Riletture
a cura di Luigia Sorrentino
—
“De Chirico, la Metafisica del Mediterraneo” (ed. Rizzoli, 1998)
—
Dall’astrattismo alla metafisica
di Silvano Trevisani
De Chirico si colloca, per Belli e gli astrattisti, in un momento di svolta nel processo di destrutturazione della realtà fenomenica, così come individuata dal classicismo.
In particolare, l’importanza fondamentale di de Chirico per Carlo Belli, teorico dell’astrattismo italiano, che fece capo alla galleria milanese “Il Milione” e ai suoi artisti, sta in due momenti precisi: 1) Egli rappresenta, come ampiamente descritto in “Kn”, un elemento fondamentale per il recupero della classicità nella sua più giusta (cioè più moderna) dimensione, scevra dalla retorica e ricondotta all’essenzialità; 2) Egli è la chiave di volta per il passaggio all’astrattismo geometrico, attraverso l’impero della geometria che individua come conquista principale di de Chirico. Continua a leggere