di Alessio Alessandrini
Olimpia, la raccolta di versi di Luigia Sorrentino (Interlinea, 2013 ; Recours au pòeme éditeurs, 2015 traduzione in francese di Angèle Paoli) invita il lettore a inoltrarsi in un viaggio lirico quanto più lontano dalle ricerche poetiche del contemporaneo. Essa, infatti, immerge in una trama lirica dove l’oggettuale e il fenomenico, il materico sembrano latenti se non del tutto negati.
Ci si sente subito avvolti in una dimensione altra, in un paesaggio – quello mediterraneo degli ulivi e del biancore, degli afrori abbacinanti e della macchia oscura – di contrafforti, fitto di misticismo e sacralità.