Piccoli ricordi, aneddoti e battute su personaggi che vanno da Landolfi a Ungaretti, (nella foto con Leone Piccioni), da Gadda a Cardarelli, da Carrà a Manzù, “scritti in questi tempi bui, per far nascere un sorriso”, come dice l’autore, Leone Piccioni, sono stati appena raccolti in un libricino edito da Pananti, ‘Memoriette’. Questi finiscono per darci piccoli particolari su temi, atmosfere, valori che sono poi alla base delle pagine critiche raccolte proprio in questi giorni da Nicomp-Saggi col titolo “Vecchie carte e nuove schede 1950-2010” (pp. 224 – 16,00 euro), che raccoglie ritratti di scrittori e recensioni meditate e sentite che vanno dal maestro Ungaretti (di cui Piccioni a curato ‘Tutte le poesie’ per i Meridiani Mondadori) all’amato Gadda e arrivano ai nostri giorni con Daniele Del Giudice o Cristina Comencini, Fleur Jaeggy o Valentina Fortichiari, “autrice di un solo libro, per ora, ma promette chiaramente un futuro”.
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Fleur Jaeggy, indimenticabile autrice
La scrittrice Fleur Jaeggy, traduttrice e saggista, amica di Ingeborg Bachmann e Thomas Bernhard, i cui libri sono editi da Adelphi, ha ottenuto il Premio 2011 della Fondazione del Centenario della Banca della Svizzera Italiana “in riconoscimento della fama internazionale ottenuta grazie al suo tenace impegno in una scrittura intesa come arte del levare e come strumento di esplorazione di realtà inquietanti ed essenziali”.
L’autrice dell’indimenticabile “I beati anni del castigo” – Premio Bagutta nel 1990 – il romanzo di cui Iosif Brodskij ha detto: «Durata della lettura: circa quattro ore. Durata del ricordo, come per l’autrice: il resto della vita», riceverà il Premio domani, mercoledì 14 settembre, alle ore 18, durante una cerimonia nella Sala Montanelli della Fondazione Corriere della Sera, in via Solferino 26/A a Milano. Continua a leggere