Rebecca Harding Davis Polvere di ferro, tre racconti alle origini del realismo americano, (Donzelli Editore, € 15). Edizione italiana a cura di Livia Terracina
Introduzione di Alessandro Portelli. Continua a leggere
Archivi categoria: NELLO SCAFFALE
Il secondo amore, di Joseph Roth
Perfetto amalgama di poesia e affabulazione, di ricordi lontani e paesi remoti, le prose de Il secondo amore di Joseph Roth ci trasportano in un mondo magico, popolato di giovani violinisti capaci di far danzare le stelle in cielo, agili ballerini col monocolo, clown lillipuziani e macrocefali, zingari accampati fra il bosco e la palude in una distesa di tende bianche. Continua a leggere
Lezioni di tenebra
Altre Scritture
a cura di Luigia Sorrentino
“Vorrei sapere se è possibile trasmettere conoscenze e esperienze non con il latte materno, ma ancora prima, attraverso le acque della placenta o non so come, perché il latte di mia madre non l’ho avuto e ho invece una fame atavica, una fame da morti di fame, che lei non ha più».
da Lezioni di tenebra di Helena Janeczek, Guanda Editore, 2011, € 15.00 Continua a leggere
Un cane in viaggio
Un viaggio dentro e uno fuori la città. Entrambi, sognando la natura incontaminata. Due racconti in versi e due personaggi diversi, ma uniti dallo stesso desiderio. Le filastrocche di Elio Pecora raccontano trotterellando sentimenti intensi, aspirazioni profonde, piaceri naturali. Un cane lascia la casa del padrone, il certo per l’incerto, l’osso fisso per l’avventura. Continua a leggere
Vita di un uomo, Ungaretti
Un nuovo Meridiano Mondadori curato da Carlo Ossola. Vita d’un uomo. Traduzioni poetiche è pubblicato ad un anno di distanza dall’edizione critica e dal commento del primo meridiano ungarettiano (curato dallo stesso poeta).
Nelle traduzioni di Mallarmé, Góngora, Saint-John Perse e Leopardi (in francese) Ungaretti mostra un volto nuovo, quasi sconosciuto alle nuove generazioni, un volto in cui quel dato meramente e scolasticamente biografico, la sua nascita ad Alessandria d’Egitto, pare assumere connotati letterariamente visibili: un volto in cui il rapporto dialettico tra le lingue illumina la lingua originale senza coprirla, senza farle ombra.
Vita di un uomo. Traduzioni poetiche di Giuseppe Ungaretti Mondadori 2011, (€60,00) Continua a leggere
Eugenio De Signoribus, Trinità dell’esodo
Eugenio De Signoribus ci aveva lasciato, nell’interlocutorio finale delle Poesie (1976-2007), davanti alle figurazioni delle Soste ai margini: figurazioni che mostravano uno stato di scorata paralisi («nell’acqua crescente e rognicosa / che immelma e strema») e di disperante alienazione dell’io e della lingua («sarei straniero a me come alla lingua / esterna e sfilacciosa»), ma che persistevano, anche, in un appello affratellante («qui vi vorrei, o rari comitanti, / uguali nel pulsìo della verità»), e volgevano infine quella stasi in un tempo dell’attesa («nella sosta sei scalzo e ti raccogli / nuda la nuca, vivi una vigilia»). Continua a leggere
Opere Inedite, Nicola Vitale
Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino
Oggi leggiamo la poesia di Nicola Vitale di cui mi sono già occupata in questo blog in una lunga intervista (vai qui) qui accanto ritratto in una ‘foto domestica’ con la sua cagnolina Dafne, una foto che mette in ombra il poeta, e in luce la cagnetta, accudita e amata.
Nicola mi scrive una nota sulla poesia e sul poeta che pubblico volentieri con sei poesie inedite tratte dal suo testo La natura ride.
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«Poesia è il Mondo / l’umanità / la propria vita / fioriti dalla parola / la limpida meraviglia / d’un delirante fermento». Così Ungaretti dava la sua visione, che rimane forse la più concisa, espressiva e convincente di ciò che chiamiamo poesia. Quanto di più corrispondente alla visione che ne abbiamo oggi, in un clima di mitizzazione dell’arte con residui romantici, coscienti della sua inutilità e impotenza in un mondo tecnologico e scientista.
Kafka la descriveva (forse) come un rocchetto, Odradek, che persa la funzione reale rivela proprietà estranee e stranianti. Oggi tutto ciò che si costituisce come cosa “intera”, non parcellizzata dall’analisi, (filosoficamente potremmo dire: che ha a che fare con l’essere) si presenta come oggetto alieno: lo scarafaggio in cui lo stesso Kafka si trasforma per la colpa di non poter vivere nel divenire, nella storia, colpa, nel Processo, punita con la morte.
Hölderlin e il ritmo armonico del vivente
Ciò che più di tutto affascina Hölderlin è il ritmo armonico del vivente, che procede per opposizioni e unificazioni irrisolte. Divenire consapevole di questa alternanza, farla propria, tradurla in linguaggio metaforico è compito del poeta, il cui impulso creatore percorre una traiettoria eccentrica, in cui si alternano momenti di estrema naturalità a momenti di massima idealità. Ma affinché il vivente possa compiutamente manifestarsi nella poesia, è necessario il pensiero filosofico, che può scoprire e isolare quelle leggi calcolabili a cui il poeta deve piegarsi con libera scelta.
Scritti di estetica, di Friedrich Hölderlin, Editore SE (euro 23,00), a cura di Riccardo Ruschi
Nella copertina del libro Friedrich Hölderlin in un pastello di Franz Hiemer, del 1792
Nuovi poeti francesi
Nuovi poeti francesi Pierre Alferi, Olivier Barbarant, Philippe Beck, Mathieu Bénézet, Olivier Cadiot, Benoît Conort, Antoine Emaz, Sylvie Fabre G., Jean-Marie Gleize, Emmanuel Hocquard, Jean-Michel Maulpoix, Gérard Noiret, Jean-Baptiste Para, Christian Prigent, Nathalie Quintane, Valérie Rouzeau, Martin Rueff, Ryoko Sekiguchi, Alain Veinstein, André Velter, Einaudi, 2011, Collezione di poesia (€ 16,00).
A cura di Fabio Scotto
Traduzione di Fabio Scotto
Traduzione di Fabio Pusterla
“Alla lettura di questi poeti emergono, fra i tratti comuni a molti di essi, il senso della lingua come spazio conflittuale ma abitabile e plurilinguistico (molti di loro sono traduttori); la possibilità odierna di sopravvivenza di una parola come musica e canto in versi e in prosa, per quanto provocatorio e dissonante; la presenza della vita in luoghi e spazi non solo astratti che possa dare ancora pieno senso allo scrivere come gesto a suo modo laicamente salvifico.”
Dall’introduzione di Fabio Scotto
Indignatevi!
Indignatevi! del francese Stéphane Hessel, Add Editore (euro 5) è un pamphlet liberatorio e corrosivo. Hessel, diplomatico francese, ex partigiano, novantatreenne ha conquistato con questo testo migliaia di lettori. Continua a leggere
Poesia Presente
Proseguono gli incontri a cura di Tomaso Kemeny alla Casa della Poesia di Milano. Martedì 14 giugno 2011, alle 21:00 Francesco Napoli e Ottavio Rossani discuteranno della situazione della poesia in Italia a partire dall’antologia Poesia Presente in Italia dal 1975 al 2010 (Raffaelli Editore, Rimini, 2011) di Francesco Napoli.
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La Casa della Poesia, Palazzina Liberty, Largo Marinai d’Italia 1, Milano – Ingresso libero
Giampaolo Lai, L’eternità sulla piazza del mercato
“Ci sono molte persone che si recano in uno dei tanti mercati a disposizione non per comprare l’oggetto di cui avrebbero bisogno, quanto per intrattenersi nel luogo del mercato. L’oggetto da comprare diventa allora l’occasione, il pretesto e la garanzia per andare al mercato e lì restare, fino all’eternità.”
Il Libro di Giampaolo Lai L’eternità sulla Piazza del Mercato Bilateral verbal trade, edito da Vita e Pensiero, 2011 appena uscito in libreria, verrà presentato al prossimo seminario dell´Accademia delle tecniche conversazionali, sabato 11 giugno nella sala Strehler del Palazzo delle Stelline, in corso Magenta, 61, a Milano, alle ore 10:00.
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Lavori in corso, Melissa P.
Giovedì 9 giugno a Roma, al Centro Culturale Bibli di Via dei Fienaroli, 28, nell’ambito di Lavori in corso: cinque scrittori e il loro prossimo libro, ciclo di incontri a cura di Giuseppe Antonelli, Mario Desiati, Matteo Motolese, Stefano Petrocchi e Chiara Valerio, è in programma l’incontro con Melissa P.
Seduta a una scrivania che riproduce il suo tavolo di lavoro, la scrittrice ci racconterà il libro che sta scrivendo: in un dialogo con il pubblico, parlerà di trame in attesa di finale e personaggi dal destino ancora incerto. Lo farà, leggendo e dialogando con il pubblico, con l’aiuto di spezzoni di film, musiche e cibi che accompagnano il suo lavoro di scrittura.
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Opere Inedite, Mario Benedetti
Oggi a Opere Inedite leggiamo la poesia di Mario Benedetti. Un poeta già affermato nel panorama della poesia italiana del secondo Novecento di cui ho scritto in questo blog qualche tempo fa quando è uscito il suo libro Materiali di un’identità (potrete rileggere cliccando qui).
Mario Benedetti mi scrive una nota sulla poesia che riporto fedelmente, integralmente e volutamente, senza alcun commento: “Riesco a scrivere soltanto una breve nota perché la condizione del poeta e della poesia merita una riflessione lunga, complessa di cui possiedo unicamente barlumi offuscati. Premetto che non posso ritenermi uno scrittore già bellamente avviato ad una carriera, a qualunque livello essa sia considerata. Potrei riconoscermi un poco nelle biografie del poeta russo Sergei Esenin o dell’artista figurativo Alfred Kubin: diciamo grandi ‘talenti’, e poi grandi risultati, loro di certo, irregolari. Io, nella mia misura, ho avuto una inclinazione diciamo “nascosta’, troppo precaria e ‘sofferta’ per cui sento che potrei smettere davvero di scrivere. Oggi dubito di tutto. Continua a leggere
Fabrizio Centofanti, Non superare le dosi consigliate
Non superare le dosi consigliate, di Fabrizio Centofanti, Effatà Editrice 2008
Dalla prefazione di Giuseppe Panella
DI CERTE COSE CHE SI DICONO MEGLIO IN PROSA
Le “dosi” letterarie di Fabrizio Centofanti
1. Pagine del libro della vita
Quasi ogni giorno, oberato o no che sia di lavoro fisico e mentale, affaticato oppure assonnato, sia che riposi nella calma di una pausa strappata alla sua vita frenetica o sia pur sempre preso dalla fretta dell’esistenza materiale e in preda alle animose necessità della vita quotidiana e della sua opera pastorale, Fabrizio Centofanti trova il tempo di scrivere una pagina di meditazione attenta e sofferta sul mondo e sulle sue vicende liete e/o avverse. Sono dosi brevi ma corpose e spesso aspre di “medicina letteraria”. Sono pagine per la vita e parole in attesa di qualcosa di meglio e di più consolante rispetto alle fragorose e temibili vicende scandite dal tempo dell’oggi. Continua a leggere
Tutte le poesie di Anna Cascella Luciani
Martedi 7 giugno alle 20.30, al Centro Culturale Bibli di Via dei Fienaroli, 28 (Roma) Giulio Ferroni e Elio Pecora presentano Tutte le poesie (1973-2009) di Anna Cascella Luciani, Gaffi Editore 2011 (€ 23,75).
Le poesie di Anna Cascella Luciani (nella foto di Dino Ignani) – disperse in libri da tempo esauriti, edizioni d’arte, antologie, riviste, incisioni radiofoniche, circondate da un autentico culto di critica e pubblico, insieme a numerosissimi inediti – vengono ora alla luce in un’edizione rivista personalmente dall’autrice. Una voce che sa declinare il tema d’amore, dell’impegno civile, del ricordo come dell’invettiva, in una scrittura tesa, appassionata, ironica, allusiva. Il saggio critico di Massimo Onofri che introduce il volume ripercorre la rigorosa e appartata vicenda poetica di Anna Cascella Luciani, e ne mette in luce definitivamente la forza del pensiero e dello stile.
I gesti della poesia, nei versi di Anna Cascella Luciani
di Domenico Vuoto
“Se si può parlare di necessità riguardo alla poesia, essa consiste nel conferire senso agli oggetti del reale e ai grandi valori antropologici: nel rinominarli sottraendoli alla nominazioni o rinominazioni correnti, agli usurati criteri dell’utile, alle convenzioni, al consumismo culturale che si nutre anche ( paradossalmente) di un fare poetico dominato da compunti o lacrimevoli lirismi, da studiate semplificazioni della parola e del verso o, al contrario, da un neo-neoavanguardismo che tutto mescola e tritura in poltiglie fragorose (una tecno-poesia), o dai cascami di un neoermetismo che si affida a un gioco di inintellegibili cortocircuiti verbali.
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Gli indimenticabili, Tommaso Landolfi e Giorgio Manganelli
Mercoledì 8 giugno alle ore 18,00
alla Casa delle Letterature (Piazza dell’Orologio 3, Roma) Andrea Cortellessa, Giovanni Maccari, Raffaele Manica, Salvatore S. Nigro e Emanuele Trevi parleranno di Viola di morte di Tommaso Landolfi e Ti ucciderò, mia capitale di Giorgio Manganelli, entrambi editi da «Biblioteca Adelphi». (Nella foto da sinistra a destra,Tommaso Landolfi e Giorgio Manganelli)
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Adonis vince il prestigioso premio Goethe
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=2OWkLakoDwM[/youtube]
Il poeta siriano Adonis, (nel video qui sopra intervistato da Luigia Sorrentino nel 2009) considerato uno dei più grandi scrittori arabi viventi, è il vincitore dell’edizione 2011 del prestigioso Premio Goethe, assegnato ogni tre anni in Germania. Adonis riceverà il riconoscimento letterario il prossimo 28 agosto a Francoforte sul Meno, nel giorno del compleanno e nella città natale dello scrittore e poeta tedesco Johann Wolfgang von Goethe. Durante la cerimonia, il poeta siriano riceverà un assegno di 50 mila euro e pronuncerà un discorso sulla democrazia nei paesi arabi. Il Premio Goethe corona dal 1927, anno di fondazione, l’insieme dell’opera di un autore e nell’albo d’oro figurano il filosofo Ernst Junger, gli scrittori Thomas Mann, Hermann Hesse e Amos Oz, la ballerina e coreografa Pina Bausch, il regista Ingmar Bergman, il sociologo Raymond Aron e lo storico dell’arte Ernst Gombrich. Continua a leggere
Nazim Hikmet, in memoria di te
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=mf7NvXblsT0&feature=fvst[/youtube]
a cura di Luigia Sorrentino
In memoria di te
Nazim Hikmet nacque a Salonicco nel 1902. Fu amico di Pablo Neruda e allievo di Vladimir Majakovskij. Oppositore al regime di Kemal Ataturk, fu condannato a 28 anni di carcere (1938) con l’accusa di incitamento alla ribellione. Per la sua liberazione, nel ’49 firmarono a Parigi, insieme a tanti altri, Sartre e Picasso. Morì esule in Russia, il 3 giugno del 1963.
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Nichi Vendola, l’uomo, il poeta e il politico
Quando sento parlare Nichi Vendola in televisione, spesso mentre sto preparando la cena, e quindi quando sono di spalle al televisore, smetto di fare qualsiasi cosa perchè sento la necessità di fermarmi, di sedermi al tavolo e di stare ad ascoltarlo. Tutte le volte mi dico: ‘Ma perchè quando parla Vendola sento anche l’uomo e non solo il politico?’ Perchè le due essenze convivono perfettamente in lui. Non a caso Nichi Vendola è anche poeta. Forse è per questo che le sue parole dette in pubblico mi hanno sempre trasferito ‘qualcosa di familiare’ e di profondamente umano. Frasi come: ‘La vita del mio nemico è sacra’, oppure: ‘Siamo belli perché siamo pieni di difetti, non perché siamo onnipotenti, ma perché siamo fragili, perché ci tremano le gambe, perché siamo goffi, perché abbiamo paura, perché abbiamo bisogno d’amore, per questo siamo belli.’
L’ultima frase che gli ho sentito dire qualche giorno fa è stata questa: ‘C’è un’Italia migliore’.
Luigia Sorrentino
Nichi Vendola ‘Ultimo mare’ Manni Editore (euro 14,00) Continua a leggere
Giovanni Nuscis, Transiti
Giovanni Nuscis
a cura di Luigia Sorrentino
«Una poetica ha origine dalla predilezione di alcune scritture rispetto ad altre, capaci di esprimere mondi – con sentimenti, pensieri, visioni e suoni – che ci hanno persuaso, nutrito, gratificato spalancando in noi porte altrimenti chiuse; più chiuse e selettive, spesso, col passare degli anni e col sedimentarsi della nostra esperienza umana e di lettori. I buoni libri ci lasciano un segno, non li dimentichiamo; e siamo talvolta spinti a cogliere il mistero della loro bellezza, del felice impatto su di noi. La nostra poetica risente perciò, in una qualche misura, delle letture fatte: quelle amate e, non di meno, quelle che ci hanno lasciato indifferenti, o critici. Le letture sedimentano valori o il senso dei dis-valori nella scrittura, caratterizzando il nostro giudizio sia sulle nuove letture sia sul nostro modo di scrivere. La letteratura nasce in buona parte da altra letteratura, dal confronto con essa, dal suo superamento; le opere richiamano delle precedenti (intertestualità), se non stilemi e approcci tematici, uno o più valori testuali, come l’essenzialità, la concentrazione, l’originalità e acutezza descrittive, la musicalità, la profondità tematica, la forza visionaria, la ricchezza sintattico-lessicale. Continua a leggere
E’ morto il poeta Renzo Gherardini
Il poeta Renzo Gherardini, vincitore del Premio internazionale di poesia Carlo Betocchi nel 2009, è morto a Firenze all’età di 88 anni.
L’annuncio della scomparsa, ad esequie avvenute, è stato dato dalla famiglia.
Nato a Firenze il 28 giugno 1923, Gherardini ha insegnato lettere per quasi quarant’anni nelle scuole medie della sua città. E’ stato traduttore dal greco e dal latino; tra le sue tradizioni spiccano quelle delle “Georgiche” di Virgilio (1989) e del “Pervigilium Veneris” (2005). Continua a leggere
Josè Saramago, un ritratto appassionato
Josè Saramago come mai si era raccontato prima.
La scrittura, la creatività, l’utopia, il rapporto con le donne, l’ateismo, il Portogallo: la statura umana e artistica del premio Nobel, scomparso quasi un anno fa, emerge in tutta la sua straordinaria genialità in un libro-intervista inedito adesso pubblicato da L’Asino d’oro edizioni, uscito nelle librerie di tutta Italia il 12 maggio, ‘Jose’ Saramago. Un ritratto appassionato (euro 15,00). Scritto da Baptista Bastos, narratore amico e compagno di lotte dell’autore di ‘Cecità’, è un affascinante viaggio attraverso i ‘territori’ fisici e mentali del grande scrittore portoghese che in una lunga e a tratti commovente conversazione rivela le molteplici angolazioni di un carattere formidabile e di una creatività di eccezionale qualità umana.
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Mario Desiati, Ternitti
E’ in libreria l’ultimo romanzo di Mario Desiati, “Ternitti”, Mondadori 2011 (euro18,50). Il libro, appena uscito, già si preannuncia un successo editoriale. Desiati, infatti, direttore editoriale della Fandango libri, è con “Ternitti” nella rosa dei finalisti al premio Strega 2011 presentato dal critico letterario Alberto Asor Rosa e dallo scrittore e giornalista Paolo Di Stefano.
Anche in in questo romanzo Desiati mette in primo piano un tema di forte impegno civile: l’emigrazione dei salentini, ma anche dei cosiddetti ‘terroni’ che, tra gli anni Sessanta-Settanta, emigrarono in Svizzera per lavorare nelle fabbriche di eternit, ignari del male che avrebbe provocato loro l’amianto.
“Ogni giorno si tornava più feriti di prima, con un graffio di bestia, un graffio che nessuno vedeva: era del ternitti, il solco sulla carne che mostra la membrana delle viscere”.
Da Ternitti, di Mario Desiati
In memoria di Giovanni Giudici
In memoria di Giovanni Giudici
A cura di Luigia Sorrentino
Non ho mai incontrato di persona Giovanni Giudici e me ne dolgo. D’altra parte, come scrive Maurizio Cucchi oggi su La Stampa Giudici era assente da molti anni dalla scena letteraria e da altrettanti anni non uscivano più suoi libri. Tuttavia, precisa Cucchi nello stesso articolo, […] “la sua presenza, l’importanza cruciale della sua opera nella nostra poesia del Novecento era un dato ormai acquisito, una certezza molto importante. Fin dal 1965, quando era uscita una delle sue opere maggiori (se non la maggiore in assoluto) e cioè La vita in versi, Giudici si era affermato per la sua straordinaria capacità di coniugare un’attenzione costante per la realtà concreta, personale e sociale, con la viva attività del sentimento, muovendosi su percorsi narrativi articolati e scioltissimi e dimostrando una capacitò davvero magistrale di gestione dei materiali, della lingua, dello stile. In questo, Giudici è stato un poeta dotato di un estro espressivo strepitoso, che gli consentiva di passare da toni bassi e prosastici a vere e proprie impennate liriche con naturalezza estrema.”
Ho chiesto a Nicola D’Ugo, poeta, narratore, saggista, comparatista e traduttore, che vive in Liguria, a Lerici, e che Giudici aveva conosciuto e incontrato, di scrivere per questo blog il ricordo del loro primo incontro. Si conobbero il 21 settembre del 1996…
«Il 21 settembre 1996 era una giornata festosa. Nel pomeriggio s’era sposata mia sorella nella chiesetta di Tellaro. Dopo una notte di viaggio stipati in macchina da Roma a Lerici, i preparativi concitati e festosi della sposa nella frazione de La Serra, quel ritrovarci poi, dopo anni, con amici dell’adolescenza e parenti sparsi tra l’Italia e la Spagna, era finita la funzione religiosa, e il simpatico parroco m’illustrava la sua lieta collocazione pastorale mostrandomi con aperta soddisfazione la barca appesa ad un soffitto della canonica con la quale trascorreva le sue ore d’estivo diporto. Continua a leggere
Nicola Bultrini, La coda dell’occhio
Nicola Bultrini
a cura di Luigia Sorrentino
«Vivo la poesia come uno stato del pensiero. Un’esperienza di conoscenza legata ad una differente osservazione del reale (materiale e immateriale). Si legge la filigrana delle cose, si ascoltano i rumori di fondo, si raccolgono le ombre. Naturalmente questo significa guardarsi dentro, tanto a fondo da scoprire un Io che diventa Noi. La radice comune, il respiro condiviso. Questo implica il coraggio di spogliarsi ed esporsi a tutti i venti. Significa confessare l’altrimenti indicibile. Significa riscoprire la propria consapevolezza di appartenere alle cose, più di quanto le cose ci appartengono.
Negli anni della mia poesia lo sguardo è fortemente rivolto alla memoria. Ma non a quella ufficiale (sia collettiva che privata). Ci sono infatti cose che osserviamo attentamente e riponiamo con cura nella nostra memoria. Altre che invece la coda dell’occhio raccoglie e consegna al subconscio. Sono queste le immagini che, conservate nel profondo e non corrotte dalla ragione, riaffiorano nel tempo. Continua a leggere
Massimiliano Pepe, “A te che leggi”
«C’è una frase di Pavese che mi torna spesso in mente: Fare poesia è come fare l’amore; non si saprà mai se il piacere provato è condiviso!Bè, sia quel che sia, queste pagine io le giro a te.
A te che leggi questi scritti che faticherai a capire più per colpa mia che per demerito tuo…
A te , che sei un Massimiliano futuro che cerca nuovamente se stesso o ha nostalgia di qualcosa che negli anni ha perso…
A te, che sei un buon amico o qualcuno che non conosco e mai conoscerò…
…grazie; al di sopra dello spazio e del tempo, grazie, perché ogni mia parola o pensiero, scritto e tramandato su queste pagine, è per te, “Lettore”; a te, che sei stato il motore unico verso cui questo lavoro genuino è stato portato avanti ogni giorno.
A te, che se sarai volenteroso e paziente troverai tra queste migliaia di parole tutto quello che mi è servito e aiutato e che ancora oggi, tra i continui errori di una vita, mi fa crescere: se potrà aiutarti, ben venga.
Gaja Cenciarelli, Sangue del suo sangue
Altre scritture
a cura di Luigia Sorrentino
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Gaja Cenciarelli è in libreria con il suo nuovo romanzo Sangue del suo sangue Nottetempo Edizioni (€ 16, 50).
Il romanzo parla della storia delle Brigate Rosse, (le nuove e le vecchie) ed è raccontato attraverso la vicenda di Margherita. La storia comincia a Torino alla fine degli anni Ottanta e si conclude a Roma in pieni anni zero.
Margherita Scarabosio è la figlia di Rodolfo Scarabosio, generale dell’Arma dei Carabinieri ucciso a Torino dalle nuove BR nel 1986. Il padre ha sempre abusato sessualmente di lei e costringeva l’altro figlio, Massimiliano, ad assistere alle violenze con la complicità, nutrita di incoscienza dettata dal quieto vivere, della moglie.
La famiglia Scarabosio è una famiglia dove gli uomini entrano ed escono da casa senza chiedere permesso e dove le donne cucinano, rifanno i letti e chiedono il permesso anche per sedersi a tavola. Fuori da casa Scarabosio c’è l’Italia che freme. Continua a leggere
Giovanni Agnoloni e Tolkien
Martedì 24 maggio a Roma, alla Casetta Rossa di Via Giovanni Magnaghi alle 18:30 Tolkien e Bach. Luce e ombra due libri tra letteratura e psiche, materia e spirito, scritti da Giovanni Agnoloni.
Tolkien e Bach. Dalla Terra di Mezzo all’energia dei fiori, Ed. Galaad, 2011, è un saggio di Giovanni Agnoloni che, per la prima volta, accosta le vite e le opere di J.R.R. Tolkien ed Edward Bach, il medico inglese scopritore dei celebri rimedi naturali detti “Fiori di Bach”. Il libro mira a evidenziare i sottili nessi e l’efficacia liberatoria, sul piano psicologico e spirituale, del Legendarium tolkieniano, confrontato con il meccanismo d’azione dei rimedi floriterapici del Dr. Bach, che nacque nello stesso villaggio in cui Tolkien trascorse un periodo della sua infanzia.
Gary Shteyngart, Storia d’amore vera e supertriste
Gary Shteyngart, Storia d’amore vera e supertriste Guanda (€ 18,00).
Quello che è considerato uno dei migliori scrittori americani under 40 (è nato nel 1972) nel suo ultimo libro crea un plot irresistibile: un futuro prossimo venturo nel quale l’America è in ginocchio in preda ad una crisi economica e sociale e irreversibile.
Unico business è l’eternità, ovvero l’offerta della estensione illimitata della vita. Tutta l’economia ruota attorno a questo affare che procaccia ricchezze colossali.
Giuliana Giulietti, Proust e Monet
PROUST E MONET, I più begli occhi del XX secolo, di Giuliana Giulietti, Donzelli Editore, Collana Saggine (€ 17,00) è in libreria.
Il ruolo decisivo di Claude Monet nella formazione estetica di Marcel Proust e i punti di contatto tra le loro poetiche: ecco l’itinerario lungo il quale l’autrice di queste pagine ci accompagna, ripercorrendo le tappe più significative dei due percorsi creativi – dall’incompiuto Colazione sull’erba del giovane Monet all’incompiuto Jean Santeuil del giovane Proust, sino ai loro massimi capolavori, Le grandi decorazioni dell’Orangerie di Parigi e Alla ricerca del tempo perduto. Scopriamo così che l’elaborazione dei grandi temi proustiani – il tempo, l’oblio, la memoria involontaria – si è intrecciata alle meditazioni dello scrittore sulla pittura di Monet, dai primi dipinti impressionisti all’invenzione delle «serie», in particolare quelle delle Cattedrali, dei Mattini sulla Senna, delle Ninfee. Continua a leggere
Franco Arminio, Cartoline dai morti
Altre scritture a cura di Luigia Sorrentino
Mi era proprio sfuggito il libro di Franco Arminio ‘Cartoline dai morti’ pubblicato da Ginevra Bompiani nel 2010 nella collana gransasso nottetempo (euro 8,00).
Un libro che vale la pena leggere, per due ragioni fondamentali. La prima: per la brevità e la densità della scrittura; la seconda: perché è un libro che lontanamente rimanda – senza esagerazioni – a un’altra lettura, all’antologia di Spoon River dell’americano Edgar Lee Masters pubblicata tra il 1914 e il 1915 con ogni poesia scritta in forma di epitaffio.
La scrittura di Arminio si ‘stringe sulla pagina’, è un’altra scrittura – né poesia, né prosa – è una lingua che solo alcuni poeti riescono a raggiungere.
Franco Arminio dedica questi testi al padre “che non ha più bocca a quest’ora/ e non ha più dormito/ dal giorno della sua morte”.
(Luigia Sorrentino) Continua a leggere
Enzo Siciliano, Opere Scelte
Enzo Siciliano, Opere Scelte, è in libreria. Il Meridiano – attesissimo, curato con affetto e rigore da Raffaele Manica con la collaborazione di Simone Casini – riunisce una selezione di opere di Siciliano che intende dare conto del ricco ventaglio dei suoi interessi di intellettuale e di scrittore. I più significativi racconti e romanzi (Rosa pazza e disperata, La notte matrigna, La principessa e l’antiquario, Carta blu) sono seguiti da un’ampia scelta dell’attività saggistica, organizzata in sezioni tematiche: si mettono così in luce non solo gli interessi letterari, ma anche l’attenzione per la pittura, la musica, il cinema e l’attualità politica e sociale. Importante la presenza di Campo de’ Fiori (uno dei capolavori di Siciliano), una sorta di pellegrinaggio nei luoghi pasoliniani e insieme un emozionante ritratto della cultura di Roma del tempo. Continua a leggere
Paul Harding, L’ultimo inverno
Paul Harding, L’ultimo inverno Neri Pozza Editore (Euro 15,50) Traduzione dall’inglese di Luca Briasco. Romanzo vincitore del premio Pulitzer nel 2010.
Appuntamento al Salone Internazionale del Libro di Torino sabato 14 maggio alle 16:00, Sala Blu.
Solo sette anni fa, Paul Harding, era soltanto uno dei tanti con un piccolo romanzo nel cassetto che sognava prima o poi di pubblicare, ma nonostante i ripetuti invii del manoscritto ad agenti ed editori di New York, Harding ha collezionato un rifiuto dopo l’altro e, a volte, neppure quello, perché spesso non si degnavano nemmeno di rispondere, cosicché il suo sogno irrealizzato è rimasto chiuso in quel cassetto per tre anni.
Poi, nel 2009, la piccola casa editrice indipendente, Bellevue Literary Press, ha pubblicato l’opera di Harding con il titolo di ‘Tinkers’ e per l’autore americano è stato come vincere alla lotteria, perché da quel momento il suo romanzo ha scalato la classifica dei bestsellers fino ad aggiudicarsi, nel 2010, il prestigioso premio Pulitzer nella sezione fiction. Un romanzo nel romanzo, un sogno che ripercorre la morale di una Cenerentola diventata principessa o di un brutto anattrocolo trasformatosi in cigno. Continua a leggere
Nels Anderson, senza dimora
Nels Anderson Il vagabondo, Sociologia dell’uomo senza dimora, a cura di Raffaele Rauty, Donzelli Editore, 2011, (€ 18,00) Traduzione di Caterina Dominijanni.
Torna in libreria un grande classico della sociologia, un libro indimenticabile, come hanno scritto molti studiosi. Il vagabondo di Nels Anderson è il primo studio sugli uomini senza fissa dimora, la prima articolata descrizione di problemi e cambiamenti delle vite nelle grandi città.
Hobo è, nel gergo americano, il termine che indica i vagabondi, i lavoratori senza fissa dimora. Nels Anderson, allievo atipico della Scuola di Chicago e hobo lui stesso in passato, compie una ricerca tra i vagabondi, giovani e meno giovani, che popolano Hobohemia, nelle aree tra West Madison e Jefferson Park, della Chicago degli anni venti. Gli hobos, lavoratori migranti posseduti dalla smania del viaggio, erano espressione contraddittoria della mobilità interna alla frontiera americana e del processo di industrializzazione in atto, di un contesto in cui si mescolano modernità e preindustrialismo. Continua a leggere
China, Breve storia di Gina tra città e pianura
Giovedi 12 maggio 2011, a Roma alle 18:00 alla biblioteca Vallicelliana (Piazza della Chiesa Nuova, 18) presentazione del Romanzo in versi China Breve storia di Gina, tra città e pianura di Maria Pia Quintavalla Edizioni Effigie. Ne parlano con l’autrice Elio Pecora e Gabriella Palli Baroni. A cura della Biblioteca Vallicelliana e del Ministero delle attività Culturali. Continua a leggere
Jill Jonnes, la Tour Effeil compie 120 anni
Jill Jonnes Storia della Tour Eiffel Donzelli, 2011(€ 26,00), Traduzione di Cristina Spinoglio.
Icona di Parigi, famosa persino più del Louvre e di Notre-Dame, la Tour Eiffel, che compie oggi 120 anni, ha alle spalle una storia a dir poco controversa. La fin de siècle era alle porte e la Francia era fermamente determinata a fare dell’Esposizione universale del 1889 l’occasione per una grande celebrazione della Repubblica e del centenario della Rivoluzione. Occorreva un monumento senza precedenti, ed ecco che si decise di commissionare all’ingegnere Gustave Eiffel, da tempo impegnato nella costruzione di ponti e reti ferroviarie, la realizzazione di una torre in ferro alta trecento metri. Continua a leggere
Filippo Strumia, in libreria “Pozzanghere”
Mercoledi 11 maggio, al Centro Culturale Bibli di Roma (Via dei Fienaroli, 28) Elio Pecora e Mauro Bersani presentano il libro di poesie di Filippo Strumia “Pozzanghere” Einaudi 2011. Sarà presente l’autore.
Luigia Sorrentino il 7 febbraio 2011 ha incontrato e intervistato in anteprima editoriale, il poeta Filippo Strumia che ha tenuto per lunghi anni nascosto il suo amore per la poesia.
Per leggere il testo integrale dell’intervista vai qui.
Filippo Strumia: “Siamo tanti personaggi, stati d’animo, visioni del mondo, spesso inconciliabili e reciprocamente scandalosi. Siamo individui e moltitudini. ‘In ogni angolo della mia anima c’è un altare a un dio differente’ diceva Pessoa. La psicoanalisi mi ha aiutato a dare voce, dignità, possibilità espressiva ai diversi aspetti di me stesso. Comprese le corde mute, quelle che non hanno mai risuonato e attendono l’occasione per esprimersi. Il lavoro mi ha permesso di diventare una specie di politeista. Rumi, il poeta persiano, nell’introduzione alla sua opera racconta di una canna strappata. Il vento, soffiando nella canna, suscita una vibrazione che vola in cerca di un cuore. Ha bisogno, cioè, di una cassa armonica che la tramuti in musica, emozione: la nostalgia del canneto. La poesia, credo, agisce fra l’indicibile e il suono. Siamo zeppi di vibrazioni mute, pensieri non pensati, sentimenti non percepiti che attendono e premono, misconosciuti. Abbiamo gli occhi stipati di usignoli, che premono, sbattono contro le pareti, quasi a farle esplodere. La psicoanalisi e la poesia aiutano a percepire le nostre corde, anche le più recondite. Ma questo laboratorio emotivo, o forse alchemico, richiede anche la privatezza e il silenzio.”
(Per leggere il testo integrale dell’intervista vai qui)
Mauro Baldrati, “La città nera”
Oggi, 5 maggio, presso la Libreria Melbookstore di Firenze, alle ore 18,00, si terrà la presentazione de “La città nera” di Mauro Baldrati (ed. Perdisa), con interventi di Sergio Calamandrei, Giuseppe Panella e Giuseppe Previti.
http://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2010/05/31/mauro-baldrati-la-citta-nera/
Claudio Damiani alla libreria Treves
Mercoledì 4 Maggio alle 18:00 alla Libreria Treves di Napoli di Rino De Martino, incontro con il poeta Claudio Damiani che presenta Poesie (a cura di Marco Lodoli) 2010, Fazi Editore.
Dialogherà con l’autore Giancarlo Alfano. Letture di Antonietta Gnerre.
In questo volume antologico Claudio Damiani raccoglie resti pubblicati dal 1987 ad oggi.