Opere Inedite, Michele Maria Colzani

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Sono quasi delle invocazioni, le poesie che invia Michele Maria Colzani. Di sicuro, la sua voce, cerca l’anima del mondo ma esprime anche la necessità di un’armonia fisica perduta chissà dove. Il presente e il futuro, perduti anch’essi, chissà dove. “Nei miei pensieri si posavano nuove speranze”, scrive. Altrove  scrive “I pensieri illuminanti sono necessari alla vita”.

“Fin dalla mia giovinezza – scrive ancora Michele Maria Colzani – sono sempre stato attratto dai libri e nella mia vita ne ho letti a centinaia, di tutti i generi, dalle commedie di Plauto ai libri gialli di Agatha Cristy, dai romanzi storici di Dumas ai legal thriller moderni di Grisham. Dopo anni di letture ho scoperto la beat generation con i romanzi di Kerouac e ho trovato colui che ho eletto a mia guida poetica, Allen Ginsberg. Scrivo ininterrottamente da quando avevo vent’anni e, oltre a varie raccolte di poesie, ho scritto anche vari brevi romanzi.
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