Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino
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Giorgio Casali mi invia per Opere Inedite la sua raccolta di versi “Sotto fasi lunari” – che ha un andamento poetico molto musicale – contiene già nell’epigrafe di Cesare Pavese la sua dichiarazione di poetica: “Tutto questo mi fu familiare, e direi quotidiano se il succedersi di quei giorni non mi paresse tuttora illusorio, tanto che a volte l’intera stagione mi riesce, a ripensarci, una sola giornata che vissi in comune“.
La poesia come ‘vivere comune’, come ‘spazio condiviso’ quindi, nella buona e nella cattiva sorte. Sotto questo cielo do’ a Giorgio il ‘benvenuto’, e intravedo nella foto del suo profilo qui accanto, qualcosa di “familiare”. Giorgio ha il volto di un fratello remoto – o futuro – nella poesia. Continua a leggere