Opere Inedite, Andrea Piccinelli

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

“Questi testi non vogliono essere una mera rappresentazione della tragedia che da molti anni ha come protagonisti i migliaia di immigrati che cercano di raggiungere le nostre coste (con esiti, ahimè, spesso tragici). Sono anche il risultato di uno strappo, di una lacerazione ottenuta ‘per sottrazione’, scarnificando fino all’essenziale il corpo iniziale e cesellando gli elementi residui, come una scultura di Giacometti. E sono soprattutto la presa d’atto della decadenza politica, sociale, economica e morale della cosiddetta ‘civiltà occidentale’: una società fondata sul Profitto, sul superfluo, sulla violenza, sull’intolleranza e sulla sopraffazione del più debole.” […] Continua a leggere

Opere Inedite, Alessandro Oliviero

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

“Lavoro come ghostwriter ma non è mai abbastanza. Per il momento vivo in Brasile perché a stare in Italia mi si era gonfiato il naso a forza di farmi sbattere la porta in faccia e il medico mi ha consigliato un po’ di sole. Avete mai sentito quella storia che quando si chiude una porta si apre un portone? Bene, io sono rimasto chiuso fuori. Con la poesia ho iniziato a 13 anni e compiuti i 17 incollavo epigrammi di Callimaco al soffitto di camera. Mia mamma non poteva sopportare questa cosa perché ‘se li metti lì nessuno riesce a leggerli’ e così me li strappava. Ma io non avevo intenzione di farli leggere a qualcuno. Provavo per quelle poesie una forma di rispetto estrema e testarda che mi convinse a considerarle sacre. E la loro lettura diventò per me di importanza sciamanica.

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Opere Inedite, Guido Oldani

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Oggi a Opere Inedite (foto Dino Ignani) leggiamo la poesia di Guido Oldani, l’ideatore del “realismo terminale, che si appalesa nel terzo millennio. Nella realtà – sostiene il poeta – la natura è divenuta azionista di minoranza, azionisti di maggioranza sono gli oggetti. Si annulla la distanza fra i prodotti e l’uomo che incomincia ad assimilarli.
Nasce un modo radicalmente diverso di interpretare il mondo e di rappresentarlo, anche artisticamente, a partire dalla poesia.”

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Opere Inedite, Michele Maria Colzani

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Sono quasi delle invocazioni, le poesie che invia Michele Maria Colzani. Di sicuro, la sua voce, cerca l’anima del mondo ma esprime anche la necessità di un’armonia fisica perduta chissà dove. Il presente e il futuro, perduti anch’essi, chissà dove. “Nei miei pensieri si posavano nuove speranze”, scrive. Altrove  scrive “I pensieri illuminanti sono necessari alla vita”.

“Fin dalla mia giovinezza – scrive ancora Michele Maria Colzani – sono sempre stato attratto dai libri e nella mia vita ne ho letti a centinaia, di tutti i generi, dalle commedie di Plauto ai libri gialli di Agatha Cristy, dai romanzi storici di Dumas ai legal thriller moderni di Grisham. Dopo anni di letture ho scoperto la beat generation con i romanzi di Kerouac e ho trovato colui che ho eletto a mia guida poetica, Allen Ginsberg. Scrivo ininterrottamente da quando avevo vent’anni e, oltre a varie raccolte di poesie, ho scritto anche vari brevi romanzi.
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Opere Inedite, Steven Grieco

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

“Il poeta è prima di tutto osservatore della realtà, come questa appare ai sensi, originando allo stesso tempo al nostro interno. Per questo egli sa che l’oggettività in senso puro è un’illusione, che ogni faticare umano è eternamente in bilico fra “interiorità” e “mondo esterno”, fra essere e non-essere.
Ciò che egli trae dal mondo è quindi l’immagine sottile. L’immagine sottile è un fuoco che arde e purifica. Non è la gioia, e soprattutto non è il dolore, che tentano entrambi di assumerne le sembianze, ma sono soltanto stati d’animo che modellano le forme dell’esperienza e spesso tendono a deformare di questa la più profonda, inalterabile, natura. Possiamo, certo, ritrarre il dolore o la gioia, ma dovremmo essere sapienti nel farlo, se davvero è al superamento d’ogni emotività passeggera che l’arte per sua natura tende, come il pastore epirota che se ne sta sdraiato sulla via polverosa suonando la floghièra, flauto dei greggi. Continua a leggere

Opere Inedite, Daniele Ciacci

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Oggi leggiamo la poesia di Daniele Ciacci che mi scrive: “Ho sempre intravisto nella poesia l’inedita possibilità di conoscermi più a fondo. E, insieme, conoscere anche la realtà. Vittorio Sereni diceva: «Io in poesia sono per le cose: non mi piace dire io, preferisco dire loro». Per me è diverso. La poesia è quel contatto fra l’io e le cose, un punto d’incontro sorprendente dove tutto il mondo si calamita in un luogo di me stesso ancora sepolto. E risorge. La realtà è lo spazio in cui accade questo incontro, ed io parlo per essa più che per me stesso. Cerco d’essere, al modo di Dante, uno scriba, un annotatore del Mistero che si fa spazio nei suoni delle parole. «I’ mi son un che, quando / Amor mi spira, noto, e a quel modo / ch’ e’ ditta dentro vo significando». Non vedo altra utilità del fare poetico che non sia un’assetata tensione all’esterno, a Chi da fuori fa’ parlare di sé e di me.”
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Opere Inedite, Fernanda Ferraresso

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino


Oggi leggiamo le Aedicola di Fernanda Ferraresso, che lei stessa definisce “l’insieme delle parole-casa” in cui ci si colloca per la lettura. A volte i poeti – solo certi poeti – mostrano l’anima di quella dimora. Per Fernanda “la sostanza di quella casa” è il disegno inciso nelle pagine del libro. Fernanda spiega poi che “Pangere in latino significa ficcare, infiggere, fissare, congiungere. Ed è da lì che nasce pagina, stanza di una casa, luogo tra le tras-parenze e le innumerevoli distanze abitate e adibite all’essere. A noi non resta che attraversarle, lasciandoci scrivere e riscrivere, sulla faccia/facciata, ciò che all’inizio sembra solo una cornice o un codice di parola…”

di Fernanda Ferraresso

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Opere Inedite, Renato Fiorito

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

“Ho camminato, incontrato, amato, sofferto, surfando sull’onda dei giorni e sulla vita, e da tutto questo è sorta a volte una melodia, un verso, una canzone senza note fatta di suggestioni, di atmosfere evocate, di rimpianti e carezze mai diventate parole. Allora ho cercato con caparbietà la bellezza, il verso che emoziona, che strazia, che conquista, riconoscendo la nobiltà nascosta e perduta che è me e negli altri, il bello dimenticato e deriso, il bello dei sentimenti, degli errori, dei tradimenti, delle cose di cui sono fiero e di quelle di cui mi vergogno, poiché ho capito che di tutto questo sono fatto e che a nulla posso rinunciare senza morire.”
Di Renato Fiorito Continua a leggere

Opere Inedite, Giovanna Iorio

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino
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Giovanna Iorio: “Io scrivo e scriverò sempre per un motivo soprattutto: far rivivere quello che rischia di scomparire o è già scomparso. L’evento trauma della mia infanzia è stato il terremoto in Irpinia. E poi ci sono le persone della mia terra che non sono mai partite, che vivono prigioniere nel mio paese o nel mio passato, creature silenziose che desiderano parlare al mondo.
Credo in una poesia che non se ne stia sul piedistallo come un pappagallo pigro e svogliato. Credo in una poesia che cambi la chimica di chi legge. Credo nelle parole: dense, piene come pietre. Credo nelle voci che si uniscono e formano letti di fiumi sassosi dove chi legge non possa evitare di nuotare tra i sassi.
Credo nella poesia, e forse questa è la cosa più importante.
Vorrei che la poesia facesse parte dell’esperienza quotidiana della gente. Io pubblicherei sulle tovaglie dei ristoranti, sulla carta che avvolge il pane, sugli aquiloni dei bambini …” 

di Giovanna Iorio Continua a leggere

Opere inedite, Roberto Roversi

Opere Inedite: Roberto Roversi
a cura di Luigia Sorrentino


L’anno 2011 di Opere Inedite si chiude con le poesie di un poeta assoluto, Roberto Roversi che fin dagli anni Sessanta ha scelto di andare controcorrente e di non pubblicare più con grandi case editrici, ma di autoprodursi e autodistribuirsi.
“Appartengo alla schiera, non folta, convinta non solo che si possa ma che si debba morire per la così detta ‘patria’, itala tellus, Vaterland.
Naturalmente, a Maratona, alle Termopili, a Salamina, a Curtatone e Montanara, sul Piave.
Obiettano: “Anche adesso che i confini sono scomparsi o fluttuanti come le onde del mare?”.
Rispondo: “La pace universale è l’utopia sovrana e solenne dei vecchi sapienti, e solitari, assisi davanti alle grotte delle alte montagne.
Dunque questo testo è un canzoniere d’amore incattivito da una rabbia rabbiosa per un tradimento che è in atto ma che deve passare.”
Roberto Roversi

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Opere inedite, Giulia Bolognini

Opere inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Oggi leggiamo gli inediti di Giulia Bolognini, le sue cronache in versi, che – come lei stessa scrive – “si ispirano ai fatti del 2011: la fine di Gheddafi con «una fuorviante pistola d’oro», royal wedding, neutrini superluminali, disastri ambientali [tsunami in Giappone e alluvioni in Italia], eccetera…
Sono 12 in tutto, come i mesi. Per il momento sono ancora inedite, ma verranno pubblicate in una silloge dal titolo ‘’Sic transit annus. Cronache in versi”.

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Opere Inedite, Fabio Martello

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Oggi leggiamo gli inediti di Fabio Martello. “Ipotesi Poetiche” è il titolo della raccolta. Fabio nella foto è ritratto accanto alla celebre statua di James Joyce a O’Connell Street, a Dublino. Nella telegrafica presentazione Fabio scrive: […] “Ho 45 anni. Sono sposato. Faccio l’impiegato. Scrivo per mio conto da anni. Non ho mai pubblicato né so se lo farò.” […]

Si comprende fin fai primi versi che l’autore di queste poesie indugia nella sua mappa scrittoria : “gioco a nascondino tra me e me/ nascondo la penna alla mia mano e viceversa./ Fatto è che gli scritti attribuibili a me medesimo scarseggiano,/ si fanno desiderare. La mia opera latita/ oppure si dissolve”[…] . Ma poi, continua e senza alcuna esitazione: […] “Dovendo profetare l’anno di nascita/ della mia fama letteraria – ebbene, io dico il 2074./ Non chiedetemi del criterio matematico-cronologico/ che sovrintende alla profezia./ Forse nemmeno Stendhal conosceva il proprio.”

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Opere Inedite, Francesca Lo Bue

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

POESIA
“E torni col clamore delle stelle spezzate,/ allucinata dalle negazioni che circolano agitate./ Lamento inchiodato nella pelle del cuore spossessato./ Né parole di fervore né illusioni di cammini solenni…/Rilucono amare le distanze di neve/ e le voci dei canali inverditi…/ Il vento delle cime sbriciola la carne delle foglie gelate,/ rossi palpitano i sentieri nel mattino,/ scie di luce d’oro unimidiscono i salici nella sera ch’avanza./ Poesia,/Voce che chiama, bussa, aspetta./ Immobile,/ nella sera che si avvicina.”
di Francesca Lo Bue Continua a leggere

Opere Inedite, Paolo Febbraro

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

“Nel corso degli ultimi quindici anni, da critico letterario e saggista, mi è capitato spesso di riflettere su cosa significhi oggi scrivere e pubblicare poesie, e su cosa esse siano. Da tempo, infatti, un poeta non può più essere un ingenuo, al massimo può cercare di esserlo, con l’intelligenza di chi sa scordare quando serve ciò che ha imparato. Scordare significa rendere indisponibile ad una rievocazione volontaria e disponibilissimo, invece, a un sovvenire dettato dagli eventi, dalla memoria musicale e connettiva, dal bisogno di esattezza che la poesia consente ed esaudisce.

Il dominio addirittura enfatico della neolingua mediatica e colloquiale, e quello della prosa narrativa, rendono oggi l’adozione della scrittura in versi col suo tasso di retorica una scelta tutt’altro che prestigiosa, ma certo piena di rischi e di responsabilità. Di fatto, proprio “responsabilità” è una delle parole che amo di più. Per quanto visitato dall’ispirazione, che è di per sé misteriosa, intima e generale al tempo stesso, il poeta è un autore responsabile di quanto pubblica; e nel frastuono, di quel poco e di quel buono che insinua. Per questo, di essere poeta non deve chiedere scusa a nessuno. È vero che i lettori potranno valutare la sua opera, ma è vero anche che le sue poesie, se ne avranno la forza e la durata, giudicheranno i lettori di un’intera epoca.”

di Paolo Febbraro
(Foto Dino Ignani)
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Opere Inedite, Amos Mattio

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

“Traccia una riga e torna al verde/  confuso di boscaglia, all’ambra/ liquida dei due centenari, aspetta/ la montagna ma non muove, irsuta/ dopo la pioggia. All’improvviso/  si sveglia tra le foglie e accende un fuoco,/ un motore lontano, contadino/ che ricorda le strade e traiettorie/ predeterminate, traccia/  di umanità dispersa allineata/ senza discrezione ai viali./ Torna nel verde la ringhiera,/ coi piedi nell’asfalto e l’occhio/ poggiato in ombra, a cavallo/ tra questo e quello, un confine/ cornice al mondo, e qualcos’altro/”

di Amos Mattio

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Opere Inedite, Andrea Giampietro

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

1)
Queste pareti imbiancate furono Bastiglia
di un’atroce omissione di deliri:
è inutile versare lacrime in un otre
dove non fermenta il silenzio dei santi.
Chiamate l’ombra, e la vedrete alzare
al suono che avvolge le volte notturne,
quando la brezza melodica scompiglia
i floridi dolori dell’uccello smarrito.
Giovinezza apre le porte del sepolcro,
io mi strazio il petto solo ricordando la vita
che si sporse per donarsi
e tu strappasti col morso delle gambe.
di Andrea Giampietro Continua a leggere

Opere Inedite, Luciano Nota

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Luciano Nota è nato ad Accettura in provincia di Matera. E’ laureato in Pedagogia ad indirizzo psicologico e in Lettere Moderne. Vive e lavora a Pordenone svolgendo l’attività di Educatore. Sue prime poesie sono state pubblicate su varie riviste letterarie. Nella trasmissione di Rai RadioUno Zapping a cura di Aldo Forbice sono state ospitate molte sue liriche. Continua a leggere

Opere Inedite, Aldo Ferraris

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Moltitudine
.
E’ nel grembo del pomeriggio
quando si ode il rumore
delle ali del tuono,
quando con uno scialle oscuro
si nasconde la testa
il paesaggio
e una garza sospesa
pende dalla sua ferita,
quando il respiro è di terra smossa
allora si è soli
si è moltitudine e nulla.

da Le cose chiare, di Aldo Ferraris Continua a leggere

Opere Inedite, Flavio Iacone

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Il mio sembra proprio un cuore di sabbia…
Non fa nemmeno in tempo
a nascere, a formarsi e costituirsi…
che arriva puntualmente il vento a portarlo via…
disperdendone il contenuto di tutti i suoi granelli…
E mai scoraggiato, anche se con una certa fatica
si ridisegna autonomamente…
prima che possa tornare all’improvviso
un’altra raffica di vento
a scomporlo per sempre…

di Flavio Iacone Continua a leggere

Opere Inedite, Giuseppe Conte

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino


Oggi a Opere Inedite, “Il mare dei ritorni’ cinque poesie inedite di Giuseppe Conte, poeta, scrittore e saggista. In questi nuovi testi Conte conferma l’andamento sinfonico  presente nella sua opera di poesia fin dalla prima pubblicazione, Il processo di comunicazione secondo Sade (Napoli, Edizioni Altri Termini, 1975). Un movimento lirico, simbolico e mitico, tipico del suo lavoro di poeta, da più di trent’anni.

 

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Opere Inedite, Piergiorgio Viti

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

“Ho iniziato a scrivere all’età di sei anni e da allora, per inerzia, come ha detto Pasolini in un’intervista, ho continuato a farlo. Lo shock di aver visto dei fuochi d’artificio sul mare, la loro bellezza e il loro frastuono, avevano provocato in me, che tenevo la mano di mio padre, un’urgenza che andava rivelata: la poesia. Seguito e incoraggiato da mia madre insegnante, che mi faceva leggere Garcia Lorca e Pascoli, ho scritto sempre poesie e filastrocche su tutto ciò che faceva parte del “mio piccolo mondo antico”, sicché qualche critico, come il Benini Sforza, ha parlato, nel mio caso, oggi come allora, di “neocrepuscolarismo” di provincia, oserei aggiungere io.

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Opere Inedite, Valerio Magrelli

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Oggi a Opere Inedite leggiamo cinque poesie inedite di Valerio Magrelli, una delle voci più raffinate della poesia italiana.  Fin dai suoi esordi, nel 1980, con ‘Ora serrata retinae’,  Magrelli ha confermato la sua cifra stilistica: l’umoralità e l’ironia. La sua è anche, una poesia che oscilla dalla lirica amorosa fino all’invettiva, alla denuncia, attraversando la riflessione filosofica, politica e civile. Continua a leggere

Opere Inedite, Elena Varriale

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Poesia
Per te, poesia, mi spoglio d’inganni
e m’ergo scomposta su assonanze,
sinestesie e vuoti onomatopeici.
Sul metrico verso lancio l’affondo
solfeggio ritmi che non si baciano
e nei sensi brucio allitterazioni.
Tra le parole intravedo sentieri
non ancora arati dal déja-vu
semino fonemi, etimologia dell’oggi.
Per te, poesia, estirpo radici antiche
e lascio precipitare suoni e lemmi
sul foglio che ignaro, t’ accoglie.
( di Elena Varriale) Continua a leggere

Opere Inedite, Massimo Guidi

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

“Si scrive perché si deve, soltanto. E si scrive per sapere, sempre. Si scrive e si scava. Così, si fatica per recuperare la forza della parola, quella primitiva, per poterne ascoltare il suono atavico, per evocarne ancora un’espressività integrale. Per ricavarne ed estrarne il significato. Si cerca la parola, quindi. Una parola che viene dalla terra, da quel contesto materiale e mutevole, salvifico anche, che avvolge generazioni e generazioni nella spirale del tempo, plasmandole. Una parola che viene dal sangue, da quella prima essenza umana, dal fondo e dall’indice più elementare di ciascuno.”

di Massimo Guidi Continua a leggere

Opere Inedite, Vincenzo Mascolo

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Oggi incontriamo Vincenzo Mascolo  per Opere Inedite che descrive così il suo rapporto con la poesia: “Ho sempre pensato alla poesia come a un viaggio verso l’invisibile che è dentro e al di fuori di me. La vivo così, come un viaggio per raggiungere l’anima e per scavare al suo interno, alla ricerca della mia essenza. La poesia mi aiuta a svelare il mio essere profondo e a manifestarlo attraverso i miei versi. Credo si compia in questo modo un processo quasi magico: la parola rende visibile la mia anima e la ricongiunge al mio corpo, fa sì che venga assimilata nella carne, nelle ossa e nel sangue, la trasforma in realtà. Per me, quindi, la poesia è un evento necessario e ineluttabile. A volte è nutrimento, altre volte mi devasta con la sua furia. Ma sfuggirle è impossibile, e allora scandaglio quello che resta dopo il suo passaggio in cerca dei confini del mio mondo.”
di Vincenzo Mascolo Continua a leggere

Opere Inedite, Stefano Colli

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

“Ho iniziato a scrivere sei anni fa. Posso addirittura citare la data: il 30 giugno del 2005, un primo pomeriggio, sotto i castagni di Santa Fiora. Avevo appena finito la maturità al professionale. La prima poesia, mi venne così, di getto, è “Incanto di donna”.

L’amore, dunque, come primo motivo ispiratore. Difficile dire perché non sia nata prima, in me, la poesia. Non credo perché in contrasto con la mia formazione filosofica, anzi. Ritengo che queste due dimensioni possano completarsi a vicenda. Del resto, ognuno di noi ha tempo diversi di maturazione Continua a leggere

Opere Inedite, Giorgia Catalano

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino


Giorgia Catalano: “Mi è sempre piaciuto scrivere.
Da bambina, mentre giocavo con le bambole, inventavo storie. All’epoca della scuola media avevo iniziato a scrivere “un romanzo” – così lo amavo definire. La mia insegnante di religione (era la più giovane tra tutti i docenti) apprezzava molto il mio lavoro e ogni volta che veniva nella mia classe a far lezione, si prendeva gli ultimi dieci minuti per leggere le nuove pagine che, man mano, scrivevo. La cosa morì lì, anzi è morta in cantina, dove ho conservato insieme ai vecchi quaderni, anche quel manoscritto di epoca infantile.
Qualche anno dopo, in piena adolescenza, cominciai a scrivere poesie. Mi lasciavo ispirare da qualsiasi cosa potesse colpire la mia attenzione. Dal soffio del vento, alla consistenza pannosa d’una nube, ad un fiore appena sbocciato e, ovviamente, dall’amore, da una grande infatuazione che, in quel periodo, mi devastava cuore e anima, perché era un amore – ovviamente – non corrisposto. Continua a leggere

Opere Inedite, Maurizio Manzo

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Maurizio Manzo è nato a Cagliari nel 1961. A 18 anni ha scritto un poemetto ambientato nel quartiere Castello, dove dove ha vissuto: ‘Coreografia del Ghetto Storico’, uscito nel 1985, per le edizioni Castello.

Per una serie di vicissitudini  Maurizio per vent’anni non ha più scritto nulla, ma adesso, ha ripreso… Mi invia, tra le altre, delle poesie raccolte sotto il titolo: ‘Sette terribili ostriche e una perla’.
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Opere Inedite, Anna Raffaella Belpiede

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino


Oggi leggiamo Anna Raffaella Belpiede, che scrive di “Nani sgorbi strascicano sulla terra stanchi/ Ovunque soffi rancidi e rancorosi si spandono/ Al di qua dello schermo/ Tutto è penoso”.

Chi saranno mai i nani sgorbi di cui scrive Anna Raffaella?
A noi l’immaginazione.  “Mi piace Carver”, scrive ancora, e aggiunge: “La sua materialità mi fa sentire normale”. Ma prima di addormentarsi nel vagoni-lit, Anna Raffaella ha letto Lea Melandri, ed ha capito… “Voi non sapete cos’è l’amore” …   

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Opere Inedite, Silvio Perego

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Oggi a Opere Inedite leggiamo ‘le disarmoniche eufonie’ di Silvio Perego  che mi scrive: “Non mi sono mai chiesto perché ho cominciato a scrivere, né perché continuo a farlo; cerco piuttosto un motivo per smettere. Ma non riesco, la poesia diventa un specie di droga che ti assale, ti divora e ti costringe a buttare giù emozioni, vita e segreti talvolta inconfessabili… che ti spinge ogni volta a cercare quella parola che ti manca, una di quelle parole che stanno lì sulla punta della lingua e non arrivano mai. Un’ostinata ossessione alla ricerca.” Continua a leggere

Opere Inedite, Loredana Savelli

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Il rapporto che Loredana Savelli ha con la poesia? “E’ come andare a caccia di segreti. Più scrivo, più mi pare di essere sulla soglia di una rivelazione. Con ciò non intendo la Rivelazione trascendente, intendo la ‘semplice’ realtà, assumendo che essa non sia come appare ai nostri sensi o, se vogliamo, è esattamente come appare ai nostri sensi ma diversa da come appare agli altri. Sembrano paradossi, contraddizioni, secondo me corrispondono alla complessità in cui viviamo. Se la realtà è molteplice, polivalente, ogni visione è ammissibile, lo dico in senso positivo, non si rischia il relativismo. E’ così che intendo la poesia, sostanzialmente una domanda a risposta aperta, essa provoca un terremoto interiore, un turbamento che arriva (se arriva) ai lettori. Anche le letture possono essere plurime e addirittura divergenti rispetto alle intenzioni dell’autore.” Continua a leggere

Opere Inedite, Cinzia Inguanta

Opere Inedite,
a cura di Luigia Sorrentino

Oggi a Opere Inedite leggiamo la poesia di Cinzia Inguanta, che mi scrive:  “La poesia per me è quello che per Cartier Bresson era la fotografia: è l’attimo in cui si svolge la vita, l’attimo del divenire che viene fermato dall’espressione scritta, l’attimo in cui il sentire è così forte che per essere vissuto e compreso ha bisogno di trovare forma attraverso la parola.” Continua a leggere

Opere Inedite, Margherita Ingoglia

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Oggi a Opere Inedite leggiamo la poesia di Margherita Ingoglia che mi scrive:  “Ho i natali in un piccolo paese di tremila abitanti nella Sicilia Occidentale in provincia di Agrigento. Nata da madre italo americana e da padre siculo, ma di origini – almeno così dicono – francesi.
Scrivo queste poche righe, affinché io possa essere soddisfatta d’aver chiarito a Voi ciò che è, e fu l’arte, la scrittura, la poesia, per me: essa fu ed è vita.
Unico mezzo per dare a me la possibilità di comunicare con il mondo e attraverso la scrittura conoscere me e scavare nella vita della gente per conoscere i loro pensieri, paure, passioni, emozioni.
Poiché l’artista lo vagheggio come essenza androgina, cerco di avvicinarmi a tale lemma, descrivendo indistintamente l’emozioni dell’umana razza, pensando i loro pensieri, provando le loro passioni… scrivere, nel bene o nel male, è l’unica cosa che so fare. Continua a leggere

Opere Inedite, Mauro Iozzi

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Oggi a Opere Inedite leggiamo la poesia di Mauro Iozzi che mi scrive: “Ho iniziato a scrivere per caso circa sette anni fa. Ricordo che la prima poesia che scrissi era dedicata alla ragazza con la quale convivevo all’epoca e si intitolava “compleanno”. Lei rimase molto colpita e mi disse che dovevo continuare perché secondo Lei avevo ‘la stoffa’. Non scrissi più per quasi un anno, poi complice un bellissimo viaggio in quella terra magica che è l’Irlanda, tornò in me quella voglia di iniziare nuovamente a scrivere…. Da allora non ho più smesso, a parte i periodi dove non sento nulla dentro che mi spinge a scrivere.
Ora sto lavorando ad una sorta di romanzo.
So benissimo di non essere un poeta classico, nemmeno un poeta per la verità, ma ci sono giorni nei quali i pensieri, i versi, si mostrano come su di uno schermo quindi li riporto sul foglio, spesso non apporto correzioni o ‘miglioramenti’ li lascio come sono arrivati.”

di Mauro Iozzi
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Opere Inedite, Alièn Rodà

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Oggi, a Opere Inedite leggiamo la poesia di Alièn Rodà che mi invia una “PreMessa” con in calce una citazione di Giosuè Carducci: “Su balzi e grotte/ va il cavallo al fren ribelle”.
Poi Rodà scrive: “In ogni autentica poesia si aggirano spiriti ribelli, forze di fantasmi non ancora sconfitti, angeli ribelli, demoni interni che annunciano segretamente l’esistenza di orizzonti chiari in mondi alternativi. Dare ed esistere, fuori e dentro sé. Continua a leggere

Opere Inedite, Alessandro Vetuli

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Alessandro Vetuli: “Fare poesia per me significa usare le mani come se fossero pale che scavano fino ad arrivano a toccare la scorza umana, fino a ritrovare, nel buio, il nocciolo polveroso della gioia che s’è spaccato  e ‘fa il rumore del pane quando viene spezzato’, rivelando tutta la radiosa semplicità del mistero della poesia”.

Alessandro mi scrive: “Sono rimasto molto colpito da dei versi di Eugenio De Signoribus che a mio parere riassumono perfettamente il rapporto tra poeta e parola poetica: ‘Sola la parola accetta in visita / e l’acqua e il pane della scrittura / ma essa è già lì , incasata / nella dote pura del pozzo // è pronta a calare laggiù / fin nella zona più oscura // e risalendo lavata / accordare la mano al custode.’ ” Continua a leggere

Opere Inedite, Marco Annicchiarico

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Marco Annicchiarico ha 38 anni e vive a Torino. Mi scrive che legge quasi tutti i giorni il mio blog e che finalmente è riuscito a scrivermi. Marco è appassionato di musica (ha una band e scrive recensioni musicali per riviste online, PopOn, Bravo! e PoetarumSilva) e di letteratura. Si è avvicinato alla poesia  dopo aver letto alcuni sonetti di Federico Garcia Lorca. Marco mi scrive: “Mi sono sempre considerato un ‘poeta di seconda fascia’, non avendo fatto studi classici. Negli anni alcune mie poesie sono state pubblicate in diverse antologie poetiche edite, per lo più, dalla LietoColle Editore. Nel 2009, sempre con la LietoColle, ho pubblicato una raccolta di poesie (intitolata “e poco più lontano“). Continua a leggere

Opere Inedite, Fedele Boffoli

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Oggi a Opere Inedite ospitiamo la poesia di Fedele Boffoli, artista poliedrico: musicista autodidatta, ballerino di tango argentino, fotografo, illustratore, regista, giornalista e anche poeta.

La poesia per Fedele Boffoli è “come un fiume, sotterraneo e indomabile, che, sempre, sgorga in superficie”. Continua a leggere