di Eleonora Rimolo
Nelle poesie di ” Promemoria” di Andrea Bajani l’uomo è “un essere gettato nel mondo”, alla maniera heideggeriana. Il suo modo di aggrapparsi alla vita e di sentire la consistenza del proprio esserci è trovare un intimo accordo con le cose che lo circondando: gli oggetti diventano strumenti affettivi, simboli di un sentimento che permane tra “piatti e bicchieri per mangiare”. Il tentativo di uscire dalle strutture entro le quali trascorriamo le nostre giornate non porta ad una rinascita né la natura fornisce risposte certe: in realtà i grandi spazi inquietano, nascondono un mistero ancor più fitto e meno comprensibile della nostra esistenza (“Affacciarsi alla finestra/trovarsi il mare sulla destra”). Continua a leggere