di Loretto Rafanelli
Lettura ardua, orfana di nomi, di indicazioni, di vie collaudate dalla storia e nella storia, poesia infine collocata nella ricerca di una identità impossibile. In A questa vertigine (Italic), Pietro Russo ci situa in una ‘palude’ esistenziale e storica, dove il lettore brancola tra un Io invadente e una ricerca di senso rispetto le cose del mondo. Ma non è questa la poesia acerba che deborda nel personale, nell’eccesso di una introspezione, perché comunque Russo ha occhi attenti per guardare il guardabile, ma soprattutto ha occhi attenti per tentare di guardare l’inguardabile. Continua a leggere