Seamus Heaney, la potenza di Virgilio e del libro VI dell’Eineide

SEAMUS HEANEY E LA DISCESA AGLI INFERI

COMMENTO DI BIANCA SORRENTINO

 

Il fascino che alcuni maestri sono in grado di esercitare sui propri allievi suscita, da parte di questi ultimi, una devozione che si traduce in costante pensiero e che, a volte, innesca una scintilla di creatività. Proprio in nome della pietas nutrita nei confronti del suo insegnante di discipline classiche, poche settimane prima di morire, nel 2013, Seamus Heaney firma un’appassionata resa inglese del VI libro dell’Eneide. Non si tratta di un esercizio di stile fine a se stesso, né di un inopportuno sfoggio di erudizione, bensì di un gesto gentile compiuto per onorare la memoria del passato e riscattare quel capriccio del destino in virtù del quale da studente egli dovette tradurre per l’Esame di Maturità il libro IX.

Il sospiro del suo professore di Latino, padre Michael McGlinchey, – «Oh, ragazzi, vorrei che fosse il libro VI» – è il poetico pungolo che irresistibile strega il giovane Heaney e lo incita da adulto a fare i conti con i ricordi.

Questo dialogo mai concluso con l’antico, che non si limita a una riproposizione impersonale, scaturisce in prima istanza dalla radicata consapevolezza che il mito classico fonda l’occidente e che accostarsi a Virgilio vuol dire scoprire il significato profondo della discesa agli Inferi. Se nella produzione poetica del bardo di Bellaghy il confronto con l’Eneide si era finora caricato di allusioni al particolare contesto irlandese, reso incandescente dalla guerra civile, quest’estremo richiamo del classico si nutre di un’esigenza biografica privata: così, dall’urgenza pubblica di dar voce alla Storia cantando i troubles dell’Irlanda del Nord a quella intima di elaborare la perdita del padre e misurarsi a sua volta con il mistero della morte, la poetica di Heaney si lascia pervadere dalla potenza del capolavoro virgiliano. Continua a leggere

Virgilio, venduta una sua opera per oltre un milione di euro

Curiosità

Una rarissima seconda edizione a stampa delle opere di Virgilio (70-19 a.C.) è stata venduta per 1.182.875 sterline (pari a 1.382.794 euro) ad un’asta di Christie’s a Londra. Ad aggiudicarsi la copia stampata a Venezia nel 1470, da Vindelinus de Spira, è stato un antiquario americano. Era stimata tra 500.000 e 800.000 sterline.

L’edizione, recentemente riscoperta, comprende le Bucoliche, le Georgiche e l’Eneide. La sua rarità è indicata dal fatto che l’ultima copia delle opere di Virgilio stampate nel 1470 sul mercato fu venduta quasi un secolo fa, nel 1920.

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Cinque finalisti al Gregor Van Rezzori

Appuntamento

Jennifer Egan con “Guardami” (Minimum Fax), Etgar Keret con “All’improvviso bussano alla porta”  (Feltrinelli), Atiq Rahimi con “Maledetto Dostoevskij” (Einaudi), Juan Gabriel Vasquez con “Il rumore delle cose che cadono” (Ponte alle Grazie) e Jeanette Winterson con “Perché essere felice quando puoi essere normale?” (Mondadori). 

Sono questi i libri che compongono la cinquina del Premio Gregor von Rezzori – Città di Firenze per la migliore opera di narrativa straniera tradotta in Italia, giunto alla sua settima edizione. Continua a leggere