Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino
—
A mia madre
All’improvviso tacquero le rondini.
Solo un trillo, un grillo beffardo,
ferì il silenzio: l’estate attonita
che ardeva dietro ai vetri. Poi,
in un attimo, la rana, leggera,
spiccò il salto. Un breve sussulto,
un tonfo, un’eco sospesa e un’acqua
quieta restò: un segreto di pietra. Continua a leggere
Opere Inedite, Antonio Carano
Rispondi