Il Mediterraneo è ormai un cimitero. Cinquantaquattro persone, meta delle quali eritree, sono morte in un ennesimo viaggio della speranza a bordo di un gommone partito dalle coste della Libia e diretto verso quelle italiane. Solo uno dei passeggeri dell’imbarcazione è sopravvissuto, un eritreo. E’ stato lui a raccontare dell’odissea, iniziata a fine giugno sulle coste libiche e che si è conclusa dopo due settimane in modo tragico.
“I forti venti avrebbero spinto indietro l’imbarcazione, un gommone che dopo alcuni giorni ha iniziato a sgonfiarsi” ha raccontato il testimone agli operatori dell’Unhcr che lo hanno incontrato. A bordo non c’era acqua e gli immigrati sarebbero morti, progressivamente, di sete e disidratazione dopo aver tentato di bere anche l’acqua salata. Continua a leggere