Aldo Ferraris, “Parola a me vicina” Poesie 1972-2008

Aldo Ferraris

Descrizione

In questo volume di Aldo Ferraris sono raccolti 36 anni di poesia apparsa in pubblicazioni ormai non più in commercio. L’autore ha iniziato presto a scrivere e ha pubblicato il primo libro a 21 anni, seguendo un percorso di progressiva maturazione e consapevolezza del mezzo linguistico che andava esplorando. Da principio è stata una ricerca spasmodica sul linguaggio, quasi un corpo a corpo, che ha dato esisti controversi e a volte poesie non convincenti, di cui ha voluto comunque documentare la presenza.La completa e consapevole maturazione del linguaggio si è rivelata all’inizio degli Anni Novanta, quando forma e soggetto, significante e significato, si sono finalmente fusi in immagini e termini armonici e comunicativi. Dei primi libri è stata operata una selezione di testi e su diverse poesie l’autore ha introdotto varianti e correzioni. Non ha incluso le poesie degli ultimi tre libri, perché ancora in commercio e legati a diritti d’autore. Continua a leggere

Festival Internazionale di poesia civile

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Festival ammesso alla UNESCO’s World Poetry Directory. Dal 2005 l’unico festival italiano su un aspetto importante della poesia contemporanea. Con un premio alla carriera annuale che ha portato a Vercelli nelle passate edizioni Adonis, Luciano Erba, Evgenij Evtuschenko, Juan Gelman, Titos Patrikios, Lawrence Ferlinghetti, Maria Luisa Spaziani (con la pubblicazioni di loro testi inediti a cura di Interlinea), con reading di poeti italiani e omaggi ad autori di riferimento (da Emily Dickinson a David Maria Turoldo, da Giovanni Raboni ad Alda Merini).
Festival Internazionale di poesia civile città di Vercelli, 12-15 novembre 2014, manifestazione culturale di eccellenza promossa da Il Ponte, associazione attiva a Vercelli da oltre quindici anni alla ricerca della modernità fra tradizione e innovazione.
Presidente Luigi Di Meglio. Continua a leggere

Aldo Ferraris, “Moltitudine”

moltitudineLetture

“Siamo immersi nella realtà come pesci in un acquario, docili, spesso indifferenti, altre volte crudeli.
Nella realtà delle cose che sono parte di noi, ma che noi tendiamo a ignorare per non inabissarci nella loro necessità, che ci spaventa.
Le cose, remissive, pazienti, che sopportano la nostra esistenza, concedendosi senza pretendere nulla.
Le cose, sagge, che sanno tutto di noi, in una sorta di personificazione o animismo dell’umile materia.
Una moltitudine che condiziona silenziosamente le nostre esistenze.
Noi, immersi in una realtà che abbandoniamo ad ogni nuovo desiderio, per riviverla nuovamente, sapendo che non c’è altra comunanza con le cose che la tenerezza del commiato.”
Aldo Ferraris Continua a leggere