La moglie di Liu Xiaobo, il carcere in una video-poesia

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La moglie del dissidente cinese e Premio Nobel per la pace Liu Xiaobo è apparsa a sorpresa in un video girato clandestinamente e diffuso su internet e su youtube.
Nel video la donna, Liu Xia, legge una poesia che, secondo alcuni, allude alla sua condizione di prigionia. Liu Xia, è infatti detenuta nel suo appartamento di Pechino, pur essendo, in teoria, una libera cittadina, non essendo stata accusata di alcun reato dal dicembre del 2010, quando il prestigioso premio fu assegnato al marito.
Liu Xiaobo, un intellettuale critico del regime a partito unico, sta scontando una condanna a 11 anni di prigione per “sovversione”.
Nel video Liu Xia appare provata dalla prigionia, magra e pallida. Qui sotto alcuni versi della poesia che la donna legge servendosi della luce di una piccola lampada da tavolo: Continua a leggere

Giovanni Francesco Accolla, La perseveranza e il caso

Nello scaffale, Giovanni Francesco Accolla
“La perseveranza e il caso” Raffelli Editore 2011
a cura di Luigia Sorrentino

“Scrivo poesie più o meno da sempre, pur sembrandomi – e non da oggi – una attività del tutto inutile. Però, fatto strano, io che sono un autentico campione di pigrizia, non solo mi balocco, ma mi misuro con gran lena con questa attività che reputo anche piuttosto faticosa. Inutile, dunque, e faticosa. Continua a leggere

Opere Inedite, Gabriela Fantato

A cura di Luigia Sorrentino

Oggi, a Opere Inedite la poesia di Gabriela Fantato. La poetessa milanese sceglie una citazione della filosofa María Zambrano per definire il poeta e la poesia:

“Scriveva la grande filosofa Mara Zambrano che il poeta è chi «patisce il mondo nella carne», avvertendo la forza «ustionante» di ogni cosa, per lei la poesia è «pratica erotica del mondo», relazione carnale con ciò che è fuori di noi: « incontro amoroso». Così è anche per me. La poesia è relazione complessa e mutevole in parole e ritmo tra il corpo e il mondo. Poesia è dar voce al nostro essere esposti al mondo, avvertendo l’ambivalenza di tale condizione: la presenza e l’assenza di ogni evento. Come dentro un lampo, come “chiamato” dal mondo, da se stesso o da un incontro con gli altri, il poeta “vede e sente” ciò che altrimenti sarebbe “muto”, ottuso e solo materiale, dopo di che cerca le parole per mostrare il lato non visibile dell’esperienza, la zona d’ombra che sempre l’accompagna. L’esperienza vissuta rivela così il suo essere individuale e anche universale, la sua natura concreta e insieme antica/ancestrale.

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