Vi proponiamo oggi due poesie di Iya Kiva, poeta ucraina. La prima si presenta senza titolo nella versione italiana di Valentina Meloni e Alessandro Achilli. La seconda poesia Anno Domini Ucraina è del 2015. È scritta in russo dalla stessa Iya e è tradotta da Valentina Meloni.
вісім років казати: в мене вдома війна
щоб нарешті прийняти: мій дім – це війна
її потяг повільний зі сходу на захід країни
у якому смерть життя перевозить
ніч заходить у землю судомами квітів змарнілих
і лягає в роти нам гнилими зубами мовчання
наша мова тепер – волонтерсько-біженський чат
у якому сирени співають пісень Одісею
наша пам’ять тепер – брудна вишиванка свободи
її довга хода від серця до серця
per otto anni ho continuato a dire: la mia casa è in guerra
per accettare finalmente che la mia casa è la guerra
nel suo lento treno da est a ovest del paese
la morte porta la vita
la notte sta precipitando a terra
con grappoli di fiori appassiti
ed entra con denti marci di silenzio nelle nostre bocche
la nostra lingua ora è una chat tra volontari e rifugiati
in cui le sirene intonano canti a Ulisse
la nostra memoria oramai è la sporca camicia ricamata della libertà
il suo lungo cammino da cuore a cuore
(Traduzione di Valentina Meloni)
otto anni a dire: da me c’è la guerra
per capire finalmente: la mia casa è la guerra
col treno che piano va a ovest da est
con la morte che porta la vita
arriva la notte coi crampi di fiori avvizziti
ci entra in bocca coi denti marci del silenzio
la nostra lingua: una chat di profughi
sirene che cantano a Ulisse
la memoria: oramai uno sporco libero ricamo
che va piano piano da un cuore a un altro cuore
(Traduzione di Alessandro Achilli)