Oltre che poeta, Jürg Halter è anche paroliere, rapper e performer, ha scritto e pubblicato opere a quattro mani e lavorato con numerosi artisti. La musica, il gesto performativo, la contaminazione artistica ed espressiva e la capacità di ascolto dell’altro che la produzione artistica sinergica comportano entrano prepotentemente in ciascuna delle sue poesie, lasciandovi evidenti tracce a livello stilistico e formale. La poesia di Halter è infatti sempre studiata e calibrata con precisione in ogni suo singolo aspetto: dal ritmo – asciutto e regolare, scandito e deciso – alle scelte lessicali, sempre accorte e pertinenti. La lingua dei suoi versi sembra avere sempre come sottostante presupposto la recitazione orale. Essa cerca infatti di conseguire la massima comunicatività possibile, evitando l’eccessiva letterarietà e l’astrazione, servendosi di parole quotidiane e di uso comune, facendo talvolta il verso alla poesia stessa in quanto proiezione narcisistica di sé. Continua a leggere
Jürg Halter, “Temiamo la fine della musica”
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