antonella Anedda “Salva con nome” Mondadori 2012, (euro 16,00) provocano un’abrasione, una scottatura che brucia sulla pelle viva. Una materia umana – troppo umana – è contenuta nello spazio di questo libro, uno dei più intensi e maturi della sua produzione poetica.
Se qualcuno chiedesse a chi scrive di dare una definizione lapidaria a “Salva con nome” direi “questo è un libro sulla morte”, ma sarebbe una definizione sommaria, sbrigativa, detta per spaventare e togliermi di torno l’interlocutore e per rimanere sola con il segreto di questo libro. Perché quando la poesia raggiunge un livello di consapevolezza così alto, diventa materia pericolosa da gestire per i non addetti ai lavori. E allora provocherei volontariamente l’allontanamento del lettore comune dalla poesia di Antonella Anedda. Continua a leggere

Le parole che salvano

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Silvano Trevisani  “L’altra vita delle parole” Edizioni Nemapress
Dalla prefazione sl libro di Plinio Perilli
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(A Silvano Trevisani, con cui finalmente si ribalta, e forse si smentisce, la poesia melanconica, statica e romantica dell’immobile Sud…)
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La poesia del Sud, langue: langue e s’impausa, s’innarcisa in verità la poesia tutta, tra noia e malessere, ansie d’un moderno ineffabile, d’un futuro inattendibile – e nostalgie invece d’un passato che forse nessuno bene più ricorda, quanto fosse atroce, bolso di mille drammi… Langue perciò la poesia tutta, com’è ovvio . Ma quella del Sud, e che ci è stata cara, e molto lo è ancora – per le amicizie nuove e i debiti sensuosi ed effusi coi versi di Gatto, il miglior Quasimodo, l’estro di Sinisgalli, il sogno egualitario di Scotellaro, la follia lucida di Calogero, la follia nobile di Lucio Piccolo… – la poesia del Sud tranne rari casi, non esce mai dagli schemi, amministra lo stereotipo, con fiera o tenue compunzione sensibile… Chiede insomma a se stessa di esistere solo o quasi come ombra o parvenza, lacerto del possibile, sinuosa o effusa retorica.

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Alvaro Mutis “Che cos’è la poesia?”

Riletture
a cura di Luigia Sorrentino

Alvaro Mutis
di Giorgio Galli

Alla domanda “Che cosa è la poesia?”, Andrea Zanzotto rispondeva: “E’ un fatto che accade, e mai il commento ad un fatto che accade”. L’opera di Alvaro Mutis sembra scritta apposta per contestare quest’affermazione: sembra non venire da nessuna parte, non avere precedenti né eredi, accadere. Ha il mix di barocco lussureggiante e di durezza tipico della più autentica anima spagnola. Ma le sue origini sembrano perdersi nella foresta pluviale. Però, accade. E allora val la pena di soffermarsi su questo suo accadere. Continua a leggere

Giampiero Neri, “Il professor Fumagalli e altre figure”

Nello scaffale: Giampiero Neri
a cura di Luigia Sorrentino

Giampiero Neri con “Il professor Fumagalli e altre figure” (Mondadori, 2012) dà vita a un fitto intreccio di riflessioni e di immagini che lo accompagnano da sempre. Non ci troviamo di fronte a un libro di poesie – ce ne sono infatti pochissime – ma a un poemetto in prosa composto da un nucleo di testi poetici e narrativi che al lettore appaiono in uno spazio sospeso tra memoria e sogno. Seguendo l’autore in questo percorso a lui non insolito, ci troviamo in una scansione interna e nitida del testo narrativo, equilibrato, ricco di frammenti e di storia. Una personalità quella di Giampiero Neri che andrebbe maggiormente approfondita. Già, perché Giampiero Neri, come scrive Maurizio Cucchi nella quarta di copertina, è “uno dei maestri del nostro tempo”. Continua a leggere

Massimo Salvadori, “Io sono qui”

Nello scaffale: Massimo Salvadori
a cura di Luigia Sorrentino

Ho incontrato Massimo Salvadori a Napoli, a una serata di poesia organizzata alla Libreria Treves da Bruno Galluccio. E’ stato un vero piacere scoprire il suo essere al mondo. Era accompagnato da una ragazza molto carina e sorridente di nome Mariangela. Il libro di poesie di cui mi hanno fatto dono sulla copertina bianca e azzurra ha un airone che spicca il volo. E’ proprio l’immagine giusta per la sua poesia che in questo libro prende letteralmente il volo come un fiume in piena, attraversa la vita, l’amore, la sofferenza, la fede, la morte. Ma vi è anche, in queste poesie, sullo sfondo, una profonda riconoscenza che prevale su tutto che salva, assorbe, assolve. Come le poesie che hanno per titolo La preghiera del soldato poeta, Sono la parte del cielo che manca, e quella che leggerete qui sotto: …il dentro, il fuori. Il vicino, il lontano.
(Luigia Sorrentino) Continua a leggere

Carlo Michelstaedter, Poesie

Nello scaffale: Carlo Michelstaedter
a cura di Luigia Sorrentino


Le Poesie di Carlo Michelstaedter pubblicate dalla Piccola Biblioteca Adelphi a cura di Sergio Campailla nel 1987 in prima edizione, (ripubblicate negli anni successivi fino all’ottava edizione del 2011), sono ancora troppo poco conosciute e poco lette. Eppure, si tratta di un autore eccezionale e unico nel suo genere, segnato da un’esistenza troppo breve, conclusasi tragicamente, nel 1910 con un gesto estremo, il suicidio, a soli 23 anni.

Ma chi era Carlo Michelstaedter? Qual è la sua storia? E che cosa ha rappresentato la sua opera nel panorama della cultura italiana del Novecento?
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William Faulkner, “Poesie del Mississippi”

Transeuropa Nuova poetica pubblica nel 2012 un’opera densissima di William Faulkner, Poesie del Mississippi, (Mississippi Poems) nella traduzione di Vanni Biancone. Scrivere sul serio, era il sogno dello scrittore, sceneggiatore, poeta e drammaturgo statunitense al quale, nel 1949, fu conferito il premio Nobel per la Letteratura. Faulkner, scomparso nel 1962, ‘abituato a vedere il mondo dall’occhio delicato e (chirurgico) con cui inciderà tutte le sue opere’, come evidenzia Marco Missiroli nella prefazione al libro, è uno dei più importanti scrittori statunitensi del Novecento.

‘Ricorderò quest’albero, da vecchio,/ il colle, come il sole inonda la vallata/’ scrive. Sono i versi che aprono la raccolta all’interno dei quali ciascuno può ritrovare se stesso, il proprio paesaggio. Già nell’incipit, infatti, c’è tutta l’emozione del poeta, spinto dalla necessità di testimoniare ciò che per sua natura ‘è insito’ in ognuno di noi. Ricorderò l’oro mattutino – scrive – che entra nella tinta verde del pomeriggio, barattato poi nel sonno a fine giornata? E’ la domanda che pone Faulkner e che caratterizza fin da subito, il pensiero provocatorio e complesso della sua poesia. Essere o non essere, è, da sempre, il problema. L’interrogativo, che non sembra trovare risposta. O meglio: trova la risposta che ciascuno vuole trovare, secondo il proprio destino, la propria necessità. Continua a leggere

Ennio Cavalli, “Poesie con qualcuno dentro”

Nello scaffale
“Poesie con qualcuno dentro” di Ennio Cavalli
a cura di Luigia Sorrentino

“Chi si sarà dentro queste poesie, da doverlo annunciare apertamente, in copertina, quasi a titolo cautelativo? Chi si nasconderà dietro questa catasta di versi, messi a stagionare come d’abitudine, per ricavarne assi da costruzione? L’assenza di un’anima velata o un me stesso disunito, disarmato, diminuito? Ci sarà lui, il daimon dei convincimenti appassionati o lei che non è più, l’intatta, l’indifesa, l’inseguita? Quale altro ostaggio, personaggio, depistaggio? Quale impronta colonizzatrice sulla sabbia dei giorni? Il nulla coi suoi intagli, l’amore irragionevole, una favola per cauzione?
Qualcuno o più cose la fanno da padrone. Vedo un sentiero, una stradina bianca in fondo alla campagna. La cipria del nuovo itinerario brilla al sole. Il pifferaio magico regala spartiti laceri a chi lo segue. E chi lo segue imita i suoi silenzi…”

(Dall’introduzione dell’Autore) Continua a leggere

Silvana Mangano, attrice e icona

Riletture
Federico Rocca,  Silvana Mangano, L’Epos 2008, euro 28,30
a cura di Luigia Sorrentino


L’ATTRICE E L’ICONA. SILVANA MANGANO
di Nadia Agustoni

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E’ del 2008 una biografia di Silvana Mangano scritta da Federico Rocca, un giovane critico cinematografico laureato al Dams in Storia del cinema italiano. Con questo libro Rocca mette in luce la Mangano interprete e il suo mito e ci fa rivivere la sua recitazione, rivelando uno sguardo attento ai particolari: dai gesti fino alla voce e all’espressione del volto. Continua a leggere

Marco Bellini, “Attraverso la tela”

Riletture
Attraverso la tela di Marco Bellini, Edizioni La vita Felice
a cura di Luigia Sorrentino

di Nadia Agustoni
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Leggendo la poesia di Marco Bellini si ha l’impressione che l’impegno che richiede seguirne il dettato sia dovuto ad un “cadere” verticale, un cedere alla profondità della parola. Questa breve raccolta “Attraverso la tela” Edizioni La Vita Felice 2010, con prefazione di Gabriella Fantato e postfazione di Piero Marelli, si apre con un intenso poemetto “…Della linea” in cui si riflette un dire che partendo dalle cose sembra ricordarci con Hofmannsthal che la profondità è nascosta proprio alla superficie. “Credevo di non poterla accettare/ quella linea tesa, annodata all’orizzonte/ e allora ho chiesto di uscire dal tempo/ […] per  Continua a leggere

“Levania”, Napoli ha una nuova rivista letteraria

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

E’ uscito il numero zero della rivista di poesia semestrale LEVANIA (Edizioni La città del sole, 2012, euro 12,00). L’editoriale, di Eugenio Lucrezi, direttore editoriale della rivista, dice molto, e vi invito a leggerlo. E’ importante che nasca una rivista di poesia a Napoli, vent’anni dopo ‘Altri termini’. Nelle foto sotto le quattro tavole di Giuseppe Antonello Leone pensate e pubblicate proprio per il numero zero di LEVANIA. Eugenio Lucrezi nel suo editoriale spiega che LEVANIA  è il nome dato alla rivista in omaggio a Sergio Solmi, che così intitolò, negli anni Cinquanta, un’esile raccolta ispirata a un librino del Seicento, il Somnium, seu Opus de astronomia lunari, opera oscuramente utopica di Johannes Kepler. Continua a leggere

Dalla vita degli oggetti, di Adam Zagajewski

I versi contenuti in questa prima antologia italiana di poesie di Adam Zagajewski pubblicati da Adelphi colgono la contraddizione della natura umana. Non a caso Czesław Miłosz che Zagajeski ben conosceva scriveva della sua poesia: «La sua è una tessitura in cui fiori, alberi e uomini convivono in un’unica scena. Ma questo mondo ricreato dall’arte non è un luogo di fuga, al contrario è in relazione con la cruda realtà di questo secolo».

La poesia “Guardando la «shoah» in una stanza d’albergo, in America” è di una verità struggente: […] “siamo innocenti, dichiaravano gli abeti” […] , scrive Zagajewski. Le SS nella poesia si trasformano in fragili vecchi a cui qualcuno doveva salvare ‘cuore, vita, coscienza’. Ma era già tardi, scrive il poeta . Era già qui l’ora insidiosa del sonno.  L’umanità si nutre di indifferenza e di solitudine. E Zagajewski si rifugia nel «fervore» dei versi: […] “Ero sempre più assonnato e innocente” […], scrive nella stessa poesia. Happy Birthday to you, il mondo canta mentre si compie nel silenzio più assoluto, la catastrofe, la Shoah, appunto, con “le scarpe di Auschwitz” che formano “una piramide alta/ fino al cielo”.
(Luigia Sorrentino) Continua a leggere

Marjane Satrapi, “Pollo alle prugne”

Nello scaffale, Pollo alle prugne
di Marjane Satrapi
a cura di Luigia Sorrentino

Marjane Satrapi. La Graphic Novel 
di Nadia Agustoni

Nota per il libro “Persepolis” (2002) da cui ha tratto il film d’animazione co-diretto con Vincent Paronnaud, Marjane Satrapi disegnatrice iraniana nata nel 1969 ci dà con “Pollo alle prugne” la sua terza opera a fumetti. Già con ” Taglia e cuci” (2003) proseguiva il suo racconto della vita in Iran offrendoci una visione di interni di un’ilarità un po’ forzata, e aggiungo giocoforza, visto che il rapporto uomo donna ne è il fulcro e non è agevole parlarne tenendo conto della complessità di una società che ha attraversato decenni di sconvolgimenti politici. “Pollo alle prugne” Sperling & Kupfer 2009, è la graphic novel più intensa di Satrapi. Continua a leggere

In memoria di te, Margherita Guidacci

In memoria di te,
Margherita Guidacci (e Luigi Baldacci)
a cura di Luigia Sorrentino

Essere là, più avanti
di Luigi Baldacci

A pensarci bene, al di là dei modi espressivi, è la deflagrazione dei contenuti che ci colpisce, cosa di cui la Guidacci (nella foto di Dino Ignani) ha avuto coscienza chiarissima, come risulta dalle pagine di Ragion Poetica che furono da lei affidate all’antologia della poesia italiana contemporanea che Spagnoletti pubblicò nel 1959. Sono pagine che si aprono con un intensissimo ricordo: un’intermittenza, un’epifania, una sensazione subliminare. La bambina sta accanto alla nonna e a un tratto avverte che lei e la nonna sono lo stesso fluire di uno stesso nulla che va verso l’acqua dell’identità ( quest’idea dell’acqua la raggiungiamo noi oggi pensando al fiume che si apre in mezzo alla strada). Ma poi seguono altre informazioni, anche più interessanti: quella, per esempio, inerente  “l’amore di chiarezza” che fu quasi uno scandalo nella Firenze ermetica degli anni Quaranta ma non per polemica: anzi c’era nella giovane allieva di di De Robertis una gran voglia di assimilare quei modi, solo che il risultato era tutt’altro. Continua a leggere

Valeria Rossella, “La città di Kitež”

Nello scaffale: Valeria Rossella
a cura di Luigia Sorrentino

Il soggetto della poesia che ha per titolo Kitež ( della quale qui sotto offriamo un frammento) si riferisce alla leggenda russa secondo la quale la città sarebbe collocata sulle rive del lago Svetlojar, che per sfuggire all’invasione dei Tartari si era resa invisibile, e appariva solo in immagine, capovolta nell’acqua. Molti pellegrini partivano alla ricerca della città miracolosa, sperando di vedere il suo riflesso sul fondo del lago o di sentire il suono delle sue campane. Si diceva che taluni vi avessero soggiornato, che circolavano delle lettere, e che mettendosi in viaggio il pellegrino non avrebbe mai dovuto svelare la sua meta.  Continua a leggere

Annullato il festival di Poggibonzi

Mi giunge notizia oggi, 4 giugno 2012, rientrando in redazione, che il “Festival delle Ombre” a Rocca di Staggia Senese previsto per l’11 giugno, dedicato al popolo Rom, è stato annullato.

L’annuncio, che avevo postato QUI  mi era avviato via mail, ma non sono stata informata dell’annullamento dello stesso per ragioni a me ignote. Non so darvi ulteriori spiegazioni a riguardo perché non mi sono state fornite.

A questo punto sarò costretta a fare maggiore attenzione a quanto mi invierete via mail “con preghiera di pubblicazione”.

Vi ringrazio per l’attenzione
Luigia Sorrentino

Letizia Di Martino, “Ultima stagione”

E’ uscito con Ladolfi Editore un nuovo libro di poesie di Letizia Di Martino, “Ultima Stagione” (2012).

Leggiamo dalla quarta di copertina: “È una stanza, la poesia di Letizia Dimartino. Ci accomodiamo, scostiamo la tenda per vedere che tempo fa fuori, prendiamo un bicchiere d’acqua, è vuoto. E restiamo in piedi alla finestra, in attesa. Che siamo noi lettori, a entrare, o quel “tu” sconosciuto che ogni volta cambia, non importa perché il dialogo infinito è quello di ognuno. L’attesa non è solo dolore, è quasi una condizione da desiderare. «Se io vedessi te / se tu vedessi me / nel dispiegarsi dei giorni»: non è perso il tempo in cui attendiamo di conoscerci. Dalla sperata unione del “Noi” della prima silloge al “Tu” sempre più lontano, è una resa al passare del tempo, finché “Setting” Continua a leggere

Sandra Vergamini, ‘Il tenero peso dell’ombra’

Nello scaffale, Sandra Bergamini
a cura di Luigia Sorrentino

Sandra Vergamini compie un passo in avanti con il suo nuovo libro di poesie Il tenero peso dell’ombra (Edizioni Lepisma, 2012) con prefazione di Dante Maffia. Alla tenerezza sospesa sui nostri cuori, scrive Sandra in epigrafe al libro, “Che importa/ sapere come possa/ da un giorno ancora uguale/ elevarsi un’astrazione di senso/ che scombina gli elementi.”

L’indicibile di cui Sandra ci parla è la poesia che proprio in quanto indicibile non può essere definita, nè può essere calcolato il suo raggio d’azione.

Arriva davvero l’ora cercata, scrive ancora Sandra in una delle sue poesie, un’ora che riempie la pagina bianca e dà un senso all’attraversamento. “Ci vuole coraggio”, scrive Sandra per entrare “in un altro spazio”, nelle stanze vuote e immense che precedono … il volo. Continua a leggere

Fabio Geda, “La bellezza nonostante”

Nello scaffale “La bellezza nonostante”
di Fabio Geda
a cura di Luigia Sorrentino

Senza retorica
di Nadia Agustoni

Un monologo forte e chiaro quello di Fabio Geda uscito nella collana “Inaudita Big” di Transeuropa Edizioni nel 2011. Parlare di ragazzi e di carcere minorile senza retorica non è facile e dare voce a un maestro che da trent’anni ha scelto di insegnare dove pochi vogliono stare è una scommessa. Il carcere minorile che Geda racconta è il Ferrante Aporti di Torino e il libro di 83 pagine è coadiuvato da un audio documentario di Matteo Bellizzi reperibile sul sito www.inaudita.it  (password GEDA212 da digitare nella sezione Contenuti Extra). Geda ci consegna un taccuino di poche pagine dove l’ironia non è fine Continua a leggere

Giorgio Galli, Charles Baudelaire (seconda rilettura)

Riletture, di Giorgio Galli
a cura di Luigia Sorrentino

Baudelaire, Moesta et errabunda

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Poesia fascinosa, potente, eppure stranamente bifronte. E’ come se fossero due poesie incompiute -una fino a “nel mare della pura voluttà” e l’altra da “Come lontano sei” fino alla fine- saldate insieme in un modo che però non risolve la loro incompiutezza, e che crea fra loro dei problemi di convivenza. L’impressione d’una bipartizione si deve al fatto che la poesia sembra avere due anime, l’una tematizzata attorno all’idea di evasione e alla figura del mare (a cui si mescola, qua e là, quella Continua a leggere

Alberto Casadei, “Sulla poesia europea”

LA POESIA EUROPEA, TRA BIOLOGIA E CULTURA
di Alberto Casadei

La domanda più ricorrente riguardo alla letteratura europea è se esista e, se sì, su quali basi. La questione, da un punto di vista strettamente letterario, è indubbia. Come hanno ricordato tanti studiosi sulla scorta del modello della goethiana Weltliteratur, e da ultimo, con esempi concreti, George Steiner nel suo discorso Una certa idea di Europa (Garzanti), le radici di tutte le letterature occidentali moderne risalgono al minimo comun denominatore della cultura greca, l’unica capace di sopravvivere a una catastrofe politica e militare, improntando di sé quella romana (come già affermò Orazio: “Graecia capta ferum victorem cepit”). Lo sviluppo ulteriore fu sancito dall’espansione nell’ambito della cultura alta del sermo humilis biblico-evangelico, con le straordinarie sintesi di Paolo, Agostino e poi di Tommaso, riprese e portate a un primo compimento epico-teologico dal Dante della Commedia. Continua a leggere

Franco Buffoni, “Una piccola tabaccheria”

Nello scaffale
Franco Buffoni, Una piccola tabaccheria – Quaderno di traduzioni – Marcos y Marcos, 2012


Songs of Spring, il mio precedente Quaderno di traduzioni, apparso da Marcos y Marcos nel 1999, racchiudeva nel titolo il cuore di un verso di John Keats, tratto da To Autumn: dove sono i canti di primavera, dove sono ora? L’intendimento era quello di comunicare al lettore, sin dal titolo, l’alta temperatura “romantica” che percorreva la raccolta: se ne accorsero i giurati del “Mondello” che vollero premiarlo, in primis proprio per quella febbre, misurata – nella loro motivazione – come altissima.
Dodici anni dopo mi trovo qui a raccogliere una nuova messe di traduzioni e imitazioni (certamen, æmulatio, imitatio: volta a volta ripeto tra me quando sigillo una nuova versione nel mio pc) di diverso segno e temperatura. Sempre più convinto che – nei confronti della poesia scritta in altre lingue che quotidianamente mi giunge sul tavolo o rileggo in biblioteca – il mio servizio non possa essere che di tipo “estetico”. Lascio ad altri la funzione “sociale”, la traduzione integrale di un’opera o di un autore…
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Stefano Benni, “La traccia dell’angelo”

Nello scaffale, Stefano Benni
La traccia dell’angelo
a cura di Luigia Sorrentino

La lotta cosmica
di Nadia Agustoni

L’ultimo libro di Stefano Benni, La traccia dell’angelo (Sellerio 2011), è una storia sull’eterna lotta tra il bene e il male e un racconto sul dolore. Costellato di presenze angeliche, ma si tratta di angeli sporchi perché capaci di mettere le mani sulle ferite degli uomini, ci porta dentro l’inferno della dipendenza dai farmaci con la scrittura del Benni più poetico e amaro. Sembra di scorgervi tracce autobiografiche, e al di là di tutto è il miglior Benni degli ultimi anni che riporta alla memoria Elianto uno dei libri che, nel lontano 1996, riuscì a raggiungere anche chi si era perduto nel cortocircuito della merce. Continua a leggere

Giorgio Galli, Charles Baudelaire (prima rilettura)

Riletture, di Giorgio Galli
a cura di Luigia Sorrentino

Baudelaire, Profumo esotico
*
Una delle cose che mi affascinano, di Baudelaire, è che possiede il dono del vero poeta di usare termini di per sé generici, superficiali, banali e di ridar loro vita grazie a un contesto che li ripoetizza: “affascinante”, “suggestivo”, “cielo”, “ideale”… Come accade che queste parole, che in una mia poesia costringerebbero il censore a lavorare di matita rossa e blu, qui evochino sensazioni vellutate o eccitino a rapinose ebrietà? Ecco, io credo sia per merito d’una intuizione profonda delle radici, della potenza e dei limiti del linguaggio: che non esprime le cose, ma esprime i rapporti fra le cose, ed ha una propria musica. La parola di Baudelaire ricerca costantemente la musica, è musicalissima. Continua a leggere

Franco Arminio, “Stato in luogo”

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

E’ in libreria “Stato in luogo”  il nuovo libro di poesie di Franco Arminio (Transeuropa, 2012).

Da bambino m’impegnavo
in molte sfide. fissare
il sole. resistere
al solletico. privarmi
del respiro.
non vincevo e non morivo
perché subito fallivo.
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Giorgio Galli, Wislawa Szymborska

Riletture, di Giorgio Galli
a cura di Luigia Sorrentino
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Wislawa Szymborska, Nozze d’oro

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Se mi chiedessero d’indicare, fra le poesie che conosco, quella che più mette a fuoco l’amore, quella che più “fa centro” sull’amore, io sceglierei questa. Alcune settimane fa, poco dopo la morte della poetessa, lo scrittore Roberto Saviano ne ha letto alcune poesie in una puntata della trasmissione Che tempo che fa e ha dichiarato che nessuno ha saputo scrivere l’amore come la poetessa polacca. Credo che Saviano abbia detto giusto, ma bisogna entrare più nel merito e dire qualcosa del perché Szymborska avesse questo dono.
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Nadia Agustoni, “Il peso di Pianura”

Nello scaffale: Nadia Agustoni, Il peso di pianura
a cura di Luigia Sorrentino


Nadia Agustoni lavora in fabbrica, alle presse, alla catena di montaggio e scrive versi. Poesie che uno vorrebbe portare sempre con sé. Capita a volte, che alcuni, rari, poeti parlino una lingua che chiede di essere ascoltata, più e più volte, per non essere dimenticata. La poesia di Nadia Agustoni fa esattamente questo. I versi che scrive vengono da uno spazio più che da un tempo, ed è proprio lo spazio a dettare a Nadia la forma della poesia . Uno spazio in cui  il paesaggio è sempre più importante. Ebbene, la poesia di Nadia sembra rivelarci che anche quando lo spazio che occupiamo è sempre più esiguo, costretto, limitato, si può amare la vita, la si può amare di un amore immenso e respirare di gioia, di riconoscimento.   Continua a leggere

‘Wystarczy’, ossia ‘Basta’ di Wislawa Szymborska

Una nuova raccolta di poesie di Wislawa Szymborska, il premio Nobel per la Letteratura scomparsa il primo febbraio scorso, è arrivata nelle librerie in Polonia.

Intitolato ‘Wystarczy’, ossia ‘Basta’, il libro contiene 13 poesie precedentemente pubblicate e le copie di alcune inedite, scritte a mano dalla poetessa, che ci stava ancora lavorando poco prima della morte. La raccolta, pubblicata dalla casa editrice a5 di Cracovia, costa 29 zloty (circa 7 euro). Alcune librerie di Varsavia hanno gia venduto tutte le copie disponibili.

Szymborska, fumatrice accanita, è morta per un cancro ai polmoni nella sua casa a Cracovia. Nelle sue poesie, apparentemente semplici, usava oggetti e personaggi della vita quotidiana per riflettere su temi come vita, morte o amore.

Giovanni Tesio: “Blotto, uomo di sfide e dismisure”

Nello scaffale, Augusto Blotto
a cura di Luigia Sorrentino


Pubblico su questo blog una recensione scritta da Giovanni Tesio su un poeta torinese nato nel 1933 Augusto Blotto, definito “il poeta italiano più prolifero della sua generazione“. In realtà Blotto è quasi un caso letterario: troppo poco si è sentito di lui, ed è per questo che ne parliamo qui, leggendo la recensione scritta da Giovanni Tesio e alcuni testi di poesia dell’autore. Soltanto una domanda: perché tanto silenzio su questo autore?

La poesia attaccata alla sua cosa
di Giovanni Tesio

Di Blotto – è ormai un dato ripetuto – si sottolinea l’opera prodigiosamente numerosa, che una sola vita non basterebbe a interpretare. Ma di lui – non meno prodigiosa – andrebbe sottolineata la numerosità dei luoghi visti e attraversati. Continua a leggere

Alberto Bertoni, “I ricordi di Alzheimer”

Nello scaffale: Ricordi di Alzheimer (seconda edizione) di Alberto Bertoni
a cura di Luigia Sorrentino


Il nitore della parola 
di Guido Monti

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I ricordi di Alzheimer, seconda edizione, di Alberto Bertoni paiono nello stile e contenuto come prosciugati, scarnificati, rispetto a quelli della pur rilevante prima edizione del 2008 sempre per book editore. Continua a leggere

Giorgio Caproni il poeta più amato

Più passa il tempo, e sono ormai passati 22 anni dalla sua morte, più Giorgio Caproni (nella foto di Dino Ignani), acquista grandezza e diventa il poeta piu’ amato e letto, specie dai giovani, del secondo Novecento, come è stato ribadito anche oggi 16 aprile 2012 al convegno promosso dall’Istituto Treccani: “L’opera letteraria di Caproni nel centenario della sua nascita”, 7 gennaio 1912 a Livorno, anche se di sé diceva: “Abito a Roma, ma vivo a Genova” sua città del cuore.

Un successo merito evidentemente di quella sua “semplicità interiore e capacità di comunicare” di cui ha parlato Giorgio Devoto, il tutto “portando alle estreme conseguenze quella svolta antiaulica, prosastica, della poesia del Novecento, con un vocabolario comune, senza residui ottocenteschi, anche se inserito in una sintassi complessa e musicale”, come ha sottolineato il linguista Tullio de Mauro, mentre Anna Dolfi ha analizzato quel passaggio “dalla testimonianza di vista alla visione interiore” nei versi di Caproni, che si diceva “poeta capace di guardare in faccia la realtà sino a metterne in dubbio l’esistenza”. Continua a leggere

Alessandro Baricco, “Tre volte all’alba” e “Mr Gwyn”

Nello scaffale: Alessandro Baricco 
a cura di Luigia Sorrentino

E’ in libreria un nuovo romanzo di Alessandro Baricco ‘Tre volte all’alba’ (Feltrinelli), uscito subito dopo Mr Gwyn’, (Feltrinelli).  Nel nuovo romanzo i protagonisti si incontreranno per tre volte, ma ogni volta sarà l’unica, la prima e l’ultima. Tre storie, tre incontri, tre episodi in cui scivolano gli stessi tre personaggi che si incrociano, per sfasature temporali, in età diverse, sullo sfondo della hall di un hotel. Nell’alba, tre volte, insiste il sentimento del titolo. Il libro si aggancia al recente ‘Mr Gwyn’ , che ha per protagonista uno scrittore, uscito circa quattro mesi fa, nel quale si fa riferimento appunto, a un romanzo con il titolo ‘Tre volte all’alba’. “Si tratta naturalmente di un libro immaginario” spiega Baricco nella nota di apertura, “ma nelle immaginarie vicende là raccontate esso riveste un ruolo tutt’altro che secondario”.  
In sostanza Baricco sviluppa in ‘Tre volte all’alba’, il desiderio di cambiamento al centro di ‘Mr Gwyn’, dove narrava di un grande scrittore che decide di ritirarsi dal mondo della letteratura, ed infatti le tre coppie di personaggi sono tutti alle prese con lo stesso dilemma: separarsi o proseguire insieme nel loro percorso di vita. Continua a leggere

Franco Buffoni, “Poesie 1975-2012”

Anticipazione editoriale: Franco Buffoni
a cura di Luigia Sorrentino

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Nei prossimi giorni sarà in libreria l’Oscar Mondadori di uno dei più importanti poeti italiani, Franco Buffoni Poesie 1975-2012. Un’anticipazione critica di Massimo Gezzi su “Guerra” di Franco Buffoni contenuta nell’Oscar Mondadori.

La poesia di Franco Buffoni
di Massimo Gezzi

Quel che risulta da un «libro totalmente antielegiaco» (1) come questo [Guerra] è un «catechismo laico, amaro e corrosivo», (2) percorso da un leitmotiv che riemerge spesso, a partire dagli antifrastici versi del testo d’apertura: «Se il mondo è stato creato / Per l’uomo e le sue esigenze / Dio alla fine dei tempi / Premierà le vittime della storia». Continua a leggere

Natan Zach, la parola che cade

Nello scaffale, Natan Zach
a cura di Luigia Sorrentino


Pubblico la lettura di due poesie  di Natan Zach Canto per i giorni terribili e Quel paese di Davide Zizza.
In realtà mancava su questo blog, il nome di Natan Zach, un uomo che – come scrive Davide Zizza – ‘vive ancora in ebraico’.  

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La parola che cade
di Davide Zizza

La letteratura ebraica si porta dentro il seme dell’erranza, il senso di ricerca di un luogo o di ritorno in un luogo che si possa definire patria, “terra-casa” (ing. homeland, ebr. מולדת “moledet”). Questa caratteristica, connessa alla retrospettiva storica dell’esilio, riesce a rivelare il suo risvolto simbolico attraverso e nella lingua. Continua a leggere

Margaret Forster, “Lo sguardo di Lily”

Nello scaffale: ‘Lo sguardo di Lily’, di Margaret Forster
a cura di Luigia Sorrentino

Una delle più belle storie d’amore, quella tra Elizabeth Barrett e Robert Browning, rievocata attraverso la figura persdonale sdi Elizabeth. Una storia vera sullos fondo dell’epoca vittoriana.

Il Libro
1844, la giovane Lily Wilson, una delle numerose figlie di una povera vedova di Newcastle, trova lavoro a Londra presso la famiglia della poetessa Elizabeth Barrett, di cui diventa la cameriera personale. Nella casa di Wimpole Street ogni cosa sottostà al controllo dispotico di Mr. Barrett, che proibisce alle figlie persino di sposarsi. Continua a leggere