Faraj Bayrakdar, il poeta siriano dissidente: “la scrittura è un atto di resistenza”

Faraj Bayrakdar, poesta siriano dissidente, pubblica “Specchi dell’assenza”.
«La scrittura in carcere è stata un atto di resistenza» dichiara Faraj Bayrakdar, il poeta siriano che è stato arrestato più volte dal regime di Hafez Assad subendo il completo isolamento dal 1987 al 1993, senza carta né inchiostro per scrivere. In questa raccolta immagina specchi che «potevano / essere acqua pura / puro silenzio / o almeno puro pianto» ma le circostanze li hanno trasformati in «pietra / e il tintinnio del tempo e del luogo / aveva una macchia che somiglia a sangue».

Eppure, anche nell’assenza dal mondo e nella crudezza della detenzione, il poeta pensa che «un uccello / basta / perché non cada il cielo». Con la stessa fede incrollabile nell’uomo e nella parola, Bayrakdar, rilasciato nel 2000 e residente in Svezia dal 2005, continua a scrivere e a lottare contro il regime degli Assad, per una Siria libera e democratica. Continua a leggere

In Cina, poeta dissidente condannato a 7 anni

Zhu Yufu, scrittore cinese noto per il suo dissenso nei confronti del governo, è stato condannato a sette anni di carcere per una poesia con cui aveva chiesto ai compatrioti di scendere in piazza e protestare. Lo riferisce il gruppo Difensori cinesi dei diritti umani, spiegando che il verdetto è arrivato dal tribunale della citta di Hangzhou. All’udienza erano presenti l’ex moglie e il figlio di Zhu, membro di un gruppo di scrittori e intellettuali al centro di una repressione delle autorita cinesi destinata a prevenire rivolte ispirate alla primavera araba. Negli ultimi mesi, altri tre dissidenti hanno ricevuto condanne da nove a dieci anni di carcere per sovversione o incitamento alle rivolte.