Tu che sbatti i capelli da sinistra-destra
Non mi lasciano leggere in tram, e soprattutto tu, che sbatti i
capelli a destra e sinistra.
Li lanci nel mezzo della pagina, splasch, scompaiono tutte le
parole, perché io alzi lo sguardo.
Che cosa direbbe Jane Hirshfield, perché mi sono fermato
nel mezzo della sua poesia To Judgment: An Assay?
Tu con i tuoi capelli mi cambi la vita,
come il “carciofo che cambia il sapore
di tutto cio che si mangia dopo di lui,” dice Jane.
I capelli hanno una strana natura, in apparenza morta: li puoi
tagliare, bruciare, ma crescono ugualmente.
E allora le mie dita vive li girano, li aggrovigliano, intrecciano la
propria vita alla vita altrui, cambiano il suo sapore.
Nel caso migliore posso sperare,
nel bagliore delle tue braccia, che appaiono all’improvviso,
sollevando i capelli, pettinandoli con le dita,
per poi di nuovo farli cadere
sulla pagina del libro spietatamente,
come l’acqua che alla fine del turno dal barbiere
versano dal secchio sulla strada.
traduzione di Marina Lipovac Gatti Continua a leggere