Working class poet. War poet. Angry poet.
Poeta operaio. Poeta di guerra. Poeta arrabbiato.
Sono alcune delle molte definizioni che la critica ha riservato a Tony Harrison in questi ultimi decenni.
Il maggiore poeta inglese vivente, figlio della classe operaia e nutrito di cultura classica, raccoglie le sue poesie inedite più recenti in un libro provocatorio, confermando la tensione civile che lo contraddistingue, anche quando mescola i miti della classicità e le crisi in medio oriente: «sul mar nero… se le mie pietre radenti potessero continuare a saltare / arriverebbero in Georgia, sul Caspio, in Afghanistan…»
Il Festival Internazionale di Poesia Civile città di Vercelli ha consegnato a Tony Harrison il premio alla Carriera il 12 novembre scorso. Il grande poeta inglese è stato accolto dal presidente dell’associazione culturale “Il Ponte “(organizzatrice del festival) Luigi Di Meglio, dal sindaco di Vercelli Maura Forte e dal rettore dell’Università del Piemonte Orientale Avogadro, Cesare Emanuel. Harrison è stato presentato criticamente dal suo traduttore italiano, Giovanni Greco, e dall’editore Roberto Cicala.
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Tony Harrison, "Afrodite del mar nero"
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