E’ morto dopo due giorni di agonia il giovane esiliato tibetano che lunedì a New Delhi si era dato fuoco, in segno di protesta contro l’imminente visita ufficiale in India del presidente cinese Hu Jintao, giuntovi proprio oggi per il summit dei ‘Brics’, per colmo di paradosso in programma in un Paese tradizionalmente rivale di Pechino, con il quale condivide però l’ascesa verso la sommità dell’economia globale.
La vittima, Janphel Yeshi (vedi anche qui) di 27 anni, era stato ricoverato con il 98 per cento della superficie corporea consumato dalle gravissime ustioni. Continua a leggere