Non del silenzio ho paura
ho paura del vuoto della caduta
del piede in fallo
tortura delle parole incespicate
di quelle senza controllo
delle mie parole allo sbando
le ascolto ragliare in una cantilena
senza motivo senza cervello
nervosamente m’insorgo
al solo sentirle strisciare
sgusciare dalle mie labbra
da sotto la lingua non mai dalla testa
vorrei bastonarle picchiarle
terribilmente sgridarle
e a spinte farle cadere
a calci e unghiate farle rientrare
al recinto dei discorsi sconnessi
ma come mi sanno ridurre perché
non cresca premura né venga
riparo che accolga la mia stortura
l’insensatezza il canto rotto
d’imperfezione
Da: “L’inciampo” (2015) Continua a leggere