Ungaretti, l’autorità della poesia

02/10/1957
Nella foto: il poeta Giuseppe Ungaretti a una conferenza
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IL MISTERO DELL’ESISTERE

COMMENTO DI FABRIZIO FANTONI

La poesia “Il porto sepolto” di Giuseppe Ungaretti, è tra le più importanti del Novecento. Composta nel 1916, mette in evidenza le profonde innovazioni stilistiche che Ungaretti apportò alla poesia italiana a lui contemporanea.

Il testo rivela una straordinaria novità formale rispetto alle correnti poetiche dell’epoca distaccandosi sia della magniloquenza dannunziana sia, dalle ironica “calata di tono” della tradizione crepuscolare.

La parola poetica, restituita di tutti i suoi valori antichi e primogeneii diviene lo strumento per giungere al cuore dell’esistere. Ogni elemento di questo testo rimanda a una dimensione mitica o simbolica: il poeta (nuovo Orfeo) deve tentare un viaggio negli abissi dell’essere e della coscienza, verso ciò che è stato dimenticato e di cui si è perduta ogni notizia. Lo strumento per giungervi è la parola poetica che deve portare alla luce e diffondere il mistero che dimora nel simbolico “porto sepolto”.
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