John Keats, Ode all’autunno

John Keats

All’autunno

Tempo di nebbie e d’ubertà matura,
Dell’almo sole amico prediletto;
Tu che, seco, la vite ti dai cura
Di far felice d’uve, intorno al tetto,
E di pomi i muscosi alberi adorni,
Gonfi la zucca, e alle nocciuòle un sapido
Gheriglio infondi, e i frutti empi di nettare,
E ancor fai gemme, ultimi fior per l’api,
Ond’esse credon che coi caldi giorni
Sopra la terra Estate ognor soggiorni,
Per cui trabocca ogni umida celletta:

Chi non ti ha visto tra le tue ricchezze?
Talor chi cerca scopre te: sei colco
Su un’aia, pigro, ventilanti brezze
Fra i tuoi crini asolando; o presso un solco
Mezzo-mietuto, mentre il tuo falcetto
Lascia di tagliar l’erba e i fiori attorti,
T’infondono i papaveri il sopore;
O, attraversando un rivo, il capo eretto,
Come spigolatrice, a volte porti;
O, ad un torchio di sidro, gli occhi assorti
Tu fissi al gemitio per ore ed ore.

Dove son, dove i cantici di Maggio?
Non pensarvi, hai tu pur tua melodia:
Quando, affocando il dì che muor, d’un raggio
Roseo le stoppie opaca nube stria,
Un coro di zanzare si querela
Tra i salci fluviali, in basso o in suso
Spinte, secondo il vento cada o aneli,
E dai borri gli agnelli adulti belano,
Cantano i grilli, ed un gorgheggio effuso
Fa il pettirosso da un giardino chiuso,
Rondini a stormi stridono pei cieli.

Traduzione di Mario Praz Continua a leggere

Krzysztof Kamil Baczyński

Krzysztof Kamil Baczyński, reproduction by: Andrzej Szypowski/East News

Krzysztof Kamil Baczyński, reproduction by: Andrzej Szypowski/East News

Nota e traduzioni di Fabio Izzo

Fu davvero un proiettile, figliolo,/ o fu il tuo cuore che si spezzò?

Considerato dai suoi connazionali come uno dei più grandi poeti del Ventesimo secolo,  Krzysztof Kamil Baczyński è purtroppo sconosciuto al di fuori della Polonia.

Per i critici letterari polacchi non è secondo a nessuno, anzi, si sprecano le parole d’elogio, a partire dall’endorsement avuto a suo tempo da Czesław Miłosz, per arrivare alle parole d’elogio che vengono tuttora spese nei suoi confronti dagli insegnanti di letteratura nei prestigiosi atenei a stelle e strisce, sembra proprio che nessun amante di poesia lo ha dimenticato, nel presente come nel passato. Infatti, recentemente Magda Romanska, stella nascente della drammaturgia e docente di Yale, lo ha così descritto nel mondo social digitale: “Bob Dylan, William Shakespeare, Pablo Neruda e James Dean, tutti in uno.” In altre parole: un romantico per eccellenza.

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Grande evento di poesia e musica a Villa Shelley

Appuntamento

Sabato 18 maggio 2013 dalle ore 17:00 alle ore 20:00 a San Terenzo in Villa Shelley e Parco Shelley, si svolgera’ È-vento di poesia: 20 poeti per la rigenerazione dell’Occidente: 20 poeti da tutta Italia occuperanno simbolicamente Villa Shelley in nome dell’anima e della poesia, per coniugare la tradizione orfica e romantica con le aperture linguistiche e contenutistiche più innovative, cavalcare l’Oltre, evocare l’impossibile, scoprire magie nell’ordinario, scavalcare il reale in nome della libertà, liberi da ogni condizionamento culturale, religioso, politico. Per seminare l’insperabile nel cuore della “terra desolata” e sollecitare una profonda eticità nella gestione della res publica.

L’evento e’ organizzato da Massimo Maggiari e Angelo Tonelli per conto del College of Charleston, e dell’Associazione Culturale Arthena, con il Patrocinio del Comune di Lerici e della Fondazione Dino Olivetti. Continua a leggere

Qual è il valore di un inedito di Charlotte Bronte?

Un inedito manoscritto della giovanissima Charlotte Bronte (1816-1855), una poesia scritta all’età di 13 anni, è stato venduto all’asta dalla casa Bonhams di Londra per 92 mila 450 sterline (circa 107mila euro). Un prezzo da record stellare, più che doppio rispetto alla stima (40 mila). Un anonimo collezionista privato inglese pur di aggiudicarsi il minuscolo pezzo di carta su cui è scritto il componimento, che si può leggere solo con una lente di ingrandimento, non ha badato a spese ed ha ingaggiato una gara al rialzo con altri tre pretendenti.

Il poema intitolato “I’ve been wandering in the greenwoods” (Io ho vagato nelle foreste) è firmato “C. Bronte” ed è datato 14 dicembre 1829. L’autografo dell’autrice di “Jane Eyre” è stato battuto dalla casa Bonhams insieme ad oltre 260 manoscritti raccolti in 40 anni dal collezionista Roy Davis di Oxford. Continua a leggere