I Vincitori della V Edizione del prestigioso Premio Cetonaverde 2011, sono stati annunciati dalla Presidentessa del Premio Mariella Cerutti Marocco, selezionati dalla giuria presieduta da Maurizio Cucchi. I vincitori sono: Corrado Calabrò Premio Cetonaverde in memoria di Luigi e Tere Cerutti; Premio Poesia Edita a Milo De Angelis con il libro Quell’andarsene nel buio dei cortili edizioni Mondadori 2010; Premio internazionale alla carriera a Micael Krüger (nella foto). Continua a leggere
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Premio Cetonaverde 2011 a Calabrò, De Angelis e Kruger
Vincitori della V Edizione del prestigioso Premio Cetonaverde 2011, sono stati annunciati dalla Presidentessa del Premio Mariella Cerutti Marocco, (nella foto) selezionati dalla giuria presieduta da Maurizio Cucchi (nella foto).
Premio Cetonaverde Poesia in memoria di Luigi e Tere Cerutti a Corrado Calabrò: ‘Poeta che con i suoi versi ha dato un contributo significativo alla diffusione della poesia italiana a livello internazionale’.
Premio Poesia Edita a Milo De Angelis: Per il libro Quell’andarsene nel buio dei cortili edizioni Mondadori 2010.
Premio internazionale alla carriera a Micael Kruger. Continua a leggere
A Venezia, poeti per Czesław Miłosz
Poeti per Czesław Miłosz, letture dedicate a uno dei più grandi poeti e saggisti di tutti i tempi, nato a Szetejnie, Lituania, 30 giugno del 1911 e scomparso a Cracovia, 14 agosto 2004.
L’omaggio a Czesław Miłosz, nel centenario della sua nascita, è stato ideato e organizzato dall’Istituto Polacco di Roma nell’ambito del festival “Incroci di civiltà”.
A Czesław Miłosz nel 1980 gli fu conferito il Premio Nobel per la Letteratura con la motivazione: “A chi con voce lungimirante e senza compromessi ha esposto la condizione dell’uomo in un mondo di duri conflitti.” Continua a leggere
Michael Kruger, Il coro del mondo
Protagonista della scena culturale tedesca e austriaca e attento lettore di letterature straniere, fra cui l’italiana e l’israeliana, Michael Krüger è un nome di primo piano nella lirica tedesca, insignito dei più prestigiosi premi nazionali. In italiano è già apparso come poeta, saggista e narratore. Il coro del mondo (Mondadori 2010 (euro 15), tratto dall’antologia tedesca “Archine des Zweifels” (2001), dalle raccolte “Kurz vor dem Gewitter” (2003), “Unter freiem Himmel” (2007) e dalla recente “Ins Reine” (2010), è un itinerario in una poesia vicina e comprensibile, estranea alla mistica della parola ma con la grande liederistica romantica alle spalle. Kriiger è un malinconico, un “amico della morte” che tende l’orecchio al “cantico dell’inanità” ma fa parlare il visibile – la natura viva, acque, boschi e animali ora tangibili ora alieni -, gli uomini in perenne ricerca di giustificazioni e anche un suo io che dice cose che non si aspettava di dire. Inatteso per noi anche il suo ironico ma cordiale “undicesimo comandamento”: “non morire, / ti prego”. E la storia? Per l’ironico, per l’irridente non conta granché, e meno ancora conta la grandezza: “Una mucca pascola davanti alla casa / l’ultima di una fila di mucche. / Una loro antenata, bianco-marrone,/ fu presentata a Napoleone, / poco prima che incontrasse Goethe a Weimar”.
Questa raccolta, curata da una poetessa e traduttrice come Anna Maria Carpi, comprende versi pubblicati in Germania tra il 2000 e il 2010: essa presenta perciò al pubblico italiano nel modo finora più ampio e articolato la poesia di un autore che si caratterizza per l’asciutta esattezza intellettuale della sua pronuncia e per l’efficacia della sua meditazione in versi, capace di coinvolgere i temi più diversi con ironia e tensione al tempo stesso.
Come vanno le cose
E’ tutto tranquillo. Non è successo niente.
L’errore si scoprire il mondo lo rimpiangiamo da un pezzo.
Ogni colpo di vanga, ogni osso ritrovato, ogni speranza dissepolta:
la loro inefficacia è dimostrata da un pezzo. Le rovine
si edificano su progetto, anche questa una vecchia soluzione per dopo.
Sulle macerie artificiali abitano famiglie, accanite
a distribuire foto a colori: istantanee senza garanzia.
Si parlava di una piccola lista di obiezioni,
ridicolaggini, non mette conto di parlarne: non mette conto
comunque d’interrompere gli altri.
Tutto è tranquillo. Non è successo niente.
Le piccole ferite sanguinano come al solito, i ritardi
non hanno motivo. In altre parole, in altro modo,
detto altrimenti: il caso ne esce di nuovo vittorioso,
la ragione è battuta: nemmeno questo
le si vede addosso. Il suo profilo si è fatto più morbido
da quando parla solo di se stessa, i suoi occhi sono
più accademici, ogni sua uscita è facilmente scusabile.
E’ uno spasso diabolico starla a guardare: le soavi
drammatizzazioni della sua indifferenza.
E’ tutto tranquillo. Non è successo niente.
I sentimenti si sono fatti meno vistosi, era da aspettarselo, l’odio,
si è mutato in invidia. Non vi eccitate,
niente storie, niente malinconie: il finanziamento dell’apatia
è assicurato. L’export si sta riprendendo. La vita
è ora capace di miglioramento, finalmente
gli sforzi sono valsi la pena. Al museo, indifese,
le timide ambizioni dei passati:
a ognuno si fa chiaro come il sole su cosa si è infranta la storia.
Non è successo niente. E’ tutto tranquillo.
L’alfabeto è di nuovo in uso, le tabelline,
il dialogo ha congiuntura. I vecchi cappelli,
le vecchie profezie, i vecchi fenomeni: tutto
sembra nuovo. Ognuno da ieri ha la chiara sensazione
di esserci. Ognuno si presenta bene. Ognuno guarda ognuno
con interesse. Le conversazioni balbettanti
sono ammutolite, tutto scorre, fluisce, gli intimi
deragliamenti non ci sono più. L’oscuro è stato eliminato:
aforismi descrivono il mondo con mortale chiarezza.
da Il coro del mondo, Mondadori 2010
Michael Krüger, sassone, è nato a Wittgendorf nel 1943 ed è cresciuto a Berlino. Attualmente risiede a Monaco, dove dirige la casa editrice Hanser e la rivista “Akzente”.
Poeta e romanziere, in Italia ha pubblicato le raccolte Di notte tra gli alberi (2003) e Poco Prima del temporale (2005). Fra le traduzioni italiane delle sue opere ricordiamo Perchè Pechino (1987), Il ritorno di Himmelfarb (1995), La fine del romanzo (2000), La violoncellista (2002) e La commedia torinese (2007).