RISVEGLIO
Ora c’è tempo. Tanto. Ammasso
di aghi e fili che si dipana
senza prima e senza poi come tutto
del resto, senza, soltanto ora
e dentro quell’ora tutto quel che
sappiamo e potremo sapere,
accartocciato e dentro, noi,
il nostro essere nel tempo. Così.
FUORI TEMPO
Il sonno s’è incrinato un poco,
quanto basta per andare in cucina,
farsi un caffè
e guardare dalla finestra il giorno
che non viene…
In anticipo su tutto,
sulla luce in particolare
e fuori tempo, come sempre:
la strada non è ancora la strada,
ma una forma del sogno,
quello di prima,
quello che sognavo
quando correvi in calzoncini
e canottiera –
e al posto dell’asfalto
ci sono vetri
colorati e sottili –
e tu
“Vado via” dicevi.
“Per sempre”.
ARRIVO
L’aria di fine marzo sottile
è già tiepida
la stazione brulica di gente pesta
torno da un viaggio
ma non so quale
e sento usignoli ovunque nell’aria
la stazione sprofonda dentro gli occhi
è un sasso del passato
e frana
cammino su un filo
cammino…