Le immagini del mondo di Cristiana Cafini

Appuntamento

Venerdì 22 Marzo 2013 alle ore 17.00 alla libreria Arion-Ready Cavour di Roma (Viale Cavour, 255),
presentazione dei tre volumi di Cristiana Cafini: “Immagini del Giappone nel Mikado di Gilbert & Sullivan” collana Biblioteca di Sinestesie n. 5 (2012); “L’influenza dell’Oriente nel Teatro musicale Europeo di fine secolo” , collana Biblioteca di Sinestesie n. 6 (2012) con Prefazione di Piero Mioli; “A Cristiana”, collana Biblioteca di Sinestesie n. 7 (2013).
Interventi di: Angelo Favaro, Piero Mioli, Luigia Sorrentino. Coordina l’incontro Alberto Granese. Continua a leggere

In memoria di te, Cristiana Cafini

In memoria di te: Cristiana Cafini
a cura di Luigia Sorrentino

Cara Cristiana,
mi rivolgo a te con tutto l’affetto che provo per te per ringraziarti per la luce e la speranza che hai gettato su di me con le tue parole d’amore quando sono venuta a trovarti in ospedale. Tutta la sofferenza che portavi nel corpo è sparita quando, con un filo di voce, hai raccontato a noi presenti, l’esperienza della guarigione. Continua a leggere

Opere Inedite, Cristiana Cafini

Cristiana Cafini l’ho conosciuta qui dove lavoro, a Rainews. Il suo aiuto è stato prezioso e indispensabile in molti momenti della mia vita lavorativa. Cristiana è una donna generosa e speciale, e non solo perchè occupa nel mio cuore un posto speciale… Ho scoperto di recente i suoi versi, e così ho compreso “perchè Cristiana è Cristiana”. La sua è una poesia che desidera “Desidero la notte madre,/ accarezza la mano/ del sogno ninna nanna,/ appena sussurrato il bacio,/ bianco foglio,/ spazio vuoto,/ dove scrivere il mio nome” ed è poesia che è desiderata […] “tu sei irraggiungibile / su quell’alta montagna/ esitante e fremente / mi muovo alla sua cima,/ ma sempre ti allontani, muta/ distante, dai miei sguardi.”

In questo gioco d’amore, di avvicinamento – con occhiali – e di allontanamento  – senza occhiali – si annida la poesia di Cristiana che dice: “Sono./Non sono.”
(Luigia Sorrentino)

Cristiana (lei lo ricorderà sicuramente) una volta mi ha detto : “La poesia mi ha insegnato a vedere l’invisibile. Direi, anche, l’essenziale. Ha asciugato le lacrime dai miei occhi“.

di Cristiana Cafini 

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