Paul Celan e Gustav Chomed ,«Ho bisogno delle tue lettere»

Il carteggio di Paul Celan con Gustav Chomed, compagno di scuola e amico di giovinezza, è tra le corrispondenze del poeta quella che copre il più ampio arco temporale. La prima lettera, molto lunga e molto personale di Celan, è del 1938, anno in cui il poeta andò a Tours per studiare medicina (si tratta in assoluto di uno dei primi documenti epistolari di Celan). Le ultime lettere risalgono agli ultimi mesi di vita di Celan. Dal 1962 (anno della ripresa dei con- tatti tra i due amici), al 1970, ci sono diverse interruzioni dovute ai ripetuti ricoveri di Celan per via di una profonda crisi psichica, conseguenza, in gran parte, dell’Affaire-Goll e delle accuse di plagio. Il carteggio è di una straordinaria intensità e schiettezza. I due amici non si rincontreranno più dopo la partenza di Celan da Czernowitz e proprio perché Celan custodisce in Chomed (consapevolmente, i due amici ne parlano) un’idea dell’amicizia e dell’umano che sempre meno riesce a ritrovare nel suo mondo reale occidentale, il rapporto epistolare resiste nel tempo.

Paul Celan – Gustav Chomed, «Ho bisogno delle tue lettere», a cura di Anna Ruchat, FinisTerrae di Ibis 2024

Traduzione di Annalisa Nelson e Maria Chiara Susini

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“Questa stupida faccia”, la Clizia

  • Irma Brandeis, Gianfranco Contini, «Questa stupida faccia» - 1
 

Irma Brandeis,  Gianfranco Contini, “Questa stupida faccia” . Un carteggio della ” Clizia”nel segno di Eugenio Montale, a cura di Marco Sonzogni, prefazione di Domenico De Martino (Archinto, 2015).  Continua a leggere

In uscita il carteggio tra Giulio Einaudi e Carlo Dionisotti

Anteprima editoriale

“Colloqui coi vecchi libri. Lettere editoriali” Interlinea Edizioni, 2012.  Il carteggio tra Giulio Einaudi e Carlo Dionisotti a cura di Roberto Cicala, con un’intervista di Mauro Bersani.

A Torino, giovedì 25 e venerdì 26 ottobre 2012, il convegno “Giulio Einaudi nell’editoria di cultura del Novecento italiano” celebra il centenario del grande editore alla Fondazione Luigi Einaudi (Palazzo d’Azeglio, via Principe Amedeo 34) con relazioni, tra gli altri, di Massimo L. Salvadori, Gian Carlo Ferretti, Domenico Scarpa, Vittorio Strada e Cesare Segre. Continua a leggere

Pavese a Bianca Garufi, “vorrei essere la mano che ti protegge”

“Vorrei essere almeno la mano che ti protegge – una cosa che non ho mai saputo fare con nessuno e con te invece mi è naturale come il respiro”. Così Cesare Pavese si rivolge, in una lettera del 21 ottobre 1945, a Bianca Garufi, la futura scrittrice che all’epoca lavorava nella sede romana della casa editrice Einaudi, di cui lo scrittore e poeta piemontese era consulente.

E sempre a Bianca, amore non del tutto corrisposto, Pavese in quell’autunno postbellico scriveva ancora: “Tu sei veramente una fiamma che scalda ma bisogna proteggere dal vento. A volte non so se un mio gesto tende a scaldarmi o a proteggerti. Anzi allora m’immagino di fare le due cose insieme e questa è tutta la mia e la tua tenerezza come una cosa sola”.

Si intitola “Una bellissima coppia discorde” il volume che per la prima volta raccoglie integralmente il carteggio tra Cesare Pavese e Bianca Garufi (1945-1950), curato da Mariarosa Masoero e pubblicato da Olschki Editore editore (pagine 166, euro 20). L’importanza di questo volume consiste, oltre che nel valore letterario e documentario delle lettere stesse, nel fatto che si tratta della prima corrispondenza di Pavese con una donna a vedere la luce.
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