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“Vita e morte della montagna” di Antonio G. Bortoluzzi finalista XXI e XXIII edizione Premio Calvino, Edizioni Biblioteca dell’immagine
IL LIBRO
Nessuno era riuscito a cacciarli via. Non la povertà dell’Ottocento, né il massacro delle due guerre mondiali. Non la miseria del dopoguerra, né l’emigrazione. Non erano state la fame, le malattie, le alluvioni e nemmeno i terremoti.
Se n’erano andati dalla loro montagna perché l’avevano voluto, uno alla volta, lungo la strada asfaltata. In fondo alla valle c’era qualcosa alla portata di tutti.
Il lavoro. Il benessere. E pareva meglio di quanto avessero mai avuto. Giacomo Casàl è stato licenziato Continua a leggere