Nello scaffale, Sonia Gentili
a cura di Luigia Sorrentino
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La nuova raccolta di poesie di Sonia Gentili prende in prestito, se così si può dire, il titolo “Parva naturalia” dalla versione latina dei Brevi Trattati di Aristotele sulle scienze naturali. E in realtà questo libro pone in essere quel che potremmo definire una sorta di Teatro naturale (prendendo anche qui in prestito il titolo di un’altra opera di poesia, questa volta però di un altro poeta, Giampiero Neri). Come il grande filosofo greco, Sonia Gentili si cala nella vita dell’animale e del vegetale – ma anche in tutto ciò che espressione di vita – e ne cerca la sintesi percettiva, interrogandosi su ciò che palpita e respira, il vivente, cercando nell’emozione – accrescimento, vera ricchezza della vita animale -l’eventuale relazione tra l’anima e la corporeità. La scrittura in più lingue (italiano, francese, latino) e il passaggio dall’una all’altra lingua attraverso l’autotraduzione sono un tratto costitutivo della sua espressione poetica. E’ come se la Gentili, attraverso le tre lingue tentasse una riconciliazione tra la lingua dei padri e la lingua dei figli. Continua a leggere
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Addio a Anita Galliussi Seniga
Se n’è andata a 87 anni Anita Galliussi Seniga, donna tenera e tenace che aveva attraversato gli orrori della Russia di Stalin e del Fascismo.
Il ricordo di MAURIZIO CAPRARA
Anita Galliussi Seniga era una persona buona e gentile. Per ricordarla, ho pensato di riscrivere qui quanto sognava nel 1936, a poco più di dieci anni, e che appuntò in una pagina del suo libro “I figli del Partito”: “Mosca, 22 agosto. Da grande… voglio fare l’aviatrice. Le mie compagne di Ivanovo conoscono questa mia passione e mi chiamano liotcik, cioè pilota. Mi sono lanciata col paracadute da una torre alta venticinque metri costruita nel Parco di cultura e di riposo di Mosca. A dire il vero in cima alla torre, con tutte le cinture già allacciate e con lo sportello della piattaforma di lancio aperto, ho avuto un attimo di esitazione. Sotto vedevo la mamma, piccola, che mi attendeva. Ho fatto un passo nel vuoto e per brevi attimi sono caduta a peso morto, poi il paracadute ha rallentato la discesa. E’ stata un’esperienza meravigliosa”. Continua a leggere
Carlo Michelstaedter, Poesie
Nello scaffale: Carlo Michelstaedter
a cura di Luigia Sorrentino
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Le Poesie di Carlo Michelstaedter pubblicate dalla Piccola Biblioteca Adelphi a cura di Sergio Campailla nel 1987 in prima edizione, (ripubblicate negli anni successivi fino all’ottava edizione del 2011), sono ancora troppo poco conosciute e poco lette. Eppure, si tratta di un autore eccezionale e unico nel suo genere, segnato da un’esistenza troppo breve, conclusasi tragicamente, nel 1910 con un gesto estremo, il suicidio, a soli 23 anni.
Ma chi era Carlo Michelstaedter? Qual è la sua storia? E che cosa ha rappresentato la sua opera nel panorama della cultura italiana del Novecento?
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