Da LA SECONDA VOCE ( Transeuropa, Massa, 2018)
Cancellazione
I.
Il tormento sfiora ancora le cose
la mattina, nella poca luce, sfiora la tua bocca
dove è offerta in sconto
anche l’infanzia.
Basterebbe poco, la tua benedizione,
un balzo nella schiena, una strana ubriachezza
nel sonno, dove l’argilla ancora asciuga
il confine e non c’è solo
una promessa per anziani, una crepa.
Dalla parte opposta scorrono carrelli
da ipermercato, scivolano dentro
‒ la nostalgia, oltre la ferita.
No, non è grave, questo perdere
questo slittar via, mi dici.
Lo smottamento corteggia la materia,
la mater materia offre nuove legature
e i nostri piedi non tengono il ghiaccio
dentro la gola.
Unica certezza, unica sorte:
una comunità d’ignoti, in marcia, in ressa,
in fuga, nel balzo esatto
dentro l’addio.