François Rannou

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(a Marsiglia…)

Questa donna i cui
occhi soli
sono visibili pone il
fiume contro la sua
tempia per
la prima volta

queste parole ripetute
nella sua memoria « la
lussureggianza del giardino
del Sicomoro e della sorgente
all’ingresso di Heliopolis »
appaiono sul
muro

le sue labbra si aprono quando lei
chiude gli occhi le
unghiate del mattino su
di lei tracciano una
griglia per i suoi
sogni già
finiti

François Rannou
(Traduzione di Luigia Sorrentino) Continua a leggere

Compie quarant’anni “Somiglianze”, di Milo De Angelis

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Milo De Angelis

 

Giovedì 10 novembre 2016, ore 20, Quarant’anni di Somiglianze con Milo De Angelis. Casa della Poesia, Laboratorio Formentini, via Formentini 10, Milano.

La somiglianza

Era
nelle borgate, camminando in fretta
quell’assolutamente
oltre
che dai libri usciva nella storia
radendo le bancarelle, d’estate.
Domanderemo perdono
per avere tentato, nello stadio,
chiedendogli di lanciare un giavellotto
perché ritornasse l’infanzia.
Non si poteva
ma la somiglianza era noi
nell’immagine di un altro, ravvicinato, nel sole
volevamo trattenere il nostro senso
verso lui
in un gesto da rivivere: chi poteva sancire
che tutto fosse al di qua?

Prese la rincorsa, tese il braccio. Continua a leggere

The Anthology of Contemporary Italian Poetry

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Nota di Luigia Sorrentino

In Anteprima segnalo l’uscita di “Italian Contemporary Poets“, a cura di Franco Buffoni (FUIS, 2016) la prima antologia di poeti  italiani contemporanei ideata e realizzata in Italia per i lettori la cui lingua madre, o seconda lingua, è l’inglese.  Essa è destinata alla circolazione internazionale come facile strumento per la diffusione del pensiero poetico italiano. Da qui la scelta del curatore di selezionare solo quaranta poeti e di pubblicare le poesie e le biografie interamente in lingua inglese e senza testo a fronte. Quaranta poeti viventi pienamente attivi sulla scena italiana degli ultimi anni. Continua a leggere

Gianluca Fùrnari

gianluca_furnariÈ più di questo? Mano nella mano
noi come passatori lungo strade
rifratte in te, la luce che non cade
benché sia notte… – Amore, è tutto vano:

non valgono la messa a fuoco, il piano
di affioramento, il grido per evadere:
qui si va in giro sempre a luci rade,
non si cospira, si respira piano –

poi ero solo… ero dentro una visione
planetaria di me, del temporale…
Dunque, amore, è così che fa la morte –

ero l’uomo proteso sulle porte
del sonno e, insieme, il sogno che lo assale
e annulla in sé qualsiasi ribellione.
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Nadia Agustoni, “Racconto”

copyright photo: Poesia, di Luigia Sorrentino

copyright photo: Poesia, di Luigia Sorrentino

di Luigia Sorrentino

Nadia Agustoni dopo “Lettere della fine” pubblicato nel 2015 con la collana “licenze” Vydia Edizioni, ci consegna un nuovo libro di poesie, “Racconto“, nella collana “i domani” Nino Aragno Editore, curata da Maria Grazia Calandrone, Andrea Cortellessa e Laura Pugno. Con questa raccolta la Agustoni consacra la seconda fase della sua produzione poetica inaugurata proprio con le “Lettere“, opera seconda classificata al Premio Poesia Città di Fiumicino 2016. Continua a leggere

“Nella punta là in alto dei Climiti”

elena_salibra_w6001-204x300-2La Fondazione Il fiore ha pubblicato nel 2016 “Nella punta là in alto dei Climiti”, studi su Elena Salibra con Nove poesie inedite.

La poetessa e il critico: la poesia nel suo farsi

di Marco Santagata

Come molti dei presenti in questa sala ho avuto il privilegio di godere dell’amicizia di Elena Salibra. Una amicizia vera, di quelle confidenti e profonde. Credo però di essere, se non il solo, uno dei pochi ad avere avuto il privilegio di intrecciare un dialogo, non è eccessivo dire quotidiano, con Elena poeta. Non posso dire di aver visto nascere un poeta, ma di aver seguito passo passo la sua maturazione, fino alla conquista di una cifra espressiva originale, questo lo posso dire. Continua a leggere

Paolo Febbraro

paolo_febbraroLa foto di Paolo Febbraro è di Dino Ignani

AUTORITRATTO
da un’idea di Luigia Sorrentino
a cura di Fabrizio Fantoni

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Autoritratto (olio su tela, febbraio-aprile 2016)

Sono nato il 29 gennaio 1965, a mezzogiorno, più di venti giorni dopo la scadenza naturale della gravidanza. Non volevo uscire all’aperto: una suora ha dovuto far forza con le braccia sulla pancia di mia madre e quando sono emerso avevo una clavicola lussata. Diciamo pure che sono nato grazie alla violenta intercessione mondana della Chiesa.

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Sacha Piersanti, “Pagine in corpo”

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A cura di Luigia Sorrentino
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Dalla Prefazione di Roberto Deidier

Questo primo libro di Sacha Piersanti racconta: l’avventura del misurarsi con la lingua, una lingua che si dilata oltre il presente, oltre la quotidianità, perché la sua dimensione è quella della Poesia, da qualunque galassia arrivi. Annullando il tempo, o meglio la storia, Piersanti può ampliare i propri confini espressivi, ma pagando comunque un prezzo: quello di aver creato un linguaggio in perenne tensione, sempre affacciato sulla contemplazione di quel cosmo, da cui prima o poi dovrà decidersi a prendere le distanze per abitare infine il proprio cosmo. Per dare alle sue parole una casa. […]
Queste prime poesie che segnano il suo esordio, lasciano intuire che la forzatura di Piersanti saprà orientarsi e far lievitare la sua lingua verso la conquista, o come diceva Calvino la “fondazione di uno stile”, per reinventare un mondo, o quegli spazi di mondo, che per noi possano continuare a parlare, a dare quel senso che solo la poesia può dare.
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Alberto Toni

alberto_toni_autoritrattoLa foto di Alberto Toni è di Dino Ignani

AUTORITRATTO
da un’idea di Luigia Sorrentino
a cura di Fabrizio Fantoni
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Sono nato a Roma in via Ciro Menotti, 26, tra il lungotevere delle Armi e piazza Mazzini. I ricordi che ho di quel luogo sono legati alle zie, le sorelle di mio nonno, Ada e Anna, che lì hanno abitato fino alla fine. Noi intanto, i miei genitori ed io, ci eravamo trasferiti a Cavalleggeri, avevo, credo, due o tre anni. Ho varcato di nuovo quel portone qualche anno fa, ero in zona per alcune sedute di agopuntura. Ho cercato di ritrovarmi, come è normale, di figurarmi gli appartamenti delle zie, al secondo e terzo piano, se non sbaglio. Ma il ricordo di via Ciro Menotti è legato anche a una festa fine anni Settanta, forse a casa di Scialoja e Gabriella Drudi (un giardino d’angolo con il lungotevere), con Pagliarani che accenna una mossa di twist e James alla chitarra. A quel tempo frequentavo il Laboratorio di Elio e muovevo i primi passi in una Roma poeticamente vivissima. Continua a leggere

Roberto Deidier

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AUTORITRATTO
Da un’idea di Luigia Sorrentino
A cura di Fabrizio Fantoni

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Nati sotto Mercurio
di Roberto Deidier

Un cielo stellato mette di buon umore, come un oroscopo favorevole. Alle stelle non ho mai pensato se non in questi termini. A parte poche figure evidenti, non ho mai riconosciuto neppure le costellazioni, e ho preferito creare altre immagini, più mie, come per disobbedire a quel gioco enigmistico in cui si devono unire tra loro tutti i punti e viene fuori qualche strano oggetto o un animale troppo stilizzato. Fin da piccolo ho cercato i miei oggetti e i miei animali, usando il cielo notturno come una lavagna. Perfino quando ho acquistato un discreto telescopio, l’entusiasmo è durato poco: in un’estate particolarmente limpida, con alcuni pianeti nella posizione adatta, sono riuscito a vedere le lune di Giove. Poi, passata la stagione, il telescopio è tornato nel suo scatolo e Giove si è allontanato per chissà quanto ancora. Continua a leggere

Per Valentino Zeichen

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foto di ELISABETTA CATALANO

di Biancamaria Frabotta

Man mano che i giorni passano dalla sua morte annunciata eppure da tutti percepita come improvvisa gli amici di Valentino Zeichen ne sentono la mancanza. Continua a leggere

Anna Cascella Luciani

IMG_6824LA FOTO DI ANNA CASCELLA LUCIANI E’ DI DINO IGNANI

AUTORITRATTO
Da un’idea di Luigia Sorrentino
a cura di Fabrizio Fantoni
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“Famme resta’ co’ tte sinnò me moro”

di Anna Cascella Luciani

Ricevo, poco fa – siamo a fine maggio 2016 -, una mail nella quale mi si dice – io, Anna, non sono nella mia città – Roma -, in quest’anno -, non si è ancora data la possibilità, l’occasione di una casa per un rientro nel mio luogo di sempre – una piccola lapide per me – per il mio lavoro di poesia -, vorrei fosse messa – quando arriverà il momento -, nel muro di cinta del cimitero acattolico di Roma – detto anche degli Inglesi – alla Piramide Cestia – e il muro quasi confina con un terreno, forse di proprietà del Campidoglio, dove gatti romani vengono accolti, protetti -, ricevo una mail nella quale mi si dice “mi siederò in balcone, a leggere”. Fine maggio, un sabato.
Chiedo in quale parte della città il balcone sia.
“Dalle parti di piazza Sempione, conosci la piazza?”, mi risponde la giovane romana.

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Sulla poesia di Valentino Zeichen

valentino_zeichen3di Fabrizio Fantoni

Ironico e bizzarro, funambolico e beffardo, Valentino Zeichen è noto ai lettori di poesia per il tono distaccato e impassibile, per quel suo “non prendersi sul serio” che ha caratterizzato, sin dagli esordi, gran parte della sua produzione poetica.

Tuttavia, se si analizza a fondo la sua opera, non si può fare a meno di notare la presenza di una vena assorta e malinconica che di tanto in tanto, quasi fosse un fiume carsico, emerge con sorprendente energia in componimenti quali “A Evelina mia madre” pubblicato nella raccolta “Metafisica Tascabile” del 1997: Continua a leggere

Allestita la camera ardente per Valentino Zeichen

zeichen_jpgrtkfei8butChiunque voglia rendere omaggio e il proprio saluto al poeta Valentino Zeichen, può raggiungere l’Ospedale Santa Lucia in Via Ardeatina 306, a Roma, dove è stata allestita la camera ardente.

Le visite sono consentite dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00 di oggi, 6 luglio e domani, 7 luglio, dalle 8:00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00.

I funerali di Valentino Zeichen si terranno venerdì 8 luglio alle 11.00 alla Chiesa di Santa Maria del Popolo, a Piazza del Popolo.

ADDIO, VALENTINO
di Giulio Ferroni

C’è stato sempre qualcosa di aereo, di inafferrabile nella poesia e nella vita di Valentino: una frequentazione della marginalità senza il mito, la retorica, la rivendicazione della marginalità; una passione dell’eleganza, senza il riflesso borghese e il sussiego economico dell’eleganza. La sua poesia e la sua vita si sono dispiegate sempre in un’attenzione a tutto l’essere del mondo, alle occorrenze del quotidiano, alle forme della cultura, delle scienze e delle arti, all’universo della comunicazione, a tutto ciò che attraversa la scena del presente, ai suoi orizzonti storici e geopolitici: di tutto questo egli ha inseguito i molteplici volti, proiettandoli in infiniti punti di fuga, sentendone tutto il rilievo e l’urgenza e nel contempo la sostanza aerea, sfuggente, l’indefinita evanescenza. In fondo ha sempre guardato a questa scena del mondo, come da un suo inafferrabile altrove: presente e altrove è la sua Roma il cui cuore continuava a percorrere, in una sottile auscultazione del respiro delle sue pietre e dei suoi giardini, del suo dispiegato apparire, della sua trasandata bellezza. Continua a leggere

E’ morto il poeta Valentino Zeichen

valentino-zeichen-749675E’ morto oggi, 5 luglio 2016, a Roma all’Ospedale Santa Lucia, l’amico e poeta Valentino Zeichen a causa di un infarto

di Luigia Sorrentino

Valentino Zeichen era ricoverato al Santa Lucia dal 29 aprile scorso e stava facendo la riabilitazione fisica e motoria dopo l’ictus che l’aveva colpito la mattina del 17 aprile 2016. Le sue condizioni di salute erano migliorate notevolmente negli ultimi due mesi.

Valentino Zeichen aveva 78 anni, era nato a Fiume nel 1938. Gli era stato conferito da poco tempo il vitalizio della Legge Bacchelli concesso a persone illustri che versano in stato di particolare necessità. Continua a leggere

Davide Maria Quarracino, “Frangiflutti”

Davide-Maria-Quarracino-Frangiflutti-copertinapiattaOPERA PRIMA
A cura di Luigia Sorrentino

Dalla Prefazione di Luisa Pianzola

Scrivere poesia non è una faccenda semplice. Bisogna sfrondare, già nella mente, prima che diventi parola scritta, il pensiero o l’immagine metaforica da cui solitamente scaturisce il testo nella sua completezza, per evitare di cadere nei tranelli dell’ovvio, della retorica, del sentimentalismo, della pedanteria. Di tutto ciò, insomma, che distoglie rapidamente l’attenzione di chi incappa in una raccolta di versi mediocri. Solitamente, questo processo avviene con una certa naturalezza non prima dei trent’anni (la parola poetica ha un’evoluzione lenta), in coincidenza con una maturazione stilistica che non può non accompagnarsi a quella di tipo esperienziale, esistenziale. Difficilmente, insomma, le prove d’esordio anche dei poeti più grandi non sono esenti da una certa quota di enfasi tipica dell’età. Continua a leggere

Roberto Mussapi è il vincitore del Premio Poesia Città di Fiumicino 2016

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La Giuria Tecnica del “Premio Poesia Città di Fiumicino”, composta da Milo De Angelis, Fabrizio Fantoni, Luigia Sorrentino, Emanuele Trevi, Valentino Zeichen  e il comitato d’onore composto da Vittorio Sgarbi e Tommaso Cerno, hanno selezionato l’opera vincitrice della Seconda Edizione e ha consegnato il primo premio a  Continua a leggere

Addio a Yves Bonnefoy

Yves Bonnefoy (ANSA)

Yves Bonnefoy (ANSA)

Si è spento a  Parigi il 1 luglio 2016, all’età di 93 anni, il grande poeta francese, Yves Bonnefoy, più volte candidato al Nobel per la letteratura e accademico del College de France.

Tutte le sue raccolte in versi sono state pubblicate dalle case editrici Mercure de France e  Gallimard. In Italia le sue poesie sono uscite con numerosi editori: Einaudi, Mondadori, Sellerio, Archinto, Rizzoli, Le Lettere, Jaca Book, Donzelli, Guanda.

Nel 1953 esce, con straordinario successo di pubblico e di critica, la sua raccolta poetica d’esordio, “Movimento e immobilità di Douve”. Seguono “Ieri deserto regnante”, “Pietra scritta” e “Nell’insidia della soglia”. La sua produzione prosegue con due sillogi edite in un unico volume, “Quel che fu senza luce. Inizio e fine della neve”. Continua a leggere

I cinque Finalisti del Premio Poesia Città di Fiumicino 2016

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La Giuria Tecnica del “Premio Poesia Città di Fiumicino” – composta da Milo De Angelis, Fabrizio Fantoni, Luigia Sorrentino, Emanuele Trevi, Valentino Zeichen – ha selezionato i libri finalisti e i vincitori delle sezioni “Premio alla carriera”, “Premio opera prima”, “Premio poesia inedita”, “Premio studenti”.

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Pierre Rosin, il poeta-pittore

pierre_rosinA cura di Luigia Sorrentino

Poesie di Pierre Rosin
Traduzione di Chiara De Luca

 

Dans ce banquet
Il y aura du vin du miel des épices
Poivre noir cannelle cardamome
Des musiciens une gitane qui danse
Un poète dira l’amour
Un autre
Dans l’euphorie le soir
Chantera des amours plus colorées

Muscade clous de girofle
Coriandre
Safran piment vert Continua a leggere

Gian Mario Villalta, “Telepatia”

gianmario_villaltaANTEPRIMA EDITORIALE

Nota di Alessandro Canzian

Esce il 18 giugno in libreria Telepatia di Gian Mario Villalta (Lietocolle-Pordenonelegge 2016, collana Gialla Oro a cura di Augusto Pivanti). Un libro che l’autore stesso, in nota, confessa avrebbe voluto intitolarsi Opuscula, perché ognuno dei 19 poemetti che lo compongono ha avuto una sua autonomia creativa. Però sarebbe stato un titolo, per molti altri aspetti, fuorviante, dato che la parola porta in sé altre indicazioni non consone. […] Aspiravo all’Opera tematica, e ne veniva un Canzoniere. Lavoravo al Canzoniere, e le parole si addensavano, come la limatura di ferro alla calamita, intorno all’attrazione di un tema. Sono passati così otto anni. Quando si può dire compiuta un’opera di poesia? Sarebbe un discorso lungo, difficile e insidioso. La risposta più semplice forse è questa: quando si incomincia a scrivere altro, anche se non si sa ancora che cosa si sta scrivendo o si vuole scrivere. Continua a leggere

Irene Paganucci, “Di questo legno storto che sono io”

irene_paganucciOPERA PRIMA
A cura di Luigia Sorrentino

La raccolta, come si evince dal titolo, parla di forme imprecise, di imperfezioni intrinseche, di quello che ogni uomo è ma che allo stesso tempo nasconde: un legno storto da «tutta la furia del tempo». Si tratta allora di una condizione di costante sofferenza che ha bisogno di trovare le parole che la decostruiscano, la analizzino, la comprendano fino a renderla possibile e accettabile.

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Irene Paganucci è nata a Castelnuovo di Garfagnana il 27 ottobre 1988. Vive a Lucca e si è laureata a Pisa nel 2012 in Scienze Politiche con una tesi sul ruolo della poesia araba nelle rivoluzioni del 2010/2011 in Nord Africa. Attuaolmente è iscritta alla laurea magistrale in Sociologia e politiche sociali. Appassionata di poesia contemporanea, scrive da diversi anni ed è alla sua prima pubblicazione. Continua a leggere

Paul Celan, “La sabbia delle urne”

CELAN_PADDAPORTOLuigia Sorrentino legge da:  “La sabbia delle urne” (DER SAND AUS DEN URNEN) la poesia MOHN (PAPAVERO) di Paul Celan, nella traduzione di Dario Borso  (Einaudi, 2016). La musica è di Franz Schubert.

Fra il 1947 e il 1948, dopo avere lasciato Bucarest, Paul Celan visse qualche mese a Vienna e cercò di pubblicare la sua prima raccolta di poesie. Continua a leggere

La sera del dì festa

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Luigia Sorrentino, legge “La sera del dì di festa” di Giacomo Leopardi.
La musica è di Schubert.

LA SERA DEL Dì DI FESTA è un IDILLIO composto da GIACOMO LEOPARDI a Recanati probabilmente nel 1820, (vedi in: Tomo I  “Giacomo Leopardi OPERE”, a cura di Sergio Olmi, Riccardo Ricciardi Editore, 1956).

Fu pubblicato come secondo, dopo L’INFINITO, fra i sei IDILLI (L’INFINITO, LA SERA DEL GIORNO FESTIVO, ALLA LUNA, IL SOGNO, LA VITA SOLITARIA, IL FRAMMENTO XXXVII) nel NUOVO RICOGLITORE di Milano del dicembre 1825 e del gennaio 1826, quindi nel volumetto dei VERSI, Stamperia delle Muse, Bologna 1826 e in quella fiorentina dei CANTI (Piatti, Firenze, 1831). Il titolo originario era “LA SERA DEL GIORNO FESTIVO”. Il nuovo titolo LA SERA DEL Dì DI FESTA appare, con alcune varianti, nella seconda edizione dei CANTI (Starita, Napoli, 1835) curata dall’autore e dall’amico Antonio Ranieri, due anni prima della scomparsa del poeta.

Continua a leggere

Omaggio poetico ad Amelia Rosselli a vent’anni dalla scomparsa

amelia_rosselli_ignaniAmelia Rosselli, nella foto di Dino Ignani

“Io sono come voi quel che non sapeste”

Lunedì 6 giugno 2016, alle 17.00, presso il foyer del Teatro Valle a Roma (Via del Teatro Valle, 21) la Federazione Unitaria Italiana Scrittori terrà un incontro-reading in ricordo di Amelia Rosselli, la più importante poetessa italiana del secondo Novecento. Continua a leggere

Intervista a Alessandro Canzian

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foto di Dino Ignani

Alessandro Canzian: Che cos’è  la poesia

A cura di Luigia Sorrentino

In questi giorni nella rubrica di poesia Il Teeteto che sto curando per la rivista on line Zest (neonata rivista che conta però già una redazione d’eccezione: Mariangela Camocardi, Federica D’Amato, Otello Marcacci, Alessandra Nenna, Giovanni Nuti, Paolo Risi, Davide Rondoni, Carlotta Susca)  diversi poeti di ottimo livello stanno rispondendo alla medesima domanda: la poesia, per me, è un’esperienza del mondo (Giovanna Rosadini); è solo quest’ultima che davvero “inventa” la lingua, che realmente la rinnova (Franco Buffoni); la poesia esprime il superfluo per eccellenza (Maria Grazia Calandrone); la poesia è un estremo tentativo di riparazione (Luigia Sorrentino); lo strumento che cerca il senso delle cose e lo strumento che (a tratti, per illuminazioni) scopre quel segreto e lo segnala (Alessandro Fo). Continua a leggere

La poesia al Salone del libro di Torino

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Nella foto Il bosco verticale di Milano, immagine simbolo del Salone del Libro 2016

Il titolo del Salone 2016 è “Visioni”. Il filo conduttore vuole dare spazio alle esperienze di chi ha la capacità di guardare lontano, di darsi e vincere sfide che sembrano impossibili, di lavorare per il futuro attuando progetti forti, basati su una conoscenza vera, ma anche sul patrimonio letterario, artistico e filosofico che costituisce la nostra identità culturale, e dunque nell’indispensabile saldatura tra cultura scientifica e cultura umanistica. Continua a leggere

Maddalena Lotter & Paul Celan

Paul-CelanLa vostra voce
a cura di Luigia Sorrentino
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Corona, di Paul Celan: l’amore per rivivere una morte

di Maddalena Lotter

Celan scrive Corona nel 1948, probabilmente a Parigi. Questa lirica concentra dentro di sé la risposta a un conflitto secolare della letteratura, che è quello fra Eros e Thànatos, a cui qualsiasi poeta, prima o poi, è chiamato ad assistere. L’amore nascituro è sempre legato a una morte precedente.

Corona conclama la forza viva dell’amore che vince la morte e il ricordo della strage. Solo l’amore può sostituirsi all’abominio che è stata la guerra, un abominio che ha portato con sé due tragedie: quella dei morti e quella dei sopravvissuti, come Paul Celan è stato. La struttura dialogica insita nella poesia di Celan si rivela dunque sotto due profili: il primo, un dialogo di tenerezza fra il poeta e l’amata (la scrittrice Ingeborg Bachmann), e il secondo, un confronto turbato dell’Io con se stesso, costretto a fare i conti con il suo passato.

Solo attraverso l’amore il poeta trova la forza di dare voce all’orrore che è stato, e dargli tempo, dargli spazio perché esso non vada perduto nella colpa imperdonabile della dimenticanza. E’ tempo che si sappia. E’ tempo che la pietra accetti di fiorire.

 

 

La traduzione della poesia “Corona” di Paul Celan letta da Maddalena Lotter è di Giuseppe Bevilacqua. La musica è di Gustav Mahler. Continua a leggere

Valentino Zeichen non potrà più vivere nella casa-baracca sulla via Flaminia

valentino-zeichen-749675Aggiornamento del 29 aprile 2016 alle ore 10.00 
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Valentino Zeichen è stato trasferito stamattina al Santa Lucia di Roma, Ospedale di alta specializzazione per la riabilitazione neuromotoria. Il poeta è stato colpito da un grave ictus la mattina del 17 aprile 2016, le sue condizioni di salute sono migliorate e questo ha reso possibile il trasferimento dal San Camillo nel quale era stato ricoverato in un primo momento e per diversi giorni.

Una prova durissima attende il poeta, il programma riabilitativo e di recupero che potrebbe durare anche diversi mesi. Ma l’elevata professionalità del personale sanitario, lascia ben sperare. Continua a leggere

“La sumera”, di Valentino Zeichen. Il libro era in corsa al Premio Strega 2016

la-sumera-light-673x1024Tutto il carattere di Zeichen emerge da “La sumera”, Fazi Editore, 2016, l’ultimo libro pubblicato dal poeta, candidato al Premio Strega, ma poi escluso dalla selezione finale. Valentino Zeichen, un artista votato al “mestiere” di scrittore, un uomo dalla personalità, allegra, vitale, scanzonata e ironica.  Certo, averebbe fatto piacere a Valentino concorrere alla finale del Premio, e forse il libro lo meritava.

(Luigia Sorrentino)
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Valentino Zeichen colpito da un ictus

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“Diamo una casa a Valentino Zeichen”. E’ l’appello di amici, poeti, intellettuali e artisti: “Diamo una casa al più grande cantore della romanità”

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Valentino Zeichen alle 7.30 di domenica 17 aprile 2016, è stato colpito da un ictus con emorragia cerebrale dopo essere uscito dalla casa nella quale vive, una baracca sulla Via Flaminia.

Subito soccorso, il poeta ancora in grado di parlare, facendosi un’auto-diagnosi ha detto: “Sto avendo un ictus…”

Trasportato d’urgenza all’Ospedale San Pietro di Roma è stato poi trasferito al San Camillo, dove tutt’ora si trova, in attesa di essere dimesso dal medico e trovare accoglienza, per la riabilitazione, al Santa Lucia, sull’Ardeatina.

Le condizioni di salute di Valentino Zeichen sembrano migliorare, tanto che, riferisce la figlia Marta, Valentino avrebbe ricominciato ad articolare nitidamente alcune parole. Un buon segno, ma le sue condizioni fisiche restano gravi.

“La cosa più importante ora” – chiede la comunità degli artisti, amici poeti e intellettuali – “è che l’amministrazione comunale metta a disposizione del poeta Valentino Zeichen una dimora accogliente in grado di soddisfare le sue attuali esigenze.”

L’appello dunque, si rivolge a tutti i lettori di “Poesia, di Luigia Sorrentino”. Fate girare questo post. Continua a leggere

Nicola Bultrini

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Nicola Bultrini, nella foto di Dino Ignani

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Da un’idea di Luigia Sorrentino
A cura di Fabrizio Fantoni

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Faccio tante cose, a volte troppe, penso, ma non so stare fermo mai e non mi piace sprecare il tempo. Mi stanco raramente e anche quando mi rilasso, la mia mente è comunque in continuo movimento. Non se sia una virtù o meno, non mi interessa, io sono nato così e così sto bene. Mi piace moltissimo la musica, certamente la leggera, ma adoro il jazz (sono un imperdonabile strimpellatore di sassofono). Ancora sogno con Star Wars e non me ne vergogno affatto (e per inciso, mi piace moltissimo giocare, giocare davvero). Continua a leggere

Milo De Angelis, “Theme of farewell and After-Poems”

themePubblicato e tradotto da Susan Stewart e Patrizio Ceccagnoli
168 pagine | 5-1 / 2 x 8-1 / 2 | © 2013 University Chicago Press

La presentazione dell’opera si terrà all’Istituto Italiano di cultura di Chicago alle 5pm del 26 maggio​ 2016​. All’incontro sarà presente anche ​Randy Perilos che ha organizzato l’evento.

 

Milo De Angelis, nato nel 1951, è uno dei più importanti poeti italiani viventi. Con questo volume, Susan Stewart e Patrizio Ceccagnoli portano per la prima volta ai lettori inglesi un’edizione con traduzione a fronte del suo lavoro più recente: la sua elegia Tema dell’addio e la successiva raccolta di poesia Quell’andarsene nel buio dei cortili.

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In memoria di te, Paul Celan

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Nella foto: Ingeborg Bachmann e Paul Celan con Reinhard Federmann e Milo Dor durante l’incontro del gruppo 47 a Niendorf nel 1952.

Nota di Luigia Sorrentino

Ho provato a leggere a voce alta “Fuga di morte” di Paul Celan. Ho provato, perché nessuna lettura potrà essere giusta, definitiva, assoluta. Nessuna intonazione o timbro della voce potrà imprimere sulla pelle, a fuoco, il marchio del “nero latte” che fu l’assassinio degli ebrei nei campi di sterminio nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. La verità listata a lutto che il poeta consegna in tedesco, la lingua colta parlata dalla minoranza ebraica rumena, a un ossimoro: il “nero latte” bevuto, e bevuto, la verità angosciosa iterata, più e più volte, il “nero latte” bevuto la sera, al mezzogiorno e al mattino, “lo beviamo di notte” … “scaviamo una tomba nell’aria là non si giace stretti”. Versi drammatici, consegnati, nel 1976 alla traduzione di Moshe Kahn e Marcella Bagnasco, (Arnoldo Mondadori Editore), una traduzione “possibile” questa, della poesia di uno dei poeti più grandi della lirica contemporanea.

Luigia Sorrentino legge “Fuga di morte” di PAUL CELAN , traduzione italiana a cura di Moshe Kahan e Marcella Bagnasco, Mondadori, Milano, 1976.

La musica è del compositore e pianista austriaco, Franz Schubert.

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Premio Poesia Città di Fiumicino 2016

Incisione del 500, di Sebastian Munster, raffigurazione dei porti di Roma nella zona della moderna Fiumicino, quello di Traiano e quello di Claudio.

Incisione del 500, di Sebastian Munster, raffigurazione dei porti di Roma nella zona della moderna Fiumicino, quello di Traiano e quello di Claudio.

Art. 1

L’Associazione Culturale “CORTE MICINA”, con l’alto patrocinio del Comune di Fiumicino, della Regione Lazio e di Città Metropolitana di Roma Capitale, bandisce la seconda edizione del “Premio Poesia Città di Fiumicino”. Il premio, riservato a libri di poesia in lingua italiana di autori viventi editi dal 31 maggio 2015 al 31 maggio 2016, a partire da quest’anno si articola anche nelle seguenti sezioni:

– “Premio Opera Prima” – riservato alle “opere prime” di autori italiani viventi pubblicate dal 31 maggio 2015 al 31 maggio 2016;

– “Premio Poesie Inedite” – volto a valorizzare giovani autori – di età non superiore ai 35 anni – con una raccolta inedita di poesia in lingua italiana;

– “Premio alla Traduzione” – riservato alla traduzione di opere di poesia di autori stranieri (viventi e non)  in lingua italiana;

– “Premio alla Carriera” – volto a riconoscere l’alto valore culturale della produzione poetica di un noto autore italiano. Continua a leggere

Addio a Zaha Adid, la regina dell’architettura

zaha_hadid_luigia_sorrentino“Siamo stati fortunati ad avere a Roma la grande Zaha Hadid, la donna che ha cambiato il volto e il futuro di molte città.”
Luigia Sorrentino

Nell’immagine di Fabrizio Fantoni, la grande First Lady dell’architettura contemporanea, il giorno dell’inaugurazione del MAXXI, il 28 maggio 2010. Continua a leggere

EVGENIJ EVTUSHENKO

 

EvgueniEvtushenko-3Nota e Lettura di Luigia Sorrentino

L’11 dicembre del 1987, incontrai Evgenij Evtushenko nella storica libreria Marotta di Napoli di Via dei Mille, punto di riferimento culturale fin dagli anni Sessanta, oggi chiusa, dove il poeta russo venne per presentare la sua selezione di “Poesie d’amore” pubblicata con Newton Compton Editore nel 1986 con la traduzione di Evelina Pascucci.

Sulla copertina del libro che vedrete più sotto, “Donna tra i fiori” di Odelon Redon (New York, collezione Mrs. Harris H. Yonas).

 

Luigia Sorrentino legge da “Poesie d’amore” di Evgenij Evtushenko, “Le punte dei capelli”

Traduzione di Evelina Pascucci. La musica è di Mendelssohn.

Ho conservato quel libro con particolare affetto perché Evtushenko è stato il primo poeta straniero che ho incontrato nella mia vita. Ascoltai la presentazione con molto interesse, se non sbaglio c’era anche Evelina Pascucci a leggere le poesie in lingua italiana con Evtushenko che leggeva, invece, in russo. Continua a leggere

Giuseppe Conte

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AUTORITRATTO

Da un’idea di Luigia Sorrentino
A cura di Fabrizio Fantoni

Qualche anno fa, incontrai per la prima volta Umberto Eco di persona, dopo averlo tanto letto e discusso sui libri. Mi prese a braccetto e mi disse, con la sua proverbiale ironia, che per me aveva anche un familiare retroterra piemontese: “Ma tu Conte, che hai scritto un libro come La metafora barocca, com’è che ti sei ridotto così?”. Risposi che era per il mio folle amore per la poesia. E in effetti è per la mia fede nella missione della poesia che mi sento tutt’ora esiliato, insultato, vilipeso dalla società. Come un arabo capitato in un quartiere di razzisti. Continua a leggere

Il riso nutre il corpo e lo spirito

Omaggio a TotoNegli spazi della nuova Galleria Commerciale l’Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli Nino Daniele e il Direttore Commerciale di Grandi Stazioni Stefano Mereu inaugureranno Giovedì 24 marzo ore 11.00 Piazza Garibaldi ( Galleria Commerciale ) il progetto artistico ” OMAGGIO A TOTO’ ” ideato dall’artista Lamberto Correggiari e prodotto da Rec Program Lorenzo Di Guglielmo a cui hanno partecipato sedici artisti visivi e dodici poeti di livello internazionale. Continua a leggere

In memoria di te, Cesare Pavese

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Lettura e nota di Luigia Sorrentino. La musica è di Jordi Savall.

In occasione della Giornata Mondiale della poesia 2016 che ricorre ogni 21 marzo in tutto il mondo, ho scelto di dedicare a tutti quelli che seguono con interesse questo blog, una mia lettura di “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi” la poesia più famosa di Cesare Pavese contenuta nella raccolta che ha lo stesso titolo della poesia, pubblicata postuma, nel 1951, un anno dopo l’improvvisa scomparsa del poeta. La raccolta di versi si divide in due gruppi. Il primo è “La terra e la morte“, il secondo “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi“, ed è indirizzato a Constance Dawling. Continua a leggere