Con le mani chiodate
si alzano in volo
guardando la madre
che ha il volto prosciugato
e questa terra molle, lo sai, è l’unica
che resta tra la nascita e l’orma saccheggiata…
guardateci, dicono da un campo arato,
è la nostra sorella, la vita,
quella semina di bambini che picchiano,
picchiano sulle corde del cielo
e non sanno, loro, la scrittura di sasso
l’esito che hanno scavato
con un occhio nel letto e l’altro,
in croce, sull’arenile. Continua a leggere
Roberto Carifi, da “Amorosa sempre”
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