Per noi randagi piove sempre una notte
opportuna, un’occasione di scavi
nella memoria delle campagne,
una possibilità di voce. Le parole
escono da una stiva segreta
quando le stelle se le porta lo scirocco
e l’erba tumultua oltre il motore dell’auto.
Spegni dunque i tuoi fari, concedi
alla fronte uno spicchio d’aria lunare.
Che il mare qui è un oceano d’occhi che spiano,
un caldo fuori stagione che preme e chiama.
La carta trema tra le nostre mani, la debolezza
e spinge a un silenzio che è sguardo e fuoco
e luminosa è l’attesa.
Filippo Davoli, Poesie (1986-2016) Transeuropa Edizioni, 2018 Continua a leggere