Nietzsche, “Also sprach Zarathustra”

di Lorenzo Chiuchiù

OLTREUOMO

Chi è l’ Übermensch di Nietzsche? Non è un potenziamento delle facoltà o delle capacità dell’umano: in luogo di «superuomo» sarebbe dunque da accogliere l’intuizione di Gianni Vattimo che, ne Il soggetto e la maschera, traduce Übermensch con oltreuomo.
L’uomo, scrive Nietzsche in Al di là del bene e del male, è «non ancora stabilmente determinato». Il filosofo rigetta le due antropologie alla base della tradizione filosofica e teologica occidentale: l’essenza dell’uomo non è decisa né dalla natura né da Dio. L’essenza dell’uomo non è cioè fondata sulla razionalità, sul pensiero e sul linguaggio propri e distintivi dello zoon logon echon, dell’«animale razionale» nella Politica di Aristotele.  Ma l’uomo non è nemmeno l’Adam della Genesi, nato dal respiro divino (in ebraico ruah) che anima la terra (adamah). L’uomo non è  «a immagine e somiglianza» (Genesi, I, 26) del creatore. L’uomo è per Nietzsche, un animale non stabilizzato, un «animale profondo», come rileva Giorgio Colli in Dopo Nietzsche. E proprio l’inquietudine circa la sua propria essenza lo rende un essere pericoloso. Nietzsche sembra far propria una sentenza di Sofocle in Antigone: «non esiste nulla di più inquietante dell’uomo». Continua a leggere

Intervista inedita a Giorgio Bassani, ‘Così ho raccontato gli ebrei’

Un ebreo che racconta storie di ebrei da un punto di vista diverso. “Non ho mai accettato l’idea di raccontare la loro storia solo attraverso l’Olocausto”. Così si espresse Giorgio Bassani (che qui vediamo nell’inconfondibile foto di Dino Ignani) nel maggio del 1984 in un’ intervista alla rivista francese ‘Chroniques Italiennes’, firmata da Elisabeth Kertesz-Vial, inedita in Italia e pubblicata dalla Nuova Ferrara. L’autore del ‘Giardino dei Finzi Contini’ parlò a ruota libera, di Ferrara, di ebraismo e di letteratura.

 

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