Eugenio De Signoribus, poesie

Eugenio De Signoribus

(dove)

dove si culla il seme tatuato
di code anfibie gialle e nere
che nascondono i volti, se li hanno…
all’ombra di radici familiari
in quale ansa tempestosa sboccia
nell’inflorescenza degli anni
la filacciosa violenza simulacra,
colorazione accesa delle acque
che poi traversa nelle rapide menti…

Eugenio De Signoribus, da Altre educazioni, Crocetti, 1991

*

Domande

Perché la parte oscura
ancora può dolere
e tarla la coscienza
banale o no il sapere?
E il perdono chiesto
all’uomo e all’Uomo
incontra nel languore
come una spina dura?
C’è verità nel suono
che stride in interiore?

Eugenio De Signoribus, da L’altra passione, Interlinea, 2020

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Vivian Lamarque con “Madre d’inverno” vince il Premio Metauro 2016

vivianlamarqueIl Premio Letterario Metauro nasce nel 1994 ed è giunto quest’anno alla XXIII edizione. Attraverso la qualificata giuria tecnica individua tre significativi libri di poesia contemporanea, pubblicati in Italia nel biennio che precede l’edizione corrente. È sostenuto e promosso dall’Unione Montana Alto e Medio Metauro, Provincia di Pesaro e Urbino, Regione Marche, Presidenza del Consiglio Regionale, Biblioteca Comunale di Urbania dove ha sede la segreteria. Il presidente del premio è il poeta marchigiano Umberto Piersanti. Continua a leggere

Paolo Valesio apre il ciclo “Officina della poesia”

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A Bologna, martedì 20 ottobre 2015 alle ore 18.00, presso la Libreria Coop Zanichelli (Piazza Galvani 1/), si apre il ciclo “Officina della Poesia” con la presentazione di “Storie del Testimone e dell’Idiota”, poesie inedite di Paolo Valesio.

La plaquette, con un’incisione inedita di Riccardo Piccardoni, è pubblicata a tiratura limitata e rilegatura a mano dall’Associazione Culturale La Luna, nata in territorio marchigiano e che ha già pubblicato, fra altri, testi di Eugenio de Signoribus, Yves
Bonnefoy, Wislawa Szymborska, Alessandro Parronchi, Carlo Volponi, Giovanni Giudici, Mario Luzi e Carlo Bo.

Il programma degli incontri, è a cura di Alberto Bertoni, Pier Damiano Ori e Paolo Valesio.

Le storie di Guido Monti

                                                          
                                                          
Nota di Alberto Pellegatta
Il titolo del nuovo libro di Guido Monti, Fa freddo nella storia (Stampa, Varese 2014) proviene da un testo di Giorgio Caproni che continua così: «Voglio andarmene. Dove / anch’io, col mio fucile scarico, / possa gridare: Viktoria!». È con questa premessa che l’autore ci porta davanti al grande«fondale della storia». Il discorso si apre su una realtà inquieta, in disfacimento, per «grattare quel vuoto» e raggiungere una «fina liberazione», una fine «sempre più vocativa».
Sono i paesaggi di Rosai e Morandi, della grande pittura «nostrana»: una «stradina ingoiata / dalla festa», la «furia del malore», i «platani a cornice». Continua a leggere