Lader de Diu (Quando Dio canta)

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Franco Loi, Lader de Diu (Quando Dio canta), Giuliano Ladolfi Editore (2013)

“Come abbiamo bisogno di Dio! come siamo lontani!”: questo il tormento dell’uomo e del poeta, questa è la meta della sua “quete”, questa è l’angoscia di una vita e di una condizione. I versi di Franco Loi sono religiosi nel senso più profondo del concetto: Dio si trova insito nel suo intero essere, nel suo pensare, nel suo agire, nel suo amare; per lui è l’Alfa e l’Omega, è la gioia e il tormento, è presenza e assenza, è voce ed è silenzio, è realtà e sogno, è verità e assurdità; Egli è vivo e operante nel rapporto con il mondo.

Giuliano Ladolfi

Come scrive Giuliano Ladolfi nella introduzione al libro , i versi di di Franco Loi sono “religiosi nel senso più profondo del termine”. E aggiunge: “In questi versi si avverte l’atmosfera dei Salmi , ricreata in un modo assolutamente originale: c’è lo spirito della parola di Dio, non un vezzo letterario; si sente l’identico vigore della preghiera, che spinge a interrogarci, a mettere a nudo le nostre debolezze, a fare i conti con i nostri problemi.”

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Il mondo ha bisogno di poesia

La vostra voce
a cura di Luigia Sorrentino

Quaranta poesie per abbracciare il mondo: Antonella Addea, Maria Dilucia Eliana Farinon, Flavio Villani, Ezio Spataro, Karisa Kahindi leggeranno le proprie poesie e di grandi poeti di tutto il mondo:

Natalia Molebatsi, Sergej Esenin, Liu Xiaobo, Yukio Mishima, Sunil Gangopadhyay, Leonard Cohen, William Carlos Williams, Nicanor Parra, Andrew Barton-Paterson detto “Banjo, Karin Maria Boye, Grigore Vieru, Jenny Joseph, Joyce Lussu, Mahmùd Darwìsh, Nuvola Azzurra Irochese, Giacomo Leopardi. Continua a leggere

Stig Dagerman, “Racconti”

Nello scaffale, Stig Dagerman
a cura di Luigia Sorrentino

Stig Dagerman è stato accostato ad autori del Novecento come Camus, ma se le convenzioni letterarie hanno gioco in questo avvicinare, per contenuti e qualità di scrittura Dagerman ha un carattere solo suo. Nei decenni scorsi sono apparsi in italiano vari titoli dello scrittore scandinavo, editi da Iperborea, tra cui Bambino bruciato, Il viaggiatore e Il nostro bisogno di consolazione.

Lo stile di Dagerman è asciutto e nello stesso tempo la pagina brucia, porta un intero mondo. L’angoscia che spesso traspare, nucleo di un umanità che non trova risposte, così come l’amarezza di cui soffrono i suoi personaggi, specchio dell’interiorità di Dagerman, possono in parte spiegare anche lo sconforto cui infine cedette. Ne II nostro bisogno di consolazione scriveva: Continua a leggere

Opere Inedite, Marina Bisogno

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

“Ho un rapporto duplice con la poesia: da un lato la leggo per osservare il mondo, capire l’umanità attraverso la sua ricerca del tutto; dall’altro la leggo per imparare parole, per osservare le forme della scrittura. Sul comodino ho sempre un romanzo celebre, l’opera di un esordiente e una silloge. Inoltre la poesia mi ha salvata. In un periodo abbastanza difficile ho iniziato a scrivere poesie, o meglio impressioni poetiche. Sentivo una spinta verso una forma espressiva immediata, diretta, e poi Virginia Foderaro, direttrice di Opposto.net, le ha pure pubblicate, senza chiedermi nulla in cambio. Dopo, ho continuato a scrivere, sono migliorata e tutto senza mai di smettere di leggere. Amo Pessoa, Ungaretti, Neruda, Salinas, Gatto. Seguo la Gualtieri e la trovo bravissima. Insomma per me la poesia è ricerca indefessa, è l’ineffabile che si fa verbo…è musica.”
di Maria Bisogno Continua a leggere