Gli oceani intonano distanze sopra il fuoco
e le lontananze asiatiche cambiano la mente.
Gli uomini camminano, si parlano, si annientano:
un animale deforme con milioni di teste
che fa confusione e che sporca e che si fustiga da solo.
Invece nel verso dell’orso polare resta una pietà
dopo che ha macchiato di un sacrificio rosso
la santità del ghiaccio. Continua a leggere