Paolo Febbraro, “Fuori per l’inverno”

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Molti i temi e le soluzioni formali: le cinque sezioni affrontano la Storia, la Natura e l’Io nelle loro varie forme, evocando personaggi e miti del passato o affrontando decisamente il qui e ora.

Febbraro convoca più aspetti del mondo sulla propria pagina sonora e spesso tagliente, spaziando fra il monologo narrativo, la nuda scena e l’elegia, ma sempre riconducendo alla propria cifra stilistica personale, come un regista di teatro, le diverse figure che si presentano alla sua immaginazione.

Dalla quarta di copertina

I versi di Paolo Febbraro hanno da sempre un timbro ben riconoscibile, un elemento costruttivo razionale, un recitativo che si afferma nella forte suggestione ritmica dei suoi accenti. La sua è una vocazione teatrale, in qualche caso romanzesca, che contrastano con gli ideali che attraversano le poetiche del secolo scorso, che miravano a investire liricamente la realtà, o a fondarla nella parola. Continua a leggere