Adonis, “La foresta dell’amore in noi”


L’ultima raccolta di poesie di Adonis pubblicata in Italia “La foresta dell’amore in noi“, versi potenti e brevissimi, tradotti dall’arabo da Fawzi Al Delmi rientra tra i grandi classici riproposti  nel 2017 nella Nuova Collana Tascabili edita da Guanda. Si tratta di un testo inedito del più famoso poeta di lingua araba : Adonis è siriano, ma da anni vive a Parigi. Gli altri poeti pubblicati nella stessa collana dei Tascabili sono il premio Nobel Seamus Heaney, Charles Bukowski, Jacques Prévert, Dylan Thomas e Pier Paolo Pasolini.


Adonis, che oggi ha 87 anni (il suo vero nome è Ali Ahmed Saïd Esber), ha impiegato un anno per scrivere queste poesie, brevi e certe volte brevissime. che tornano potentemente a evocare temi come esilio e migrazioni, ma soprattutto, al centro, c’è il corpo della donna: mani, fianchi, natiche, seni e corpi. “Perché Adonis è terribilmente giovane dentro, e ha ancora tanta la voglia di viaggiare, raccontare, amare” dichiara Luigi Brioschi direttore editoriale di Guanda dal 1986. Vero è che la questione della donna e della sua emancipazione nel mondo arabo è un tema caro al poeta siriano.

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Pier Paolo Pasolini, “Carne e cielo”

 

pasolini_salaniLa casa editrice Salani (Gruppo editoriale Mauri Spagnol) pubblica Carne e cielo, una selezione di poesie di Pier Paolo Pasolini per giovani con un’introduzione di Valerio Magrelli.

Per questa speciale occasione, l’immagine della collana economica di poesia per giovani di Salani viene rinnovata utilizzando il tratto particolare e di immediato impatto dell’illustratrice Olimpia Zagnoli.

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Dall’ Introduzione di Valerio Magrelli

PPP: POLITICA, PELLICOLA, POESIA

“Uno scaffale. Se dovessi riassumere la lenta e inarrestabile crescita dell’eredità lasciata da Pasolini forse non potrei farlo meglio che con questa semplice immagine. Infatti i contributi critici sul suo lavoro (versi, narrativa, saggistica, teatro cinema) occupano un metro lineare della mia libreria – la libreria di un lettore che non è né un italianista né un ‘pasolinologo’. Mentre scrittori forse altrettanto grandi sono fatti oggetto di pochi, magari ottimi ma sporadici studi (da Moravia a Parise, dalla Ortese alla Morante, per non parlare dei nostri poeti), Pasolini, insieme al suo fraello rivale Calvino, conosce ormai un successo planetario. Con un particolare non indifferente: se l’autore di “Marcovaldo” esiste solo in forza della sua scrittura, PPP si è andato trasformando in profeta, martire, corsaro, visionario, politico e credente. Quanto all’estero, poi, si pensi che paesi distanti fra loro come la Francia e l’India tributano alla sua memoria un vero e proprio culto. Continua a leggere