I colombiani “amano la poesia perché la confondono con la speranza”, questa sembra essere l’estrema sintesi della riflessione che fa del festival di Medellin il poeta Carlo Bordini (nella foto di Fulvio Pellegrini).
Ebbene, vi invito a leggere questa lettera. Si tratta di una lettera indirizzata ‘convenzionalmente’ a me, nella realtà riguarda noi tutti. Leggetela. Pone interrogativi importanti sulla poesia, sullo scrivere o sul ‘performare’ poesia. Sull’ essere o non essere poeta.
Certo Carlo, forse non bisognerebbe confondere la poesia con la speranza. Bisognerebbe pensarci, quantomeno parlarne… Non so come la pensino i nostri lettori. Lo scopriremo, nei commenti a questo post.
RIFLESSIONI SUL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI POESIA DI MEDELLIN
di Carlo Bordini
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Cara Luigia,
Volevamo fare una discussione a tre sul Festival Internazionale di Poesia di Medellin, Luigi Cinque, Francesco Pontorno e io. Luigi Cinque perché ha partecipato anche lui al festival, come me (lui nel 2010, io nel 2011), Francesco Pontorno perché molto interessato alla cosa. Volevamo registrarla e mandartela. Per una serie di ragioni, soprattutto di tempo e di lavoro, questo non si è potuto fare. Allora ti mando questa lettera io, poi loro magari interverranno più tardi, oppure si farà finalmente questa discussione a tre.
Te lo mando come lettera perché vorrei mischiare narrazione e considerazioni. Questo è una specie di racconto. Continua a leggere