C’è un clandestino a bordo
e non racconta storie di dolore
perché lui è tiranno e assassino.
Il grande corpo che mi proteggeva
è diventato debole e insicuro.
Quello che so di lui è che ti spezza
e ancora non so niente del veleno
che lotterà al mio fianco per cacciarlo.
dicono di sperare nella scienza,
ma non dicono i vuoti e le paure.
Dicono di restare positivi,
ma non dicono l’ansia che mi inghiotte.
Parole sulla carta le mie fughe,
isola che non c’è la mia fermezza.
Dicono che il dolore ci rafforza:
ero più forte quando la tua voce
era l’approdo delle mie incertezze.
da: “Chiodo senza cappello”, Festinalenteedizioni, 2014