Kim Addonizio sarà alla John Cabot University di Roma per un reading di poesie lunedi 7 novembre alle 20:00. L’evento, promosso dall’Istituto per la scrittura creativa e di traduzione letteraria si terrà nell’ Aula Magna Regina, Guarini Campus. Le poesie di Kim Addonizio sono state tradotte da Damiano Abeni e Moira Egan.
John Cabot University – Via della Lungara, 233 – 00165 Roma
RSVP: events@johncabot.edu
L’incontro avrà inizio all’ora indicata e non sarà permesso entrare a evento iniziato. Continua a leggere→
A dicembre lo scrittore inglese Ted Hughes (1930-1998) farà il suo ingresso ufficiale nel Poets’ Corner dell’abbazia di Westminster a Londra. Il memoriale dedicato all’ex ‘poeta laureato’ del Regno Unito, per volere della sovrana Elisabetta II, troverà posto accanto a quelli di alcuni tra i poeti e scrittori britannici più amati e letti, come William Shakespeare, Geoffrey Chaucer, T.S. Eliot, William Blake e William Wordsworth.La cerimonia nell’angolo dei poeti dell’abbazia, con lo scoprimento della lapide in marmo, si terrà martedì 6 dicembre alla presenza del poeta nordirlandese Seamus Heaney, Premio Nobel della Letteratura 1995, e dell’attrice Juliet Stevenson che declamerà i versi del mondo naturale narrato da Hughes.
Yves Bonnefoy ph. Luigia Sorrentino, 27 ottobre 2011
Una giornata speciale per Yves Bonnefoy
Napoli, 27 ottobre 2011. In mattinata, alle 10:30, Yves Bonnefoy, il grande poeta francese, ha ricevuto la Laurea Honoris Causa in “Teoria e prassi della Traduzione” dall’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” (Palazzo Corigliano, Aula delle Mura Greche, Piazza San Domenico Maggiore, 12 – Napoli).
Discorso di apertura del Magnifico Rettore, Professoressa Lida Viganoni, saluto del Preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, Professor Augusto Guarino, Laudatio Accademica Professoressa Giovannella Fusco Girard,Lectio Magistralis Professor Yves Bonnefoy.
Nella foto Yves Bonnefoy fotografato da Luigia Sorrentino subito dopo la Lectio Magistralis.
In serata a Yves Bonnefoy al Real Bosco e Museo di Capodimonte, Sala Luca Giordano è stato conferito dalla Fondazione Premio Napoli il Premio Speciale 2011- per la Poesia Straniera per l’Opera Poetica,a cura di Fabio Scotto, pubblicata del 2010 dal Meridiano Mondadori.
Discorso di apertura di Silvio Perrella, Presidente della Fondazione e del Premio, con Yves Bonnefoy alla presenza, fra gli altri di Milo De Angelis e Fabio Scotto.
L’intervista televisiva a Yves Bonnefoy è di Luigia Sorrentino
In memoria di te, Grigore Vieru a cura di Luigia Sorrentino
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Giovedi 27 Ottobre 2011 alle ore 20:30 nella Sala Polivalente di Mercallo, (Varese), si terrà un incontro sulla poesia di Grigore Vieru, il poeta moldavo scomparso nel 2009.
Tra i più noti poeti contemporanei di lingua romena, Vieru è conosciuto soprattutto per le sue poesie e i libri per bambini. La traduttrice di Vieru, Olga Irimciuc, leggerà le sue poesie in lingua originale.
Al termine è previsto un rinfresco.
L’evento è organizzato dalla Biblioteca di Mercallo in collaborazione con l’associazione di promozione sociale “Italia-Moldavia” ONLUS. Continua a leggere→
Anna Achmatova, pseudonimo di Anna Andreevna Gorenko (Odessa, 11 giugno 1889 – Domodedovo [Домодедово] – Mosca – 5 marzo 1966). Figlia di un ingegnere meccanico, studiò a Kiev e a Pietroburgo dove nel 1910 sposò il poeta Nikolaj Stepanovič Gumilëv che l’anno dopo il loro matrimonio fondò con la Achmatova e con Sergej Gorodeckij fondò lo «Cech Poetov» (Corporazione dei poeti) da cui prese vita il movimento acmeista. In quegli anni la Achmatova andò spesso a Parigi dove conobbe Amedeo Modigliani che la ritrasse in numerosi disegni.
Pochissime le raccolte pubblicate (Rosario nel 1014, Lo stormo bianco nel 1917, Piantaggine nel 1920): nel 1921 Gumilëv, accusato di complotto antibolscevico, venne fucilato e per Achmatova comincia un lungo periodo di duro ostracismo – diventerà molto difficile per lei pubblicare versi – dovuto anche al fatto che la sua poesia è ritenuta lontana dalla nuova realtà. Dopo l’arresto del figlio avuto da Gumilëv e la morte del secondo marito, scrisse Requiem, la stessa asciuttezza dei versi giovanili, la brevità essenziale. Con Requiem e con il successivo Poema senza eroe, scritto tra il 1940 e il 1942, ma rimaneggiato fino alla morte, Achmatova dà un esempio potente di coscienza della propria contemporaneità.
Achmatova rifiutò la scelta dell’esilio. Scrisse, anzi, versi di fiero rifiuto: «Con loro io non sto che la terra/abbandonarono ai nemici da straziare./ La rozza loro lusinga non intendo,/ non darò loro i miei canti».
E’ appena uscito un preziosissimo gransasso nottetempo, di Ginevra Bompiani: Paul Celan Poesie sparse pubblicate in vita, con un saggio di Andrea Zanzotto, a cura Bertrand Badiou e Barbara Wiedemann, edizione italiana a cura di Dario Borso, con un dipinto di Giosetta Fioroni, con Per Paul Celan, di Andrea Zanzotto. (8,00 euro)
«Per chiunque, e particolarmente per chi scrive versi, l’avvicinamento alla poesia di Celan, anche in traduzione e in forma parziale e frammentaria, è sconvolgente. Egli rappresenta la realizzazione di ciò che non sembrava possibile: non solo scrivere la poesia dopo Auschwitz ma scrivere “dentro” queste ceneri, arrivare a un’altra poesia piegando questo annichilimento assoluto, e pur rimanendo in certo modo nell’annichilimento. Celan attraversa questi spazi sprofondati con una forza e una dolcezza e un’asprezza che non si esiterebbe a dire senza paragoni: ma nel procedere attraverso gli ingombri dell’impossibile egli genera una messe abbagliante di invenzioni, che hanno contato decisamente nella poesia del secondo Novecento, non solo europeo, e che pur sono esclusive, escludenti, sideralmente inavvicinabili e non passibili d’imitazione. Ne resta messa in crisi qualunque ermeneutica, che esse pur impetuosamente aspettano, prescrivono». […]
Nel bicentenario della morte del drammaturgo e poeta tedesco Heinrich von Kleist, l’Università di Udine con l’Ateneo Italo-Tedesco organizzano il convegno scientifico internazionale dedicato a “Il teatro di Heinrich von Kleist: interpretazioni, messe in scena, traduzioni”.
Da martedì 11 a giovedì 13 ottobre si confronteranno sul tema, in una prospettiva interdisciplinare e internazionale, uomini di teatro e grandi nomi della germanistica internazionale, studiosi di cinema e traduttori per ridiscutere la drammaturgia kleistiana.
In particolare, si rifletterà sulla possibilità di rappresentare i drammi kleistiani oggi, coniugando la concezione poetica dello scrittore, che arrivò nell’Ottocento a elaborare una teoria del dramma all’avanguardia, con le esigenze del XXI secolo.
Tutti gli interventi saranno tradotti in simultanea. La cerimonia di apertura del convegno si terrà martedì 11 ottobre 2011 alle ore 15 nella Sala Gusmani di palazzo Antonini, in via Petracco 8 a Udine.
E’ stato assegnato al poeta svedese Tomas Tranströmer il premio Nobel 2011 per la letteratura. Molto noto in patria, nella motivazione si legge che il riconoscimento gli è stato attribuito per il “nuovo accesso alla realtà” reso possibile grazie “alle sue immagini condensate e traslucenti”.
Come ha scritto Claudio Magris, Tomas Tranströmer – ottanta anni – è una voce orfica, con una poesia che esorta l’ineffabile. In Italia è stato tradotto solo dall’editore Nicola Crocetti nel 1996 nell’ ‘Antologia della poesia svedese contemporanea’ (a cura di Helena Sanson ed Edoardo Zuccato) e nel 2008 con il volume ‘Poesia dal silenzio’ curato da Maria Cristina Lombardi. Tra quindici giorni arriverà in libreria una nuova raccolta, ‘Il grande mistero’ di haiku svedesi sempre edito da Crocetti. Nel 1990 il poeta svedese è stato colpito un ictus che gli ha paralizzato la mano destra e ha leso la sua capacità di parlare. Qui sotto lo vediamo mentre suona il pianoforte, sua antica passione, solo con la mano sinistra. Il servizio è di Luigia Sorrentino.
Robert Frost (1874-1963). Nato in California, dopo la morte del padre si trasferì a undici anni nel New England. Si accostò, fin dall’infanzia alla poesia di Burns, Wordsworth, Bryant e Poe, per poi specializzarsi nello studio delle lettere classiche. Si diplomò a Lawrence, in Massachusetts, (negli Stati Uniti), frequentò il Dartmouth College e Harward senza mai conseguire la laurea. Gli anni dopo il matrimonio con Elinor White furono travagliati da gravi problemi psicologici ed economici. Nel 1912 decise di dedicarsi completamente alla poesia e si trasferì in Inghilterra, dove pubblicò le prime raccolte molto apprezzate da Ezra Pound: “A Boy’s Will” (1913) e “North of Boston” (1914). Frost si distinguerà per la dialettica, spesso irrisolta, tra modernismo e trascendentismo che lo resero il poeta più popolare fra i contemporanei di lingua inglese. Continua a leggere→
NOMA Festival – Produzioni e spettacoli della città di dopodomani – presenta “INCONTRI MARZIANI”, AMIRI BARAKA /LeRoy Jones – poesie, DAVE BURRELL – piano CASA DEL JAZZ (Viale di Porta Ardeatina, 55) a ROMA. Lunedì 3 ottobre 2011 alle ore 21,00
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Poeta, narratore, scrittore di teatro, saggista, critico musicale, editore e attivista politico: questi sono i volti di Amiri Baraka/LeRoi Jones. Nato a Newark, New Yersey, è autore di più di 40 libri di saggi, poesie, teatro e storia e critica della musica. Poeta, icona e attivista politico rivoluzionario che ha recitato poesia e tenuto lezioni e conferenze su temi politici e culturali negli USA, nei Caraibi, in Africa e in Europa. La sua poesia, partita con obiettivi puramente estetici, è andata via via riflettendo le sue scelte politiche, mettendo in questione il ruolo dell’arte e dell’artista.
«Ho sempre pensato alla scrittura come a un’arte morale – ha scritto Baraka – vedo cioè l’artista come un moralista che esige una costruzione morale del mondo e chiede un’immagine più pulita della società».
Nei suoi versi, che talvolta sembrano precorrere ritmi rap e hip-hop, è inoltre trasfusa la sua passione per il blues e il jazz.
Si svolgerà dal 12 al 16 ottobre la Fiera del Libro di Francoforte 2011 che potrà contare più di 7 mila espositori provenienti da 100 paesi e quasi 300 mila visitatori l’anno. (Nella foto Juergen Boos Direttore della Fiera di Francoforte).
Ospite d’onore per il 2011 sarà l’Islanda, che presenterà libri e nuove pubblicazioni, con letture, mostre, produzioni teatrali, programmi radiofonici e televisivi. Ogni anno, infatti, l’ospite d’onore ha la possibilità di presentare, in una sala speciale, la propria letteratura, cultura e storia. Continua a leggere→
Pubblicata originariamente nel 1958, e da allora tradotta in tutto il mondo e venduta in oltre un milione di copie, ‘A Coney Island of the Mind’ è l’opera più celebre del grande maestro della letteratura beat Lawrence Ferlinghetti, nonché, a detta dei critici, una delle raccolte poetiche più significative del Novecento, tradotta in nove lingue. Il volume sarà riproposto da ottobre dalla Minimum Fax.
Irriverenti, psichedeliche, libertarie, queste quarantotto poesie scavano nel significato delle piccole cose comuni e ricompongono nel loro insieme cio’ che annuncia il titolo: una “Coney Island mentale”, appunto, un luna-park dell’anima. Continua a leggere→
John Ashbery (1927) è uno dei massimi poeti statunitensi viventi. Il suo primo libro pubblicato in Italia fu “Autoritratto in uno specchio convesso” (Garzanti, 1983), con l’introduzione di Giovanni Giudici e la traduzione di Aldo Busi, per il quale Ashbery ricevette ben tre prestigiosissimi premi: il Pulitzer Prize, il National Book Award e il National Book Critics Award.
Un’autoantologia di John Ashbery è stata pubblicata in Italia da Luca Sossella Editore nel 2008. Si tratta di una scelta di testi operata direttamente da Ashbery, unico poeta americano ad aver scritto il libro “Self Portrait in a Convex Mirror” nel 1975, ispirato all’omonimo dipinto di Parmigianino.
Il libro, “Un mondo che non può essere migliore. Poesie scelte 1956-2007” contiene 79 testi tratti, 21 raccolte (dalla prima, “Some Trees del 1956”, alla più recente “A Worldl y Country”), è curato da Damiano Abeni e dal poeta Joseph Harrison che firma anche la preziosa introduzione, tradotto da Damiano Abeni con la collaborazione con Moira Egan. Continua a leggere→
Il poeta danese Morten Søndergaard l’ho incontrato in Italia, a Prata di Principato Ultra, in Irpinia, dove è venuto per ritirare il Premio Prata Opera Straniera con la sua ultima opera tradotta in Italia nel 2008 “Ritratto con Orfeo ed Euredice” Ed. Kolibrì 2010, una delle più riuscite applicazioni del mito nella letteratura danese contemporanea. Continua a leggere→
In memoria di te: Elizabeth Bishop a cura di Luigia Sorrentino
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Elizabeth Bishop, (1911-1979) definita da Marianne Moore «Arcaicamente nuova» e sua degna erede, è considerata uno dei massimi poeti americani del Novecento.
La grandezza della sua poesia nasce dall’ inappartenenza, dall’essere stata per tutta la vita “sfrattata” dai Paesi come dagli affetti. Ha trascorso un’esistenza appartata, itinerante, dalla Nuova Scozia a New York, da Parigi a Key West fino al Brasile. Morì a Boston, per un aneurisma cerebrale, il 6 ottobre 1979. Stava completando un nuovo libro di poesie e un lungo poema singolo, Elegy. Continua a leggere→
In memoria di te: Marianne Moore a cura di Luigia Sorrentino
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Marianne Moore (1887-1972) devota all’artigianato poetico scrisse: né mai potremo avere poesia/ se i poeti tra noi non diventano/ “letteralisti dell’immaginazione” – superiori/ all’insolenza e alla volgarità, disposti a sottoporre/ a ispezione “giardini immaginari con rospi veri dentro”.
Marianne Moore disse una volta a un intervistatore: «Mi sembra che Wallace Stevens metta il dito su quella cosa che è la poesia quando parla di “una violenza interna che ci protegge da una violenza esterna”». A quella «violenza interna» Marianne Moore dedicò la vita, distillandola in un’opera segnata ovunque da una vocazione esigente per la forma perfetta.
Festivaletteratura 2011 a cura di Luigia Sorrentino
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Festivaletteratura di Mantova (dal 7 all’11 settembre) OMAGGIO A NIKOS KAZANTZAKIS “la parola cui abbiamo creduto”, domenica 11 settembre 2011 alle 09:30, Sagrestia di San Barnaba (€ 4,50).
“Non spero nulla. Non temo nulla. Sono libero” – Δεν ελπίζω τίποτα. Δε φοβούμαι τίποτα. Είμαι λεύτερος -. Kazantzakis, nato a Iraklion (Creta) nel 1883, durante la fase conclusiva della lotta per la liberazione della Grecia dal giogo ottomano, Nikos Kazantzakis si rivela presto uno scrittore di vaste ambizioni. Nelle sue prime opere coniuga le idee di Nietzsche al vitalismo di Bergson e a un profondo senso della cultura nazionale, sostenuto soprattutto da una tenace consapevolezza del valore artistico della lingua popolare. Universalmente conosciuto per la sua opera narrativa – basti pensare a Zorba il greco – è in realtà all’opera poetica, e in particolare all’opus magnum dell’Odissea, che Kazantzakis affida la sintesi di tutta la propria esperienza artistica, filosofica ed estetica. Continua a leggere→
Festivaletteratura 2011 a cura di Luigia Sorrentino
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Domenica 11 settembre 2011, Archivio di Festivalettatura, alle 18:00, VOCI DAL MONDO ARABO 1997-2010, ingresso libero.
Molti sono gli esponenti della cultura araba che dal 1997 ad oggi sono intervenuti a Festivaletteratura: narratori come Elias Khouri ed Assia Djebar, poeti come Adonis e Joumana Haddad, intellettuali oggi purtroppo scomparsi come Edward Said e Mahmud Darwish (nella foto) ed altri ancora. In un’edizione che dedica una particolare attenzione alle rivoluzioni in corso nei paesi del Mediterraneo, ci è sembrato particolarmente importante poter tornare ad ascoltare le loro parole. Presso l’Archivio di Festivaletteratura sarà possibile nei giorni del Festival risentire alcuni di quegli interventi. Continua a leggere→
Da mercoledì 7 a lunedì 12 settembre l’Italia è Ospite d’Onore della 24° Fiera Internazionale del Libro di Mosca. Promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dal Ministero degli Affari Esteri, dal Ministero dello Sviluppo Economico, dal Comitato Italia 150, dal Comitato per l’Anno della Cultura e della Lingua Italiana in Russia e della Cultura e della Lingua Russa in Italia 2011, dall’Istituto Nazionale per il Commercio Estero, dall’Associazione Italiana Editori e dall’Istituto Italiano di Cultura di Mosca con il supporto di eni come partner principale, la partecipazione italiana a Mosca prevede un intenso programma culturale ed editoriale ideato e realizzato dall’Associazione Italiana Editori.L’occasione è doppiamente speciale. Da un lato, il 2011 è stato proclamato dal Ministero dei Beni Culturali di Roma e dal Ministero della Cultura di Mosca Anno della Cultura e della Lingua Russa in Italia e della Cultura e della Lingua Italiana in Russia. Il rapporto tra i due paesi è celebrato da una ricca serie di eventi che coinvolgono mostre, rassegne, festival e concerti. Dall’altro, il 2011 è anche l’anno in cui si festeggia un compleanno molto speciale: i 150 anni dell’Unità italiana. Continua a leggere→
Festivaletteratura 2011 a cura di Luigia Sorrentino
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Festivaletteratura di Mantova (dal 7 all’11 settembre 2011).
“Un poeta in Russia è più che un poeta?” Protagonisti del secondo incontro dedicato alla poesia russa contemporanea sono Evgenij Solonovi e Julij Gugolev con Claudia Scandura e Giovanni Perrino. Sabato, 10 settembre 2011 alle 15:30, Sagrestia di San Barnaba, (euro 4,50).
(Nella foto la poetessa russa Anna Achmatova). Continua a leggere→
Il Premio Internazionale Viareggio-Versilia, che ogni anno viene assegnato in concomitanza con il Premio letterario Viareggio-Rèpaci «ad una personalità di fama mondiale che abbia speso la vita per la cultura, l’intesa tra i popoli, il progresso sociale, la pace», è stato attribuito per il 2011 a Yves Bonnefoy, nell’opera e nelle azioni del quale la Giuria unanime ha riconosciuto l’aderenza alle caratteristiche statutarie, volute da Leonida Rèpaci, nella convinzione che la voce universale di una grande poesia sia il più efficace veicolo d’intesa, di elevazione, di fratellanza e di pace tra le genti. Continua a leggere→
Festivaletteratura 2011 a cura di Luigia Sorrentino
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I poeti ospiti della 15 esima Edizione del Festivaletteratura di Mantova 2011 (dal 7 all’11 settembre) sono: Franco Buffoni, Anna Maria Carpi, Sergej Gandlevskij, Julij Gugolev, Timur Kibirov, Evgenij Solonovic, Valentino Zeichen e Emilio Zucchi.
Un dialogo a più voci sarà coordinato dal critico e poeta Daniele Piccini sul tema “è ancora possibile scrivere poesia?”. Continua a leggere→
Trenta anni e dopo averne vendute più di trenta milioni di copie, Umberto Eco aggiorna il linguaggio de “Il nome della rosa”, il romanzo inserito dal quotidiano francese “Le Monde” tra i 100 libri più rappresentativi del XX secolo. Umberto Eco ha sentito il bisogno di rivedere il suo primo romanzo per sveltirne certi passaggi e rinfrescare il linguaggio.
Non lo ha riscritto come hanno fatto altri autori (ad esempio Alberto Arbasino con il suo”Fratelli d’Italia”), ha solo pensato di renderlo più accessibile ai nuovi lettori degli anni Duemila, in particolare ai giovani abituati fin da piccoli alle tecnologie digitali. Continua a leggere→
Les roses di Rainer Maria Rilke con l’introduzione dell’aprile del 1926 di Paul Valery (Passigli, 2010 €9,90) nelle traduzioni di Sabrina Mori Carmignani, sono “uno stupire, un cedere, un essere travolti”. Ed è proprio con queste parole che Rilke definiva la sua passione per la lingua francese, il sentire estetico che in lui, poeta di lingua tedesca, ma anche fine traduttore di poesie francesi, non poteva non spingere verso la creazione personale. La Francia è per Rilke la Parigi di Malte Laurids Brigge e di Rodin, la Provenza di Cézanne, la lingua di Louis Labé, di Mallarmé, di Valery – tutti tradotti da Rilke – e insieme la lingua del suo ‘eremo’ svizzero di Muzot e del sanatori di Valmont, dove il 29 novembre del 1926 si compirà il suo destino terreno. Les Roses è composto da ventiquattro poesie tutte dedicate al tema della rosa, e scritto in un brevissimo arco di tempo, dal 7 al 16 dicembre 1924, con l’unica eccezione di due poesie aggiunte nello stesso anno della morte. Continua a leggere→
Iosif BrodskijFondamenta degli Incurabili, Traduzione di Gilberto Forti,
Piccola Biblioteca Adelphi, 1991, 17ª ediz. (€ 9,00)
“D’inverno, specialmente la domenica, ti svegli in questa città (Venezia ndr) tra lo scrosciare festoso delle sue innumerevoli campane, come se da dietro le tendine di tulle della tua stanza tutta la porcellana di un gigantesco servizio da tè vibrasse su un vassoio d’argento nel cielo grigio perla. Spalanchi la finestra, e la camera è subito inondata da questa nebbiolina carica di rintocchi e composta in gran parte di ossigeno umido, in parte di caffè e di preghiere. Non importa la qualità e la quantità delle pillole che ti tocca inghiottire questa mattina: senti che per te non è ancora finita. Alla stessa stregua, non importa se sei più o meno autonomo, se e quante volte sei stato tradito, se il tuo esame di coscienza è più o meno radicale, più o meno sconsolante: comunque stiano le cose, presumi che per te ci sia ancora speranza, o almeno un futuro.” […] di Iosif Brodskij in Fondamenta degli Incurabili.
In memoria di te: Dylan Thomas a cura di Luigia Sorrentino
“La poesia può penetrare la chiara nudità della luce più di quanto non lo possano le intime cause scoperte da Freud”.
Dylan Thomas
“Spesso lascio che un’immagine si ‘si produca’ in me emozionalmente e quindi applico ad essa quanto posseggo di forza critica e intellettuale – lascio che questa immagine contraddica la prima, già sorta, e che una terza immagine generi dalle altre due insieme una quarta immagine contraddittoria, e lascio quindi che tutte restino in conflitto entro i limiti formali da me imposti… Dall’inevitabile conflitto delle immagini – inevitabile perchè appartenente alla natura creativa, ricreativa, distruttrice e contraddittoria del centro motivante, cioè del centro della lotta – cerco di pervenire a quella pace momentanea che è una poesia”…
Un grande poeta e scrittore americano, Mark Strand, (cliccando qui potete vederlo in una video-intervista di Luigia Sorrentino) premio Pulitzer per la poesia, legge trenta famosi quadri di Edward Hopper, il pittore americano per antonomasia, nella traduzione di Damiano Abeni. Vengono così ripercorsi nel libro, gli scenari più intensi della mitologia statunitense moderna: distributori di benzina, strade, spazi urbani, ferrovie, locali notturni, camere d’albergo…
La dimestichezza che si ha con la materia figurativa trattata da Hopper ha fatto sì che questo artista venisse costretto, superficialmente, dentro etichette limitative. Così è accaduto sia sotto il profilo storico, come quando si è voluto rinchiudere Hopper entro la definizione di «realista americano», sia sotto il profilo tematico, come quando se ne è voluto fare, incontrovertibilmente, l’«artista della solitudine e dell’alienazione». Continua a leggere→
Della produzione poetica di Friedrich Nietzsche – dalla quale trasse ispirazione la lirica d’avanguardia tedesca del primo Novecento – la ristampa einaudiana del 2011 (euro 15,00) ripropone tutte le composizioni sparse nelle opere filosofiche dell’autore: da Umano troppo umano (1878), Aurora (1881), La Gaia Scienza (1882-1887), Così parlò Zarathustra del 1883-1885, Al di là del bene e del male (1886), Nietzsche contra Wagner (1888), nonché gli Idilli di Messina (1882) e i Ditirambi di Dioniso (1885-1888).
Tutta forza del pensiero filosofico nietzschiano passa, infatti, anche attraverso la sua produzione poetica. La curatrice e la traduttrice, Anna Maria Carpi, ha ritagliato in questo libro le composizioni poetiche tratte dalle opere piú importanti di Nietzsche, che consentono di interpretare il pensiero dell’autore da un punto di vista assolutamente inedito.
In Umano troppo umano, Friedrich Nietzsche chiude l’aforisma 376 con il motto: “Non ci sono amici, non ci sono nemici”, e chiude il primo libro dell’opera con la doppia lirica Unter Freunden (Fra amici). Con il componimento poetico, tenuto fuori dal ragionamento filosofico, Nietzsche celebra il piacere, e si ritrova in compagnia dei suoi simili, i poeti, appunto. Continua a leggere→
Vi propongo ora un brevissimo brano di lettura da “Sommario di decomposizione” di E.M. Cioran nella traduzione di Andrea Rigoni e Tea Turolla (Biblioteca Adelphi, 1996, 4ª edizione): “La coscienza dell’infelicità”
«Qualsiasi cosa, elementi e atti concorre a ferirti. Corazzarti di sdegni, isolarti in una foresta di disgusto, sognare indifferenze sovrumane? Gli echi del tempo ti perseguiterebbero nella tue estreme assenze… Quando nulla può impedirti di sanguinare, le idee stesse si tingono di rosso o sconfinano come tumori le une sulle altre. Nelle farmacie non vi è alcun rimedio contro l’esistenza – solo palliativi per i fanfaroni. Ma dov’è l’antidoto alla disperazione chiara, infinitamente articolata, fiera e sicura? Tutti gli esseri sono infelici; ma quanti lo sanno? La coscienza dell’infelicità è una malattia troppo grave per figurare in un’aritmetica delle agonie o nei registri dell’Incurabile. Essa sminuisce il prestigio dell’inferno e trasforma i mattatoi dei tempi in idilli. Quale peccato hai commesso per nascere, quale colpa per esistere? Il tuo dolore, al pari del tuo destino, è senza motivo. Continua a leggere→
Czesław Miłosz, Premio Nobel per la Letteratura nel 1980, in uno dei suoi libri più celebri scritto alle soglie del nuovo millennio Abbecedario pubblicato da Adelphi nel 2010 a cura diAndrea Ceccherelli (euro23,00) scrive: “Se tu fossi un poeta, vedresti chiaramente che su questo foglio di carta scorre una nuvola. Senza la nuvola non può esserci la pioggia; senza la pioggia gli alberi non crescono; e senza gli alberi non possiamo fare la carta. La nuvola è essenziale perchè la carta esista. Dunque possiamo dire che la nuvola e la carta inter-esistono. “Inter-esistere” è una parola che non c’è ancora nel dizionario, ma se combiniamo il prefisso “inter” con il verbo “esistere”, otteniamo un nuovo verbo, “inter-esistere”, appunto. Senza la nuvola non avremmo la carta, dunque possiamo dire che la nuvola e la carta “inter-esistono”. Continua a leggere→
Arte e Poesia:Andy Milne a cura di Luigia Sorrentino
Ho conosciuto Andy Milne, compositore, al Castello di Civitella Ranieri, un’altura che domina la valle del Tevere e la città di Umbertide. La costruzione fu iniziata da Ruggero Cane Ranieri. L’opera venne completata da Raniero Ranieri pronipote di Ruggero Cane, probabilmente nel 1519. Nel 1950 una cugina americana Ursula Corning arrivò per un breve soggiorno a Civitella, ospite di Lodovico Ranieri. La signorina Corning è stata una delle prime alpiniste e sciatrici nelle alpi svizzere. Viveva e lavorara a New York e i suoi interessi includevano l’arte, la musica e i viaggi, con l’Italia, come meta preferita.
La Traduzione di Poesia a cura di Luigia Sorrentino
Ho conosciuto Angelo Tonelli (qui in una foto di Claudia Romiti) nel 2003, a Lerici, dove ero stata invitata a partecipare insieme ad altri poeti, proprio da Tonelli, a una lettura di poesie. Angelo mi colpì moltissimo e per diverse ragioni che non posso qui elencare, la più importante delle quali, credo, a pensarci bene, è fisica. Angelo mi rimase impresso per la sua corporeità, per l’andatura del corpo che sembrava incarnare il primo uomo. Emanava la sapienza di chi ha davvero toccato l’umano, di chi è sceso in quel corpo e non è più tornato in superficie.
Angelo Tonelli è considerato uno dei maggiori studiosi e traduttori italiani dei classici greci, ma non solo. Famosa è la sua traduzione de La terra desolata e dei Quattro quartetti di T. S. Eliot, pubblicata da Feltrinelli e giunta, nel 2010, alla sesta edizione. Ne scrive una significativa recensione Nicola D’Ugo, poeta, narratore, saggista, comparatista e traduttore. Dottore di ricerca in Letterature di lingua inglese alla Sapienza di Roma.
Ha raccontato la sua vita in un libro che sembra un film ma ha anche detto di essersi preso qualche licenza: “c’è la mia storia, ma non tutto quello che ho scritto è realmente accaduto”. Così Emir Kusturica ha presentato il suo libro ‘Dove sono in questa storia’ – Feltrinelli 2011, traduzione di Alice Parmeggiani Dri a Parma, nell’incontro conclusivo dell’Ottavo Festival della poesia che si è svolto nella città emiliana.
Il grande regista di Sarajevo ha parlato delle sue passioni e dei suoi maestri, citando in particolare Fellini la cui morte “mi colpì più della caduta del Muro di Berlino”. Tanti gli aneddoti – come quel capolavoro di ‘Amarcord’ rivisto quattro volte perché nelle prime tre, ancora giovane studente, si era addormentato – ma anche le notizie sui prossimi film: Kusturica ha infatti spiegato che il suo prossimo progetto su Pancho Villa sarà un film di sette capitoli con Benicio Del Toro come protagonista. Continua a leggere→
Il 10 luglio di 140 anni fa nasceva a Parigi Marcel Proust, scrittore celebre soprattutto per la sua monumentale opera ‘A la recherche du temps perdu’, una delle più venerate ma meno lette della letteratura occidentale. Insieme con i romanzi di James Joyce, infatti, i sette che compongono l’immensa ‘Recherche’ battono il record d’interruzione di lettura tra i lettori.
Lo scrittore francese vende come pochi altri autori della grande letteratura occidentale, al punto che in Italia, tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta Mondadori ha pubblicato una nuova traduzione della ‘Recherche’, a firma di Giovanni Raboni, curata da Daria Galateria e Alberto Beretta Anguissola, che ha “risollevato le sorti della casa editrice. Continua a leggere→
Rebecca Harding DavisPolvere di ferro, tre racconti alle origini del realismo americano, (Donzelli Editore, € 15). Edizione italiana a cura di Livia Terracina
Introduzione di Alessandro Portelli. Continua a leggere→
E’ in corso a Firenze fino al 1 luglio, un focus sul mondo della traduzione letteraria. Evento speciale della Nona Edizione di “Voci lontane, voci sorelle”, Rassegna Internazionale di Poesia diretta da Vittorio Biagini con una serie di incontri e letture che hanno come protagonista la Traduzione. (Nella foto, Elisa Biagini).
Tra i partecipanti i poeti Mariella Mehr, Alberto Nessi, Franco Loi, Elisa Biagini, e le voci di poeti immortali quali Bachmann, Montale, Quasimodo, Sebald, Celan, interpretate dai traduttori Camilla Miglio, Ada Vigliani, Anna Ruchat, Christoph Ferber, Maja Pflug, Elsbeth Gut Bozzetti, Jacqueline Aerne. Continua a leggere→
Perfetto amalgama di poesia e affabulazione, di ricordi lontani e paesi remoti, le prose de Il secondo amore di Joseph Roth ci trasportano in un mondo magico, popolato di giovani violinisti capaci di far danzare le stelle in cielo, agili ballerini col monocolo, clown lillipuziani e macrocefali, zingari accampati fra il bosco e la palude in una distesa di tende bianche. Continua a leggere→
Un nuovo Meridiano Mondadori curato da Carlo Ossola. Vita d’un uomo.Traduzioni poetiche è pubblicato ad un anno di distanza dall’edizione critica e dal commento del primo meridiano ungarettiano (curato dallo stesso poeta).
Nelle traduzioni di Mallarmé, Góngora, Saint-John Perse e Leopardi (in francese) Ungaretti mostra un volto nuovo, quasi sconosciuto alle nuove generazioni, un volto in cui quel dato meramente e scolasticamente biografico, la sua nascita ad Alessandria d’Egitto, pare assumere connotati letterariamente visibili: un volto in cui il rapporto dialettico tra le lingue illumina la lingua originale senza coprirla, senza farle ombra.
Vita di un uomo. Traduzioni poetiche di Giuseppe Ungaretti Mondadori 2011, (€60,00) Continua a leggere→
Ciò che più di tutto affascina Hölderlin è il ritmo armonico del vivente, che procede per opposizioni e unificazioni irrisolte. Divenire consapevole di questa alternanza, farla propria, tradurla in linguaggio metaforico è compito del poeta, il cui impulso creatore percorre una traiettoria eccentrica, in cui si alternano momenti di estrema naturalità a momenti di massima idealità. Ma affinché il vivente possa compiutamente manifestarsi nella poesia, è necessario il pensiero filosofico, che può scoprire e isolare quelle leggi calcolabili a cui il poeta deve piegarsi con libera scelta.
Scritti di estetica, di Friedrich Hölderlin, Editore SE (euro 23,00), a cura di Riccardo Ruschi
Nella copertina del libro Friedrich Hölderlin in un pastello di Franz Hiemer, del 1792