Adua Biagioli, “Il tratto dell’estensione”

da Il tratto dell’estensione, La Vita Felice 2018

Qualcosa ci dimentica su un davanzale
il geco piatto sul muro
incurante di un giro degli occhi,
moltitudini gazzelle fermentano steppe cremose
qualcosa trapassa e infrange quello che sono stata
ricompongo le superfici su cui cammino
i sogni sono gradini o salite.
Le distanze metri o minuscole fugacità.

*

Resoconti, combinazioni,
assuefatte corrosioni di corrispondenza:
tutto si concentra in penombre inesplose
anche ciò che ci lascia migliori,
così luce – così ribelli – così,
come mai ci siamo guardati.

*

Contammo i passi sui sentieri del fuoco
le more struggenti, maree della legna
il tè bollente tenuto nella gola,
ogni cosa seguì la selvaggia corsa del fiume
case scrostate, azzurrità, cicaleggio e cantilene
sillabe andavano morbide,
tutto scivolò in direzione del sole
una caduta lenta senza di noi.

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